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 Oggetto del messaggio: The Sky Crawlers di Mamoru Oshii
MessaggioInviato: gio 4 set 2008, 0:52 
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2° film d'animazione giapponese in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia apprezzato dai critici, eccovi una recensione

1)
da 'Rivistaonline'

The Sky Crawlers
di Mamoru Oshii
con (voci di) Rinko Kikuchi, Chiaki Kuriyama, Shosuke Tanihara
Giappone, 2008
122'

Non è la vita eterna quella che affligge il giovane Yuichi Kannami, ma la condanna a vivere perennemente la propria adolescenza, senza un futuro verso cui guardare e con un passato privo delle fondamenta della memoria. Per sempre. All'infinito. Almeno che non sopraggiunga la morte per cause esterne. Egli fa parte dei "kildren", ragazzi che un misterioso e remoto incidente rese immortali modificando i loro geni, e che adesso si ritrovano pedine di una logorante guerra tra due compagnie aeree. Yuichi è infatti un pilota di aerei da caccia appartenente allo schieramento della Rostock. A causa delle sue innate capacità, egli viene trasferito alla base europea di Uris, amministrata dall'algida Suito Kusanagi, per rimpiazzare un esperto e abile kildren deceduto misteriosamente, forse in battaglia. Le cause reali della morte vengono infatti costantemente taciute a Yuichi, circondate dal mistero o forse dal sottile velo dell'omertà. Il ragazzo presto scoprirà che sono molte le cose a non quadrare nella vicenda e ad essergli nascoste, tanto che la progressiva emersione dell'inquietante verità costringerà tutti i personaggi a mettersi in gioco non più solo sul piano bellico, ma anche su quello dei rapporti interpersonali.

La nuova pellicola di animazione del giapponese Mamoru Oshii (Ghost in the shell, Avalon) è un raffinato ed elegante film dai ritmi lenti, riflessivi, costanti e mai accelerati nemmeno nei momenti di battaglia. Creato attraverso una fusione (a tratti però esagerata e fastidiosa) di digitale e disegno, questo The sky crawlers possiede infatti una dirompente carica seducente, prodotta mediante l'uso di colori caldi, sfumature avvolgenti e atmosfere soffuse, che abbracciano lo spettatore conducendolo in immagini dalle venature oniriche, impalpabili e sfuggenti. A ciò contribuisce la splendida e delicatissima colonna sonora di Kenji Kawai, un accompagnamento musicale che nelle bellissime sequenze aeree si fa trascinante pur rimanendo in sottofondo, mentre nei momenti più soft si fa toccante e romantico con delle malinconiche melodie suonate da un'arpa. The sky crawlers è un film d'animazione destinato però ad un target prevalentemente adulto, a causa di una narrazione articolata e di personaggi piscologiamente più complessi. Lo stile di Oshii riflette perfettamente il tedio di questi giovani immortali, la loro frustrazione nel sentirsi intrappolati in un eterno presente, impossibilitati persino a rifugiarsi in ricordi che solo offuscamente talvolta tornano nelle loro menti. A partire dalle loro difficoltà nel dare valore a ciò che fanno, il regista costruisce un riuscito parallelo tra amore e guerra. La linea narrativa del conflitto bellico è infatti ridotta al minimo, privata di appronfodimenti politici e sociali (in fondo è solo un'altra tra le tante guerre che si combattono), mentre quello che rimane al centro dell'attenzione sono i rapporti umani, gli intrecci intimi tra i personaggi, perché è proprio partendo dall'interiorità individuale che Oshii allarga il discorso al genere umano.

La guerra, in una vita priva di passato e futuro, non ha valore, può essere concepita solo nel suo aspetto ludico, come un gioco per bambini (in fondo "che senso ha diventare adulti quando si potrebbe morire domani?") che deve essere reiterato all'infinito, perché solo così può mantenersi nell'essere umano "l'illusione della pace". Si continua a combattere perché è necessario, perché in fondo tutto il genere umano è un eterno bambino destinato a ripercorrere sempre gli stessi passi, a commettere sempre gli stessi errori. L'unica soluzione appare essere la morte, l'unica in grado di dare significato alle nostre esistenze, l'unica cosa che dà valore ad un sentimento forte e devastante come quello dell'amore, che invece in una vita eterna rischia di diventare una condanna insopportabile. La splendida riflessione di Oshii culmina nel finale con un messaggio di speranza: è vero che siamo costretti a ripercorrere gli stessi passi, ma possiamo decidere il percorso, siamo in grado di intraprendere altre strade, senza rassegnarci al male. Si può almeno cercare di cambiare le cose.

2)
la conferenza stampa del regista (dalla 'Rivista del Cinematografo')

Oshii in the Sky

03/09/2008 - "Finché la razza umana sarà questa, non cesseranno di esistere le guerre", dice il regista. Che vola in Concorso con il suo anime di 'kildren' combattenti

"Finché gli uomini saranno tali, non smetteranno di esistere le guerre. Non in questo paese, non in questa città, ma in ogni parte del mondo, ogni giorno, la gente muore per colpa della guerra". Così Mamoru Oshii - regista dell'anime The Sky Crawlers, oggi in Concorso - cerca di spiegare il senso più profondo del suo ultimo film, costruito sull'assunto che in tempo di pace la gente ha comunque bisogno di assistere a "guerre spettacolo" per continuare a mantenere lo stato delle cose: in questo mondo immaginario grosse compagnie di produzione hanno creato squadre di piloti combattenti, i kildren, appositamente per intrattenere il pubblico in televisione. Modificati geneticamente e destinati all'eterna adolescenza, questi ragazzi sanno che ogni giorno potrebbe essere l'ultimo ma non sembrano rendersi conto di essere unicamente delle pedine in un War Game organizzato dagli adulti.
"Il tempo di guerra è un tempo prettamente adulto - continua il regista, arrivato a Venezia insieme agli attori Rinko Kikuchi e Ryo Kase, voci dei due personaggi principali - mentre il tempo di pace è quello dei bambini: in alcuni paesi del mondo vengono arruolati bambini di dieci anni per combattere le guerre...". Annoiati e senza stimoli a terra, in una realtà che non ha alcun interesse nel sostenerli per ambizioni di crescita, i kildren ("termine che riprendo così com'è dal romanzo di Hiroshi Mori da cui è tratto il film - spiega il regista - e che credo possa considerarsi quale contrazione di 'kill' e 'children') sembrano vivere solamente quando risalgono a bordo dei propri caccia: "Anche per questo - conclude Mamoru Oshii - ho deciso che il design degli aerei, ad elica e non a reazione, costringesse lo spettatore a comprendere lo sforzo fisico e la tensione che provano i piloti mentre sono in volo, contrapposta appunto all'apatia che li accomuna mentre sono a terra".

Valerio Sammarco


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MessaggioInviato: ven 5 set 2008, 0:39 
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2 recensioni sul film


1) Rivista del Cinematografo


The Sky Crawlers

04/09/2008 - In Concorso i Kildren di Mamoru Oshii, piloti-bambini nel war game degli adulti: buone le evoluzioni aeree in CGI, assenti quelle psicologiche

A Venezia atterrano i "Kildren", piloti geneticamente modificati per un'eterna adolescenza e addestrati per combattere in un war game aereo organizzato dagli adulti. Sono loro i protagonisti del secondo anime in concorso alla Mostra, The Sky Crawlers di Mamoru Oshii, il maestro nipponico di Ghost in the Shell e Innocence.
Dalla serie a fumetti in sei volumi di Hiroshi Mori, il regista porta in cielo i Kildren, emblematica crasi di Kill e Children: accomunati dall'apatia a terra, (ri)vivono solo in volo, e solo lì possono morire, dandosi battaglia per le logiche dell'entertainment adulto. La guerra serve alla pace - questo l'assunto di fondo - ancor più se piegata alle esigenze della spettacolarizzazione massmediatica, con virate, cabrate e mitragliate letteralmente on the air.
The show must go on, pane quotidiano dei Kildren, che assorbono in sé l'eredità dei kamikaze e la contemporaneità dei figuranti televisivi. Difficile distinguerli l'uno dall'altro, difficile perché il loro patrimonio genetico non può andare disperso, e allora l'innamorato di un tempo, assassinato per devozione, può ritornare sotto mentite spoglie, e colpire di nuovo al cuore - si fa per dire...
Stupende le musiche di Kenji Kawai, ottimo il sonoro curato dal lynchano Randy Thom, The Sky Crawlers riesce per 122' in una perfetta alchimia di matite e CGI, le prime a disegnare l'atonia e la depressione del suolo, la seconda a regalare nubi soffici, evoluzioni aeree, eliche vorticose e destini incrociati. Ma è una sinergia riuscita solo sul piano formale: a terra rimane pure la psicologia dei personaggi, appena tratteggiati, appena interessanti, mentre l'altitudine è solo war game, splendide mosse senza un perché.
Oshii in the sky, without diamonds.

Elena Mirtillo

2) Non solo cinema

Venezia 65. - Concorso

"The Sky Crawlers" di Mamuro Oshii
I bambini volanti
di Nicola Cupperi
Pubblicato mercoledì 3 settembre 2008 - NSC anno IV n. 23

In un presente parallelo il mondo vive finalmente in pace con se stesso: guerre, battaglie, vendette, ritorsioni, tutto questo sembra essere solo il retaggio di un lontano passato. Il problema è che la mancanza di guerra priva di significato anche la parola pace. Le nazioni, quindi, demandano l’attività guerresca a grandi compagnie industriali che trattano il conflitto come se fosse un appalto. Protagonisti di questa vicenda sono i lavoratori della guerra, piloti d’aerei da combattimento bambini, frutto di esperimenti sull’immortalità. Questi Kildren, infatti, possono morire solamente in battaglia, non di vecchiaia, per poi "reincarnarsi" in un altro contenitore umano per non perdere l’esperienza di volo e di battaglia acquisita con gli anni. Il fio da pagare per questo è una memoria sfocata che non va oltre un periodo di tempo limitato e l’impossibilità di diventare adulti.
Protagonista della nostra storia è Yuichi Kannami, un Kildren che viene trasferito in una nuova base comandata dalla virago Suito Kusanagi. Yuichi, come il resto dei piloti, sembra essere piuttosto freddo e distaccato, non sembra provare emozioni; l’unica curiosità che lo sfiora riguarda il pilota che ha dovuto sostituire. La vita nella base procede lenta e sistematica, scandita dai turni di pattugliamento aereo e da piccole scaramuccie col nemico, puntualmente riportate in televisione in modo da "nutrire" il famelico pubblico mondiale. Yuichi, man mano che la storia procede, riesce a svelare qualche dettaglio sulla vicenda del predecessore: è stato il compagno di Kusanagi, la quale ha avuto una figlia da lui, ed è stato ucciso dalla stessa amante. Queste scoperte sembrano avvicinare ulteriormente Yuichi e il suo capo, anch’essa una Kildren, anch’essa fredda, poco emotiva e disillusa. Lo scioglimento finale arriverà a svelare il ruolo e l’utilizzo dei Kildren e la vera identità di Yuichi.

Mamuro Oshii, di diritto facente parte del poker di geniali registi d’animazione giapponesi (in buona compagnia con Miyazaki, Kon Satoshi e Katsuhiro Otomo), ritorna dopo soli quattro anni ("soli" per i suoi standard) con un nuovo film d’animazione, dopo la felice e stramba incursione nel mockumentario presentata lo scorso anno a Venezia (Amazing Lives of the Fast Food Grifters). Coprodotto dalla solita I.G. ma con la partecipazione di colossi del calibro della Nippon Television Network, Bandai Visual e Warner Bros., The Sky Crawlers aveva sulla carta tutte le credenziali per creare attesa negli spettatori e negli addetti ai lavori. Il risultato certamente non delude, ma andrebbe fatto un discorso certamente approfondito.

Sembra, infatti, che Oshii abbia voluto semplificare, affettare grossolanamente la propria personale poetica, già sguinzagliata, ed è l’esempio più clamoroso, nella dittico di Ghost in the Shell, in modo da elevare il suo status di regista da fenomeno di nicchia e di culto, letteralmente adorato da un’intera generazione di otaku, a popolare autore che lavora in favore di una target più ampio. La pellicola in questione, quindi, andrebbe osservata sotto due diverse lenti: andrebbe prima analizzata come film in sè, quindi contestualizzata all’interno della filmografia del regista. Nel primo caso trarremmo una conclusione piuttosto positiva; The Sky Crawlers, infatti, è un lavoro molto pulito, lineare, che si lascia furbescamente prendere sotto gamba dallo spettatore nella prima parte, sviluppandosi in maniera lenta e, apparentemente, girando a vuoto, per poi nella seconda incalzarlo e costringerlo a rivalutare il film nell’insieme. Un film solido e denso, quindi, dallo spiccato e interessante messaggio filosofico, che si fa apprezzare anche per i buoni inserti in CGI che caratterizzano tutte le scene aeree.

Poi, come si diceva, bisognerebbe poter vedere la pellicola sotto una luce diversa, che tiene conto del fatto che Oshii non è al suo debutto come regista ma che, anzi, ha già prodotto diversi film di grande valore. In questo caso non si può non constatare come The Sky Crawlers rappresenti un passo indietro rispetto, ad esempio, all’ultima fatica animata del regista (Innocence, nel 2004). Il film, infatti, risente di una riproposizione un poco affettata delle tematiche sempre care a Oshii; inoltre si tenga conto del fatto, già esternato più sopra, che il regista giapponese dà l’impressione di aver voluto sistematicamente e volontariamente semplificare e rendere più accessibile e fruibile la sua classica, e affascinante peraltro, deriva esistenzialista. A livello visivo, inoltre, l’animazione in 2D è smaccatamente inferiore alla controparte in CGI; la scelta, sicuramente voluta, lascia assolutamente interdetti.

In buona sostanza, comunque, Oshii sembra aver lavorato ottimamente in vista di una distribuzione internazionale e su vasta scala del suo ultimo lavoro. Ci si augura solamente che lo zoccolo duro dei suoi appassionati, che come per ogni regista di grande culto raggiungono a volte livelli di fanatismo, non abbandoni o boicotti quello che comunque rimane un buon lavoro, seppur inferiore ai precedenti.

Titolo originale: The Sky Crawlers
Nazione: Giappone
Anno: 2008
Genere: Animazione
Durata: 122’
Regia: Mamoru Oshii
Sito ufficiale: www.sky.crawlers.jp
Cast: Produzione: Nippon Television Network Corporation (NTV), Production I.G.
Data di uscita: Venezia 2008


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MessaggioInviato: ven 5 set 2008, 7:06 
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Comparirà doppiato nelle sale italiane? Almeno per una settimana? Quando?

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Hiroshi ha scritto:
Comparirà doppiato nelle sale italiane? Almeno per un giorno? Quando?

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