Mi piace la poesia e mi piace l'idea di Diana. Le mie considerazioni in merito sono fondamentalmente due:
1) Oltre ad analizzare i componimenti dei ‘defunti’, ritengo sia altrettanto o maggiormente costruttivo riportare le proprie poesie (ammesso che qualcuno le scriva), in modo da tirare fuori ciò che più da vicino riguarda noi comuni mortali viventi. Gli anni passano, i secoli trascorrono ed è probabilmente più interessante capire cosa ora si è in grado di esprimere (paure, sensazioni, debolezze, dubbi, interessi, convinzioni….) soprattutto se chi scrive è uno di noi. E’ vero che le poesie dei più grandi autori del passato hanno un significato universale, ma questo non toglie il fatto che io mi sento maggiormente coinvolto da una poesia scritta da un coetaneo che esprime i miei stessi stati d’animo, e che ha i miei stessi problemi, piuttosto che da un sonetto di Foscolo (per quanto immortale possa essere). Non importa se nessuno si ritiene un poeta: l’obiettivo non è stabilire quanto uno è bravo, ma avere uno punto di partenza per riflettere e discutere; per tal scopo i giudizi non possono, anzi non devono mancare, purché siano scritti nel rispetto degli altri; e l'autore deve anche sforzarsi di 'digerirli' dal momento che nessuno è perfetto e tutti possono migliorare. Si tratta di un modo per capire meglio noi stessi, per imparare dagli altri, per sensibilizzare l’interesse non solo verso la poesia, ma anche verso quanto possa manifestare un contenuto poetico, ad esempio le sigle dei cartoni (alcune sigle). Quindi, se qualcuno ha mai scritto qualcosa, senza tanto vergognarsi lo metta in questo topic e vediamo cosa salta fuori.
2) Altra riflessione: tenendo conto che questo sito è dedicato alle canzoni del cartoni, probabilmente si otterrebbe un maggior consenso se il discorso della poesia venisse esteso anche alle sigle, in un'ottica di questo tipo: "poesia, amore e sentimento nelle sigle", un po' come ha già fatto yusako in un altro topic.
Ultima cosa:
KBL ha scritto:
tutto quello che posso dire, forse banale, è che vedo lo scrivere poesie come qualcosa che serva a te stesso e che non automaticamente debba essere condiviso con altri. Insomma, non scrivere qualcosa solo per fare vedere agli altri quanto sono bravo.
Se con questa affermazione KBL vuole fare intendere che lo scopo principale della poesia è fine a se stessa o a chi la scrive, allora non sono d'accordo. Giustifico la mia presa di posizione riportandovi una citazione che ritengo bellissima e a cui credo molto:
"Niente nella vita vale la pena di essere inventata, scoperta, studiata, se non la condivi con gli altri". (non mi ricordo chi l'ha scritta, purtroppo). Per quanto una poesia possa essere intimamente privata, può anche essere di utilità (insegnamento, riflessioni) agli altri. Per il resto, sono d’accordo che molti scrivono per far vedere quanto sono bravi……. ma che ci volete fare, pazienza, non credo che sia un dramma.
Ci sarebbero altre cose da dire, ma prima di andare avanti vorrei capire cosa ne pensate.