Mitokomon ha scritto:
È destino che in Italia l'animazione giapponese sia stata trattata convenientemente solo fino al 1984... quando in altri paesi magari non si sapeva ancora cosa fosse

Ci hanno messo 6 anni dal 1978 al 1984 per accorgersi che si stava creando uno spiraglio di apertura culturale, che addirittura avrebbe investito le nuove generazioni.
Appena accortisi che ciò, in un periodo di anti-intellettualismo esplosivo, avrebbe potuto disturbare il lavoro di devastazione sociale che si stava attuando minuziosamente [anche] tramite televisione (vedere alla voce "riflusso", per i più duri di comprendonio), hanno provveduto a monopolizzare e distruggere tutto.
O ancora pensate a AVM e tutto il "corollario" di personaggi del settore come degli onesti operatori che facevano determinate scelte ["Tinetta" anyone?] senza malizia o senza precise direttive??
Purtroppo non posso fare a meno di pensare, in modo un po' "complottista" (ahimé), che ci sia tutto l'interesse che film come quelli made in Studio Ghibli, i quali si prestano bene ad essere interpretati come pacifisti/ambientalisti visti da un occhio occidentale (anche se forse in realtà non lo sono), siano visti e apprezzati dalla più ristretta cerchia possibile di pubblico.
Permettere a Gualtiero di permeare i dialoghi delle versioni italiane col suo approccio particolare, integralista e poco intelligibile per la massa, rientra secondo me in questa ottica.
Bene, ora massacratemi pure di "Gomblottoo!!11!11!!uno!!undici!1!"...
