Il probelma è vasto e articolato.
A monte, come già detto si può collocare l'alto prezzo degli affitti (lo spazio) che gli alberghi propongono, ma se dobbiamo risalire la catena, allora dovremmo puntare il dito sulla mancanza di spazi gratuiti che le amministrazioni comunali dovrebbero concedere (o almeno a basso costo).
Poi si può considerare il lucro che comunque gli standisti hanno come obiettivo (più che la visibilità). Infine la mancanza di organizzazione.
La questione è che da quando gli organizzatori hanno capito che finalmente sui fan del fumetto ci si poteva lucrare (e anche bene) hanno puntato più sulla vendita dei prodotti che sugli incontri con gli autori, sulle proiezioni e sui dibattiti.
Così si è finiti per pagare 9 euro per entrare al Quark... (a quello che mi hanno raccontato in regalo ti davano un cd di sigle....di scarsa fantasia).
Se penso alle fiere americane, in cui gli autori girano liberi tra il pubblico e mentre ti mangi un panino passeggiando tra gli stand ti capita di finire tra le braccia di Jim Lee (cacchio, Jim Lee, mica pizza e fichi!)... beh, mi fa incazzare quando a Milano l'incontro con l'autore è sempre e solo con qualcuno della Bonelli, sempre gli stessi da anni!
Comunque, ioo alle fiere ci vado, perchè, nonostante i difetti, rimangono una finestra aperta sul mondo dei fan del FUMETTO (e qui sono concorde con Rupan, le fiere sono del FUMETTO. Il resto è contorno.), di cul il Cosplay è solo una recente (per l'Italia) personificazione.
Sarò comunque molto felice il giorno in cui a Milano (noon a Lucca o a Roma o a vattelapesca, ma nella mia città) ci sarà finalmente un incontro decente con un autore straniero, che sia magari Mignola o Go NAgai..(allra avrei un orgasmo probabilmente).
