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POLITICA
il 'Coraggio laico'
"Tutte le famiglie sono uguali, senza differenze tra matrimonio civile o religioso"
Boselli: "Noi difendiamo i diritti di tutti"
E' polemica per l'assenza dei Ds
Bonino: "Se io fossi in Fassino mi porrei un problema dopo questa giornata"
Cecchi Paone: "A S. Giovanni un milione di bottiglie d'acqua. Se qui morite di seta è colpa di Veltroni"
Enrico Boselli ed Emma Bonino sul palco di piazza Navona
ROMA - I numeri sono decisamente inferiori a quelli di piazza San Giovanni, 12.000, qualcuno dice 20.000 persone, ma le motivazioni del 'Coraggio laico' sono altrettanto forti. "Qui a Piazza Navona si difende la laicità dello Stato, un valore comune a tutti, cattolici e non credenti'', ha sottolineato il segretario dello Sdi Enrico Boselli, aggiungendo che invece a Piazza San Giovanni va in scena ''una manifestazione politica contro una legge dello Stato sulle unioni di fatto''. Quindi, ''vi è una grande distanza tra noi e loro'', una contrapposizione ''non tra guelfi e ghibellini, ma tra laici e clericali''.
Pur rifiutando la denominazione di 'contromanifestazione', i promotori del Coraggio Laico, tra i quali, oltre a Boselli, diversi esponenti dei Radicali, Verdi, Pri, Psdi, Prc, Pli, hanno voluto tracciare una netta linea di demarcazione con la manifestazione del Family day. "Tutte le famiglie sono uguali, senza differenze tra matrimonio religioso, civile o unioni di fatto, perché questa è la realtà del Paese, e di questo bisogna prenderne atto'', ha ribadito Boselli.
Quella di piazza Navona era stata annunciata come una manifestazione di commemorazione del 33° anniversario del referendum sul divorzio, ma questo non è bastato a evitare le polemiche, innanzitutto con il partito di riferimento del governo, i Ds. "Che i Ds ci abbiano lasciati soli non è una affermazione ma una constatazione", ha detto il ministro delle Politiche Comunitarie Emma Bonino, che ha anche aggiunto: "Se io fossi in Fassino mi porrei un problema dopo questa giornata. Il problema è suo, del suo partito e dei suoi elettori".
Altrettanto critico Boselli: ''Mi dispiace l'assenza dei Ds e avrei fortemente voluto Piero Fassino, perché due anni fa si è impegnato e abbiamo fatto insieme una battaglia sul referendum. Non capisco quindi la ragione per cui non debba esserci oggi qui''.
Toni polemici anche verso la differenza di trattamento tra le due manifestazioni: "Il sindaco Veltroni ha messo a disposizione dei pii pellegrini che sono a piazza San Giovanni un milione di bottiglie d'acqua. Se qui morite di seta è colpa sua", ha detto dal palco di piazza Navona il conduttore Alessandro Cecchi Paone. "Andatevela a comprare l'acqua", ha tagliato corto il giornalista delle Iene, Enrico Lucci, in quel momento sul palco al fianco di Cecchi Paone.
Di ben altre disuguaglianze ha parlato il segretario dei Radicali italiani, Rita Bernardini: ''Chi non giura amore eterno dinanzi a un sacerdote o a un sindaco, non ha diritto a una tutela? E i bambini che nascono dalle coppie di fatto?''. "Da laica - ha aggiunto - riconosco i diritti della famiglia tradizionale, anzi, sostengo che bisognerebbe abbassare le tasse, perché sono le più tartassate''.
Il segretario di Rifondazione Comunista, Franco Giordano, ha sottolineato che ''la laicità dello Stato è a rischio'', perché ''ci sono forze che puntano non a mediare ma ad essere legittimate dalle gerarchie ecclesistiche''.
Il risultato è ''una deriva, che va bloccata''. Mentre il leader dei Verdi e ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, ha ribadito che quella di piazza Navona è ''un'iniziativa in sintonia con quelle del governo, in occasione di una grande vittoria laica. Sorprende, piuttosto, che alcuni colleghi ministri vadano a una manifestazione contro un'iniziativa dell'esecutivo, ovvero i Dico''.
Alla manifestazione anche il ministro della Ricerca, Fabio Mussi, leader della Sinistra democratica, che ha spiegato come la sua presenza sia legata al sostegno di tre parole: ''Libertà, accoglienza e rispetto''.
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Il palco del Family Day a San Giovanni a Roma (Fontana)
ROMA - Savino Pezzotta, l'ex sindacalista e uno dei portavoce del Family Day, la ha detto chiaro alla folla che gremiva piazza San Giovanni: «Chiediamo al parlamento di non fare i Dico».
«Chiara, forte e serena la voce di piazza San Giovanni. La ascolteremo», ha detto poco più tardi il vicepresidente del Consiglio e presidente della Margherita Francesco Rutelli.
DOPPIA PIAZZA - Il sabato romano a due piazze si è diviso si tutto, anche sui numeri. Dopo una vigilia rovente, a base di polemiche politiche e non, è stato il giorno del Family Day e del Coraggio Laico, due manifestazioni contrapposte per una famiglia declinata in modi diversi che è stata celebrata in due storici luoghi romani di grandi adunate: piazza San Giovanni presa in prestito (e d'assalto) dalle associazioni cattoliche per sostenere la famiglia tradizionale; e piazza Navona, dove Radicali, Verdi e Sdi hanno dato appuntamento a tutti quelli che ricordano la vittoria laica nella battaglia per il divorzio del 12 maggio di 33 anni fa.
SAN GIOVANNI - Alle 15 ha preso il via il Family Day. Dal maxi palco di piazza San Giovanni Paola Rivetta, conduttrice del Tg5, ha aperto la manifestazione «Più Famiglia». Hanno poi parlato i due portavoce delle associazioni cattoliche, Savino Pezzotta ed Eugenia Roccella e il Presidente del Forum delle famiglie, Giovanni Giacobbe. Spazio agli artisti come l'orchestra di Pirazzoli e il cantante Povia (mentre Antonella Ruggiero ha dato forfait in extremis) ma nessuna voce dal palco alla politica, anche se due ministri, Mastella e Fioroni, hanno preso parte alla manifestazione.
Sul fronte del centrodestra, presenti invece tutti e tre i leader: Fini, Casini e Brelusconi. «Alle 15 erano già 500 mila le persone presenti al Family Day» hanno annunciato gli organizzatori, che hanno poi aggiornato il dato fino a un milione di presenti e infine a "1 milone e mezzo", come ha detto Pezzotta dal palco.
Sui numeri dei partecipanti, fonti delle forze dell'ordine hanno parlato di "oltre 200 mila persone", con una stima che potrebbe anche arrivare - precisano le stesse fonti - alle 230-240 mila presenze. Pronta la replica dell'ufficio stampa del Family Day: «Irrealistico parlare di numero sotto il milione».
PEZZOTTA: «RIMETTERE LA FAMIGLIA AL CENTRO» - «Noi vogliamo bene alla nostra Costituzione e per questo vogliamo che la Repubblica Italiana si rimetta al centro il tema della famiglia dal punto di vista culturale, sociale, economico e politicò. Lo ha detto Savino Pezzotta nel suo intervento finale al Family Day. «La famiglia - ha aggiunto l'ex leader della Cisl - sempre più diventa un bene e un "affare" pubblico che contribuisce a formare la coesione sociale e la qualità dello sviluppo, elementi senza i quali la repubblica deperisce. Noi volgiamo fare della famiglia(citaz mia:eterosessuale e cattolica) una "causa nazionale" e stabilire il principio che ognuno deve poter avere i figli che vuole, senza che questo comporti una drastica diminuzione del tenore di vita».
PIAZZA NAVONA-coraggio laico
L'inizio fatto slittare di mezz'ora, poche le presenze in Piazza Navona Coraggio Laico, molti politici ma poca folla Bonino: siamo qui perché ci avevano scippato l'anniversario del referendum sul divorzio. Boselli attacca Rutelli: confusione STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU' LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO
ROMA - Se a piazza San Giovanni, per il Family Day, la presenza è nell'ordine delle centinaia di migliaia di persone, gli ordini di grandezza della folla a Piazza Navona per la manifestazione Coraggio Laico non sono nemmeno paragonabili. Tanto che l'inizio, previsto per le 15,30, è stato fatto slittare di mezz'ora visto che la piazza risultava ancora semivuota e affollata più di turisti che di manifestanti. Gli organizzatori si sono comunque dichiarati soddisfatti: «È stato un grande successo siamo in 10-12 mila». Alessandro Cecchi Paone, speaker ufficiale della kermesse, ha parlato di «risultato al di là di ogni aspettativa, visto che la nostra organizzazione contava solo sull'adesione spontanea della gente: è andata proprio bene». Molti i politici in piazza. Tra i tanti, oltre a Marco Pannella, Emma Bonino, Enrico Boselli, anche i sottosegretari Maria Chiara Acciarini e Luigi Manconi, il segretario di Rifondazione comunista Franco Giordano, quello dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio, quello del Pri Francesco Nucara, oltre al ministro per l'Università e la Ricerca Fabio Mussi, leader di Sinistra democratica, e i socialisti Gianni De Michelis e Bobo Craxi, Roberto Villetti, Ugo Intini, Rita Bernardini.
Il "Coraggio laico" unisce l'intera area radicale, riformista e liberale a sostegno della famiglia e dei Dico, il disegno di legge approvato dal governo sulle unioni civili. Il messaggio è unico: «Dobbiamo tutelare tutti i diritti senza alcuna eccezione».
L'ASSENZA DEI DS - Pesa però l'assenza dei Ds, in particolare dei vertici della Quercia. Marco Pannella, Enrico Boselli rimarcano la mancata partecipazione di Piero Fassino e degli alti dirigenti del suo partito. Non vengono risparmiate punzecchiature anche nei confronti della Margherita e di Francesco Rutelli, «che non scende in piazza ma dopo aver votato a favore del ddl sui pacs poi dice che se non fosse stato ministro sarebbe andato in piazza San Giovanni».
IN PIAZZA ANCHE UN ESPONENTE DELLA CDL - In piazza c'è anche un esponente della Cdl, il repubblicano Antonio del Pennino: «Sono venuto qui perchè sui temi eticamente sensibili non ci sono logiche di schieramento che tengano. Sulla famiglia, sulla fecondazione assistita e sulle unioni civili vale la libertà di coscienza».
BONINO - «Abbiamo voluto fare questa manifestazione in questa data - dice Emma Bonino - perché mi sentivo scippata quando ho saputo che quelli, fra tutte le date, avevano scelto proprio il 12 maggio, anniversario del referendum sul divorzio.Questa è una data che è patrimonio del nostro Paese, per credenti, non credenti, diversamente credenti. Se vincemmo sul divorzio fu merito non solo dei laici ma anche dei cattolici».«Mi sembrava proprio uno scippo - aggiunge Emma Bonino - come se si volesse dire che la volontà dell'Italia è quella che si esprime a San Giovanni e non c'è di diverso. Non è così, questa è un'altra Italia che manifesta. Certo gli strumenti organizzativi non sono paragonabili agli altri, ma noi siamo abituati a battaglie di minoranza a livello politico».
BOSELLI - E dal leader dello Sdi Enrico Boselli arriva invece un attacco a Francesco Rutelli: «È un caso da studiare. Prima ha votato i Dico, una legge del governo, e poi ha detto che sarebbe andato, se avesse potuto, al Family Day. È evidente che c'è confusione, ma anche questo lo sapevamo...». E sui Ds dice: «Mi spiace anche della loro assenza, avrei fortemente gradito la presenza di Fassino qui perchè due anni fa abbiamo condotto insieme una battaglia referendaria sulla quale si era impegnato. Non capisco il motivo di questa assenza, vedo una grande difficoltà ed una ambiguità di fondo che riguarda il partito democratico».
DE MICHELIS - «Siamo qui perchè c'eravamo nel '74 e ci siamo anche oggi. Oggi questa piazza ci da qualche argomento di riflessione». Lo sottolinea il segretario del nuovo Psi Gianni De Michelis, partecipando alla manifestazione. De Michelis mette poi in evidenza le differenti posizioni degli esponenti del Partito democratico osservando come «siano già divisi tra le due piazze: anzi, un pezzo non è nè qui nè lì.»
Era evidente che a piazza navona ci sarebbe stata "una minoranza" rispetto alla folla cattolica di "sangiovanni".
Un'ideologia giusta nn é sempre correlata dal pensiero di maggioranza.
Un paese civile riconosce diritti uguali a tutte le forme di convivenza ma questo molti nn lo capiscono ancora.
chi ve la tocca la vostra cara famiglia???
bah....
cmq,ridi pure ratzinger,
ma riderà bene chi riderà ultimo
