Beh, per fortuna noi BIOnighT non suoniamo dal vivo; ci sono state però due occasioni in cui l'abbiamo fatto.
La seconda non era male, c'erano circa 150 persone (che per le nostre parti non fa schifo affatto), eravamo accompagnati dalla proiezione di diapositive di due fotografi bravissimi, alla gente è piaciuto, insomma carino.
La prima volta, però, è stata il delirio assoluto...
Due premesse: il mio socio bazzica preti e chiese, mentre io - senza offesa per chi la pensa diversamente - sono profondamente anticattolico e preferirei evitare gli ambienti correlati.
Premessa due, facciamo musica elettronica a volte definita "cosmica", una cosa abbastanza sofisticata che proviene dall'eletronica tedesca anni 70, e che viene spesso eseguita in ambienti adeguati tipo planetari etc.
Il nostro primo concerto, come dicevo, andò invece ben diversamente.
Ve lo racconto facendo copia e incolla dal nostro diario di bordo (che chiamiamo scherzosamente BIOgrafiA). E' un pò lungo, ma spero ne valga la pena
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Dumenza, 15 agosto 2000: TOMBOLAAAA!!!
Questa è, fino ad oggi, l'esperienza più delirante avuta dai BIOnighT... ma partiamo dall'inizio.
Come ho detto, la massima aspirazione del mio Pard è suonare in una chiesa, impresa non facile.
Nell'agosto 2000, però, riuscì ad andarci vicino, procurandosi il permesso di suonare alcuni brani nell'oratorio di Dumenza (!) durante la tombola (!!) condita da arborellata ed altre amenità da festa di paese (!!!). Non credo di dover esprimere le perplessità che avevo riguardo questa "possibilità", ma visto che come dicevo tendo a stare al fianco del mio Pard anche nelle cose più strane, a meno che non sia evidente oltre ogni dubbio che si tratta di un'idiozia, cercai di trattenermi ed acconsentii, anche perchè alla peggio avrebbe fatto da prova generale per altre occasioni.
Arrivato il giorno fatidico trasportammo gli strumenti sul luogo del delitto, e montammo tastiere, casse, mixer e tutto quanto sul palco che dividevamo coi premi della tombola: pentole a pressione, servizi da the, bollitori, cestini, centrini... Mi sforzai di considerarli elementi scenografici.
Quando tutto fu pronto, non restava che attendere il pubblico. E che pubblico! Quando la sala si riempì, mi resi conto che lo spettacolo erano loro. A parte una signora davvero molto bella e una metà di gente normale, gli altri erano il concentrato delle piccole anormalità genetiche ed interiori da piccolo paese, roba che mi sembrava di stare ad una replica dal vivo del Freaks di Tod Browning, questa volta a colori

) c'era pure l'ubriacone del villaggio, non mancava niente!
La scaletta prevedeva un brano prima della tombola, un'altro nella pausa, ed un brano dopo la seconda tombola.
Il prete (molto altra sponda e bizzarro elemento anche lui, però gentile; scoprii in seguito che molti nei paesini qui in giro lo chiamano Don Minchia) ci presenta e noi facciamo partire Egoheart.
Faccio notare che le sedie in sala erano rivolte verso il palco, noi eravamo al centro di esso, ed eravamo stati annunciati: non è che eravamo nascosti in fondo alla sala a suonare musica di sottofondo. Eppure in sala nessuno ascoltava una nota, tutti parlavano tra di loro. E non intendo un mormorio sommesso, intendo un bordello della madonna, roba che se non avessimo avuto le cuffie non saremmo neanche riusciti a sentire cosa facevamo.
Termina finalmente il brano, qualcuno (credo il prete ed il "presentatore" della tombola) si accorge che abbiamo smesso di suonare e fa partire un applauso, a cui si uniscono tutti, come riflesso condizionato, suppongo, visto che nessuno aveva ascoltato una nota...
Ero livido. Non avevo mai visto una tale maleducazione, ci eravamo sbattuti tanto per suonare davanti ad una massa di cafoni. Stavo per proporre al mio socio di lasciare perdere tutto ed andare a casa, quando le cose prendono una piega inaspettata: il presentatore ci chiede di spostare il tabellone della tombola al centro del palco, e non so bene come, ci troviamo coinvolti col ruolo di "vallette" dell'aspirante Mike Bongiorno a girare i numeri estratti sul tabellone, io la metà destra, lui la sinistra. E lì ho iniziato a divertirmi come un maiale.
Dovete sapere che io ho un gusto dell'orrido, del kitsch, del delirio, dell'assurdo, e questa situazione era in qualche modo la combinazione di tutto questo.
Voglio dire, tutti i musicisti hanno iniziato dal basso, ma trovarsi a fare le vallette in una tombola di paese durante il primo concerto credo non sia mai capitato a nessuno!!!
Insomma, a quel punto decisi di lasciare che questo mio lato si divertisse, e così feci.
Il secondo brano (quello tra le due tombole, Campoalto) passò del tutto inosservato; nessuno si accorse che era iniziato, e nessuno si accorse di quando finì, per cui non arrivarono manco gli applausi da riflesso condizionato, ma tanto ormai sapevo che sarebbe stato così, e non ci feci caso - a quel punto il mio scopo era di vivere quell'assurda situazione in tutta la sua comicità demenziale.
Al termine della seconda tombola eseguimmo Technofly, ma durante l'esecuzione la sala si svuotò, ennesima dimostrazione (se ce ne fosse stato bisogno) della mancanza di rispetto e stupida cafoneria della gente del luogo. Restarono indietro solo una decina di persone, le uniche forse in grado di capire che per i due poveri cristi sul palco alzare la testa alla fine del brano e vedere una stanza vuota non sarebbe stato il massimo.
Unica soddisfazione musicale fu che la signora bellissima che avevo notato nel pubblico venne a complimentarsi per la musica - chissà, forse si sentiva in dovere di farlo perchè aveva vinto uno dei CD che avevamo dato come premio per le cinquine, o forse le era piaciuta davvero; ma almeno potei pensare che forse avevamo suonato per qualcuno.
Il bilancio di quella giornata è una situazione delirante da raccontare e che mi diverte ogni volta che ci penso, che non è poco...