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Quale religione pratichi?
cattolica 35%  35%  [ 17 ]
cristiana (ma non cattolica) 6%  6%  [ 3 ]
mussulmana 2%  2%  [ 1 ]
ebraica 0%  0%  [ 0 ]
ebraica 0%  0%  [ 0 ]
soka gakkai (buddismo di nichiren) 4%  4%  [ 2 ]
buddista (ma non soka gakkai) 0%  0%  [ 0 ]
induista 0%  0%  [ 0 ]
altre religioni orientali 0%  0%  [ 0 ]
altre religioni 8%  8%  [ 4 ]
nessuna religione 45%  45%  [ 22 ]
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 Oggetto del messaggio: io
MessaggioInviato: gio 2 dic 2004, 17:26 
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Località: La stalingrado d'Italia (Mi)
Personalmente non credo in nessuna religione, ovviamente non per atto di superiorità.
Rispetto chi si "crede" e chi è effettivamente religioso, ma in particolar modo chi nella vita di tutti i giorni mette in pratica i precetti della religione scelta esprimendo nel miglior modo il proprio credo.
Odio gli estremismi e le privazioni che possono derivare dalle varie interpretazioni dei testi sacri e/o mediatori, perchè come ben sappiamo e vediamo non giovano di certo alla vita e salute dei devoti - ma cosa più importante le guerre causate dalla stessa religione e noi Europei ne sappiamo fin troppo!!
Mi ritengo però molto attratto dalle religioni orientali che da sempre hanno esercitato un vasto e initerrotto fascino nei miei confronti, sarà anche a causa della pratica merziale.

ps: il sinistrismo e la religione, si insomma......non possono andare bene daccordo!!!!!

bye

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MessaggioInviato: ven 3 dic 2004, 1:56 
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Località: Firenze
Io ho votato nessuna religione.
Sono atea da sempre e ogni volta che ci penso ringrazio i miei genitori per non avermi battezzato quando sono nata e di avermi lasciato decidere da sola la mia religione (o non religione) e non essere nemmeno etichettata quando non avevo ancora la ragione. mentre tutte le mie amichette andavano a catechismo a messa ecc. io ho avuto modo di conoscere la religione cristiana e un po' le altre a scuola e di aver fatto poi la mia scelta liberamente.......mi sento davvero fortunata :wink:

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MessaggioInviato: ven 3 dic 2004, 12:44 
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Località: romagnarulezZz
Cita:
Non è questione di vedere del marcio, è questione che la Chiesa ormai è un'istituzione marcia


..............................

ogni generalizzazione è sempre sbagliata a parer mio...
beh certo se non si potesse generalizzare allora molti discorsi non si potrebbero nemmeno affrontare in effetti però però però preferisco allora stare zitta piuttosto che condannare una categoria intera.

Non sono molto religiosa ma ho da poco frequentato una comunità missionaria che lavora in Brasile, Cile e giù di lì.
Ho conosciuto questa gente, ho guardato nei loro occhi, altra categoria ragazzi. anche solo per loro, non me la sento di generalizzare.

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MessaggioInviato: ven 3 dic 2004, 13:01 
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secondo me l'unica colpa delle religioni è che partono da un presupposto sbagliato :P


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MessaggioInviato: ven 3 dic 2004, 13:15 
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KBL ha scritto:
secondo me l'unica colpa delle religioni è che partono da un presupposto sbagliato :P

quanti religioni conosci veramente?
di quante religioni conosci i presupposti?
sicuro che tutte le religioni abbiano dei presupposti?

l'unica colpa di chi generalizza è che generalizza :)

con questi e altri più affascinanti interrogativi vi diamo appuntamento a domenica prossima con rock palast, paolo zaccagnini, raistereouno, raitre

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MessaggioInviato: ven 3 dic 2004, 13:16 
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KBL ha scritto:
secondo me l'unica colpa delle religioni è che partono da un presupposto sbagliato :P
Quale?

IPERquoto camy!

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MessaggioInviato: ven 3 dic 2004, 14:48 
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bugio71 ha scritto:
KBL ha scritto:
secondo me l'unica colpa delle religioni è che partono da un presupposto sbagliato :P
Quale?




naturalmente l'esistenza di Dio! (era una battuta cmq) :P


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MessaggioInviato: ven 3 dic 2004, 19:01 
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KBL ha scritto:
bugio71 ha scritto:
KBL ha scritto:
secondo me l'unica colpa delle religioni è che partono da un presupposto sbagliato :P
Quale?




naturalmente l'esistenza di Dio! (era una battuta cmq) :P


ok! :wink:

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 Oggetto del messaggio: Nichiren Daishonin 783
MessaggioInviato: mer 16 feb 2005, 10:54 
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oggi è il compleanno di Nichiren Daishonin, il grande saggio giapponese nato nel 1222 che stabilì la corretta pratica buddista per i nostri tempi (la recitazione di Nam-Myoho-Renge-Kyo)
viene perciò considerato il "Budda originale dell’Ultimo giorno della Legge"


Tanti auguri Nichiren! :)

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MessaggioInviato: mer 16 feb 2005, 11:53 
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Mi trovo d'accordissimo con il buon Bugio71 (ora capisco a cosa si riferiva nell'altro thread, quando parlava di una altra 'illuminazione' al di là dei Cialtroni :D ).

Ciò non ostante (si può scrivere separato?), rispetto moltissimo tutte le religioni, anzi, credo di rispettare più le religioni che le posizioni 'ateistiche' (Anche perché - i corsi e ricorsi della storia - come ci sono i cattolici 'solo per tradizione di famiglia', ormai sempre di più sono i non credenti per lo stesso motivo!).

Ma, a proposito della Soka Gakkai, mi piacerebbe conoscere il percoso spirituale che ha spinto Perno a scegliere questa via del buddismo. Trovo molto affascinante la dottrina del Buddha, per quanto distante dalla mia religione, ma conosco poco le differenze che non siano quelle tra Piccolo e Grande Veicolo..

La mia insegnante di Storia dell'arte al liceo (un genio, del tutto fuori di testa), per quanto cattolica, seguì un 'corso' da un Lama tibetano, e mi parlò molto male della 'super politicizzata' Soka Gakkai.

La cosa che mi stupì, fu parlare in Germania con una mia amica giapponese che mi disse la stessa cosa. Eppure la maggior parte degli occidentali si ritrovano proprio in questa. Forse è più vicina alla nostra mentalità piuttosto, ad esempio, che il tradizionale Zen?

P.s.: quando dico tutte le religioni - è il caso di esplicitarlo oggigiorno - intendo tutte, COMPRESA quella islamica. Ah (lo so non c'entra ma, sapete, le sigle, le associazioni di idee..), ho avuto la possibilità di ascoltare la sigla di Goldrake araba: spassosissima: alli, grendizer!

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credo che di religione si potrebbe parlare tranquillamente per settimane senza arrivare a conclusioni che ci accontentino.

personalmente ho sempre avuto parecchia simpatia per la religione e i miti celti, ma non posso dirmi praticante nemmeno di questa.

Non so, ma preferisco un'idea politeista delle divinità, "umanizzate" da valori, idee ed emozioni. In fondo le emozioni sono la cosa più bella che ci è stata data e credo siano proprie anche chi ce le ha date.

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MessaggioInviato: mer 16 feb 2005, 13:19 
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Località: Vigus Ultionis (Placentia)
personalmente ho avuto modo di parlare con qualche buddista e subito dopo mi sono sentito felice di essere cattolico, nel senso che MI SEMBRA che loro, recitando i mantra (o come si chiamano) cerchino di autoconvincersi e autocaricarsi per realizzare i propri desideri...
orbene...IL MIO PARERE (lo ripeto sempre, perchè non vorrei mai passare per integralista...sono sempre pronto a ritrattare) è che non sempre ciò che vogliamo collima col bene nostro e/o quello altrui (qualsiasi cosa noi facciamo si riperquote inesorabilmente sugli altri, sia nel bene che nel male), quindi cercare di trovare le forze per ottenere ciò che vogliamo mi sembra molto limitativo nei nostri confronti e nei confronti di chi abbiamo intorno...
io, quando prego, non prego per ottenere ciò che voglio, ma chiedo sempre di ottenere ciò che mi farà stare bene...
il fatto di pregare e autoconvincersi che quello che vogliamo è il bene assoluto...mi sembra ...egoistico...

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MessaggioInviato: mer 16 feb 2005, 13:35 
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Uhm un vecchio sondaggio molto spigoloso che torna in alto :|
Personalmente ho opinioni molto forti su quello che sono e sono state le religioni che cercherò di stemperare per non degenerare in flame.

Premetto subito che sono ateo fino a prova contraria: nel senso che il giorno che avrò davanti a me l'evidenza dell'esistenza di un'entità divina potrò cambiare idea. Forse agnostico riassume il concetto, ma non ne sono sicuro.

Quello che però veramente non concepisco delle religioni è il concetto di adorazione del divino, la convinzione che "pregando" un'ipotetica divinità, questa ci tenga in maggior considerazione.

In odio totale ho invece il concentramento di potere che le religioni hanno sempre causato, soprattutto quella cristiana ed mussulmana e il modo in cui gli alti prelati di ogni religione usano e, soprattutto nei secoli passati, hanno usato la stessa per ottenenre questo potere.

Il fatto è che condivido molti valori della religione cristiana, ma non vedo perchè questi valori debbano essere fatti propri in nome di un ipotetico essere superiore, e non perchè ci si crede.

Personalmente ringrazio i miei genitori per non avermi imposto nessun tipo di convinzione al riguardo: non sono bettezzato e non ho mai fatto ne catechismo ne religione a scuola (esempio di come la Chiesa sfrutti la religione per esrcitare il proprio potere), ma sono stato libero di formarmi le mia idee.

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Gehrig ha scritto:
Personalmente ringrazio i miei genitori per non avermi imposto nessun tipo di convinzione al riguardo: non sono bettezzato e non ho mai fatto ne catechismo ne religione a scuola (esempio di come la Chiesa sfrutti la religione per esrcitare il proprio potere), ma sono stato libero di formarmi le mia idee.


e però hai conservato la scelta dei tuoi genitori! :wink:
Se ti avessero battezzato, e tu avessi perso la fede più in là, che differenza avrebbe fatto?
Non penso che si possa parlare di 'imposizione' a proposito del battesimo, per quanto fatto in tenera età. Ed anche il catechismo, e la stessa religione a scuola, hanno anche l'utilità di insegnare e documentare sulla religione tradizionale oltre a quella di annunziare la Buona Novella!
Dipende dal modo con cui si viene 'educati' l'essere imposizione o meno! E questo vale anche per chi il battesimo non l'ha ricevuto, no?

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KBL ha scritto:
ovviamente il tono era scherzoso e cmq riferito in particolare all'abito bianco.
Ad ogni modo penso che per credere davvero ad una promessa non serva un tipo di rito particolare; puoi esseri lì a sposarti con un rito cattolico anche se non sei credente (magari perché l'altra parte ci tiene particolarmente) ma le parole che pronunci sono dette seriamente.


Il problema secondo me è che se non sei credente e ti sposi con rito cattolico (per esempio) stai facendo delle promesse a qualcuno/qualcosa in cui non credi. Magari le senti queste promesse, ma mi sembra che in questa maniera si prenda in giro coloro che ci credono veramente.

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zante ha scritto:
Il problema secondo me è che se non sei credente e ti sposi con rito cattolico (per esempio) stai facendo delle promesse a qualcuno/qualcosa in cui non credi. Magari le senti queste promesse, ma mi sembra che in questa maniera si prenda in giro coloro che ci credono veramente.


Infatti, per evitare il più possibile questo problema, il rito cattolico prevede un rito un po' diverso se uno degli sposi è ateo o di un'altra religione.

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Senbei ha scritto:
zante ha scritto:
Il problema secondo me è che se non sei credente e ti sposi con rito cattolico (per esempio) stai facendo delle promesse a qualcuno/qualcosa in cui non credi. Magari le senti queste promesse, ma mi sembra che in questa maniera si prenda in giro coloro che ci credono veramente.


Infatti, per evitare il più possibile questo problema, il rito cattolico prevede un rito un po' diverso se uno degli sposi è ateo o di un'altra religione.


Ah... beh... qui si vede la mia ignoranza in materia... :oops:

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Mitokomon ha scritto:
Gehrig ha scritto:
Personalmente ringrazio i miei genitori per non avermi imposto nessun tipo di convinzione al riguardo: non sono bettezzato e non ho mai fatto ne catechismo ne religione a scuola (esempio di come la Chiesa sfrutti la religione per esrcitare il proprio potere), ma sono stato libero di formarmi le mia idee.


e però hai conservato la scelta dei tuoi genitori! :wink:
Se ti avessero battezzato, e tu avessi perso la fede più in là, che differenza avrebbe fatto?
Non penso che si possa parlare di 'imposizione' a proposito del battesimo, per quanto fatto in tenera età. Ed anche il catechismo, e la stessa religione a scuola, hanno anche l'utilità di insegnare e documentare sulla religione tradizionale oltre a quella di annunziare la Buona Novella!


Dipende molto da come viene fatto il catechismo. Io ho avuto la fortuna di avere alle medie, come professore di religione il parroco locale, che ci ha parlato a lungo ed in modo obiettivo di tutte le principali religioni. Non ci ha indottrinato, ma ci ha fatto lezione di religione.

Mitokomon ha scritto:
Dipende dal modo con cui si viene 'educati' l'essere imposizione o meno! E questo vale anche per chi il battesimo non l'ha ricevuto, no?


Beh... il battesimo è un rito che si può ricevere a qualunque età, per cui un non battezzato che si converta alla religione cristiana è sempre in tempo a farlo, anche a cent'anni (sperando di arrivarci :D )

Se non ricordo male qualche ramo cel cristianesimo fa il battesimo al raggiungimento della maggiore età, ma ora non ricordo chi siano e mi fa fatica cercare su internet...

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Mitokomon ha scritto:
Gehrig ha scritto:
non ho mai fatto ne catechismo ne religione a scuola (esempio di come la Chiesa sfrutti la religione per esrcitare il proprio potere), ma sono stato libero di formarmi le mia idee.


e però hai conservato la scelta dei tuoi genitori! :wink:
Se ti avessero battezzato, e tu avessi perso la fede più in là, che differenza avrebbe fatto?


In realtà è stata una non scelta, in quanto non mi si è mai posto il problema davanti, non sono mai stato sul punto di scegliere: credo o non credo, in quanto non c'era "niente" in cui credere.
Se fossi stato educato secondo una qualsiasi religione e poi avessi perso la fede, sarebbe stato un passo molto più difficile, in quanto avrei dovuto superare dei condizionamenti imposti nel momento di massima condizionabilità di un essere umano: l'infanzia.
Per questo ritengo un bene che non mi siano stati posti questi condizionamenti (non è che i miei mi ripetevano: dio non esiste, dio non esiste.... tutti i giorni :), anzi credo non se ne sia mai parlato o quasi)

Mitokomon ha scritto:
Non penso che si possa parlare di 'imposizione' a proposito del battesimo, per quanto fatto in tenera età. Ed anche il catechismo, e la stessa religione a scuola, hanno anche l'utilità di insegnare e documentare sulla religione tradizionale oltre a quella di annunziare la Buona Novella!
Dipende dal modo con cui si viene 'educati' l'essere imposizione o meno! E questo vale anche per chi il battesimo non l'ha ricevuto, no?


In realtà non stavo puntando tanto sul battesimo, ma quanto sul concetto di catechismo in se.
Quanto al fatto che si riduca ad una semplice esposizione della religione, permettimi di dubitarne alquanto: certo ti documenta sulla religione, ma la finalità unica è quella di accalappiare nuovi adepti, o no?

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zante ha scritto:
Ah... beh... qui si vede la mia ignoranza in materia... :oops:


ehmmmm... se è per questo anch'io l'ho scoperto solo dopo che un mio amico ateo si è sposato... :oops:

Gehrig ha scritto:
Se fossi stato educato secondo una qualsiasi religione e poi avessi perso la fede, sarebbe stato un passo molto più difficile, in quanto avrei dovuto superare dei condizionamenti imposti nel momento di massima condizionabilità di un essere umano: l'infanzia.


Mah... io direi che dipende molto dalla persona in sé e dall'ambiente in cui vive... ad esempio io, pur avendo ricevuto un'educazione cattolica ed essere passato per tutti i sacramenti che vanno dal battesimo alla cresima, non ho patito particolarmente (anzi, per nulla) nel passaggio ad una condizione in cui non credo più....
Sarà dovuto al fatto che ho avuto buoni educatori, che pensavano più a far riflettere piuttosto che indottrinare, e anche che i miei hanno sempre avuto una mentalità sufficientemente aperta... non saprei... però ho vissuto questo passaggio più come un'evoluzione del mio pensiero che come uno strappo con ciò che ho appreso da piccolo...

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MessaggioInviato: mer 16 feb 2005, 15:52 
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Gehrig ha scritto:
Quanto al fatto che si riduca ad una semplice esposizione della religione, permettimi di dubitarne alquanto: certo ti documenta sulla religione, ma la finalità unica è quella di accalappiare nuovi adepti, o no?


beh, sai, sì, il fine precipuo è naturalmente l'evangelizzazione, ma è anche vero che è naturale che chi crede abbia interesse in sé a 'propagandare' (nel senso del 'de propaganda fide') la buona novella, mentre chi non crede - a meno che non abbia particolari motivazioni politche - ovviamente no..

Watta Takeo ha scritto:
Un po' come avviene per il nostro Forum, no (con le dovute differenziazioni)? Il minimo comun denominatore qua son le sigle, nella Relgione è la Divinità


ah, ah, Watta, sei un grande, mi hai ricordato la puntata di Jeeg (anche questo un caso di DIS-adattamento?), in cui Mayumi sta pregando, e la sua amica sulla sedia a rotelle le dice che lei stessa lo aveva fatto spesso, che non era servito a niente, e che ormai si era convinta che lassù non ci fosse nessuno.
E Mayumi, per tutta risposta: «e allora PREGHERO' JEEG»! :o
Ora vi domando: il successivo intervento di Hiroshi/Malaspina («smettila, Jeeg non è Dio!») è un aggiunta per mitigare il troppo forte laicismo dell'affermazione? :wink:

Bugio71 ha scritto:
personalmente ho avuto modo di parlare con qualche buddista e subito dopo mi sono sentito felice di essere cattolico, nel senso che MI SEMBRA che loro, recitando i mantra (o come si chiamano) cerchino di autoconvincersi e autocaricarsi per realizzare i propri desideri...


diceva lo stesso una mia amica, il cui fidanzato era buddhista (anche lui di Nichiren), per questo anche chiedevo delucidazioni al nostro Perno... è chiaro che la preghiera ha per (noi) cattolici un significato completamente diverso, ma mi chiedo se questa impressione non derivi dall'adattamento alla società occidentale moderna.. :?:

Ah, da ultimo, Zante e Senbei, alias Dr. Slump: ma sapete che - causa il vostro Avatar - mi stavo confondendo su cosa pensasse l'uno e cosa l'altro.. :!:

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Mitokomon ha scritto:
Ah, da ultimo, Zante e Senbei, alias Dr. Slump: ma sapete che - causa il vostro Avatar - mi stavo confondendo su cosa pensasse l'uno e cosa l'altro.. :!:

:o
Com'è possibile???!!!
Il mio avatar è ovviamente il più bello.......... 8) :twisted:
... cerrrrrtamente inconfondibile... :roll:
... e poi quello di Zante è di profilo....
l'ho usato io per primo
uffi!!

:wink: :D

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 Oggetto del messaggio: mi sposo o non mi sposo?
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zante ha scritto:
KBL ha scritto:
ovviamente il tono era scherzoso e cmq riferito in particolare all'abito bianco.
Ad ogni modo penso che per credere davvero ad una promessa non serva un tipo di rito particolare; puoi esseri lì a sposarti con un rito cattolico anche se non sei credente (magari perché l'altra parte ci tiene particolarmente) ma le parole che pronunci sono dette seriamente.

Il problema secondo me è che se non sei credente e ti sposi con rito cattolico (per esempio) stai facendo delle promesse a qualcuno/qualcosa in cui non credi. Magari le senti queste promesse, ma mi sembra che in questa maniera si prenda in giro coloro che ci credono veramente.


non so... però se tu ateo fossi fidanzato con una ragazza cattolica forse sarebbe molto peggio per voi (specie per lei e famiglia) costringerla a rinunciare ad uno dei sacramenti (per lei e famiglia) più importanti piuttosto che partecipare tu stesso ad un rito a cui credi poco.... in questi casi infatti io credo suggerirei all'ateo di ingoiare e sottostare al rito cattolico

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non so... però se tu ateo fossi fidanzato con una ragazza cattolica forse sarebbe molto peggio per voi (specie per lei e famiglia) costringerla a rinunciare ad uno dei sacramenti (per lei e famiglia) più importanti piuttosto che partecipare tu stesso ad un rito a cui credi poco.... in questi casi infatti io credo suggerirei all'ateo di ingoiare e sottostare al rito cattolico


la vedo esattamente così anche io.
Se tu credi in una religione che ha tra i sacramenti (e quindi radicato nelle fondamenta) il matrimonio con relativa cerimonia, non effettuare il rito in chiesa è un bel problema: va contro i principi della religione stessa.
Se sei ateo non vai contro a una simile problematica: per te il rito matrimoniale dovrebbe rappresentare solo un modo per esternare allo stato e agli altri che ti stai legando a chi vuoi bene. Farlo in chiesa o in comune non cambia o viola nessun tuo principio morale. Al massimo puoi ritenere "stupido" il fatto che per il tuo partner significhi "esternare allo stato, agli altri e a Dio" l'essersi legato a te.

Sul discorso catechismo... beh anche io son arrivato a cresimarmi, sebbene non capissi esattamente quello che significasse. Non mi sento però in alcun modo danneggiato da ciò. Ora come ora non credo molto ai riti cattolici, quindi gli stessi riti che mi hanno fatto fare, per me non han più significato. E' vero però che non sono stato "indottrinato" in maniera irreversibile. La mia educazione è stata "vicina alla chiesa" non rivolta ad essa (nel qual caso ne avrei sicuramente risentito in maniera differente :) )

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 Oggetto del messaggio: Re: mi sposo o non mi sposo?
MessaggioInviato: mer 16 feb 2005, 18:59 
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Perno ha scritto:
zante ha scritto:
KBL ha scritto:
ovviamente il tono era scherzoso e cmq riferito in particolare all'abito bianco.
Ad ogni modo penso che per credere davvero ad una promessa non serva un tipo di rito particolare; puoi esseri lì a sposarti con un rito cattolico anche se non sei credente (magari perché l'altra parte ci tiene particolarmente) ma le parole che pronunci sono dette seriamente.

Il problema secondo me è che se non sei credente e ti sposi con rito cattolico (per esempio) stai facendo delle promesse a qualcuno/qualcosa in cui non credi. Magari le senti queste promesse, ma mi sembra che in questa maniera si prenda in giro coloro che ci credono veramente.


non so... però se tu ateo fossi fidanzato con una ragazza cattolica forse sarebbe molto peggio per voi (specie per lei e famiglia) costringerla a rinunciare ad uno dei sacramenti (per lei e famiglia) più importanti piuttosto che partecipare tu stesso ad un rito a cui credi poco.... in questi casi infatti io credo suggerirei all'ateo di ingoiare e sottostare al rito cattolico


Beh... non si tratta di ingoiare, ma di rispettare quelli che ci credono. Se poi le cose sono chiarite fin dall'inizio ed il non cristiano è soprattutto onesto con sè stesso...

L'importante, come dicevo, è rispettare la religione degli altri. Se, come nell'esempio che hai portato, l'altra persona considera il rito importante allora è rispettoso anche partecipare. Io parlavo di quelle persone che lo fanno perchè gli piace la cerimonia, non per un motivo di fede.

Non è un argomento semplice, ed il fatto che la fede sia irrazionale non facilita certo le cose.

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