Allora, visto che le opinioni varie sembrano ora essere espresse con meno insopportabile arroganza, provo a rispondere anch'io (con pensieri in ordine completamente sparso) sperando di riuscire a controllarmi nonostante il mio carattere non proprio rose e fiori.
Partiamo dal dire una cosa, che mi pare sfugga ai più, cosa dovuta al fatto che probabilmente anche qui nel forum, come nel resto del mondo, "musica" significa "canzoni", materiale commerciale nel senso di MTV o commerciale "alternativa" tipo Heavy Metal etc. ma che rientra comunque sempre in determinati criteri sui quali non è il caso di dilungarsi in questa sede.
Parte di questi criteri è il fatto che queste cose vengono eseguite anche nei concerti, quando non succede addirittura - come in moltissimi casi - che l'album non sia altro che una sorta di promo per i concerti che sono quello che interessa all'artista.
Ora, vorrei chiarire questo: i musicisti si dividono in DUE categorie principali (la terza è un ibrido di queste).
La prima è quella di quelli che suonano dal vivo.
La seconda è di quelli che creano musica finalizzandola al supporto che consentirà all'ascoltatore (o interlocutore diretto, come sarebbe meglio definirlo in questo caso) di fruirne nei tempi e nelle modalità a lui più congegniali. L'opera è quindi una sorta di dipinto, NON una performance.
A quelli che appartengono alla seconda categoria - tipo me - che uno vada a tremila concerti all'anno non gliene frega un cappero. E quando trovo la mia roba da scaricare sui siti russi o altrove mi girano. Tanto. Perchè a me non ne tornerà nulla, sotto nessuna forma.
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Sono perfettamente d'accordo sul fatto che uno possa ascoltarsi un album per vedere com'è e comprarlo solo se gli piace. Non lo sono se uno lo scarica, gli piace, se lo ascolta cinquemila volte e non lo compra mai.
E se ne vanta come un bulletto idiota che ha rotto gli occhiali al compagno di classe.
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La SIAE è un covo di st****i ed è una delle cose che andrebbero eliminate. Girate il loro sito per trovare un'informazione (come ho fatto io di recente) e tutto quello che troverete sono minacce e sanzioni, sembra di girare il sito della mafia. Come la RAI e il suo canone, non è altro che un pizzo disgustoso da pagare che in un paese civile non dovrebbe esistere.
Con questo intendo dire che quando parlo, non parlo di "legge" o di diritto, ma di diritti moralisacrosanti degli autori.
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Per "autori" non intendo i jamiroquai, 50 cents e rappettari vari che fanno i video con le figone, etc. etc. Quelli sono prodotti, come i pomodori in scatola.
Resta il fatto che, proprio come non è corretto appropriarsi indebitamente dei pelati in scatola, non lo è neppure nel caso di questi prodotti.
Resta anche il fatto che questi prodotti hanno il dovere di essere della miglior qualità possibile per quel tipo di prodotto, e devono essere venduti ad un prezzo adeguato ai costi richiesti per la produzione, sicuramente non tanto alti da giustificare i 30 euro.
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Lo scaricamento ha sicuramente contribuito e contribuirà ulteriormente all'abbassarsi dei prezzi. Che ci sia voluto questo perchè i ladri/major abbassassero i prezzi è triste.
Che gli scaricatori bulletti andranno comunque avanti a scaricare e basta anche quando i CD costeranno 5 euro è altrettanto triste.
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La musica non è pane.
Se uno ruba il pane perchè ha fame e non può fare altro, è più che giustificato, e non sono giustificati coloro che hanno creato una situazione tale da metterlo nelle condizioni di rubare per sopravvivere.
Senza la musica si sopravvive benissimo comunque, non è una necessità vitale. Dire che uno, poverino, è costretto a scaricare 176354217 album perchè non ha soldi per comprarli è così meschinamente idiota che non merita neppure una risposta.
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Dire che uno dovrebbe fare musica gratuitamente solo per la gioia di farlo è tanto stupido quanto dire che uno dovrebbe fare il meccanico gratuitamente solo per mettere le mani nei motori, che uno dovrebbe fare il dottore gratuitamente solo per aiutare gli altri, che uno dovrebbe fare il postino gratuitamente solo per il piacere di consegnare le lettere, etc.
Che cavolo vuol dire????????????? Uno nel momento in cui fa qualcosa lo fa col cuore, ma nel momento in cui un altro usufruisce del frutto della fatica e dell'impegno messo nel lavoro del primo GIUSTAMENTE dà qualcosa in cambio.
Questo non significa che il meccanico farebbe meglio a cambiare lavoro, che il dottore farebbe meglio a cambiare lavoro, etc. E' un'idiozia gigantesca che - guarda caso - viene applicata alla musica e basta!!!! Qualcuno dovrebbe spiegarmi PERCHE' l'unica categoria lavorativa di imbecilli dovrebbe essere quella dei musicisti!
Tra l'altro, guarda caso, nel fare questo bel discorso del piffero vengono sempre citati come esempio i gruppi che suonano dal vivo che ricavano la loro ricompensa dall'applauso e dall'interazione diretta col pubblico(peccato che, come dicevo, esista anche una seconda categoria di musicisti...) o quelli che lo fanno come passatempo, hobby, divertimento, ma che non sono principalmente musicisti.
E comunque, se l'idraulico di sua spontanea volontà vuole farti il lavoro gratis, va bene. Se ti fai fare il lavoro, lui lo fa bene, e poi tu non lo paghi fregandolo, mi spiace ma il discorso cambia. Tanto.
Poi ho conosciuto anche idraulici che fanno lavori gratis, ma quello è un'altro discorso, sono DUE cose diverse che si combinano: il piacere di fare quello che uno ama E il piacere che ricava nel donare qualcosa. Non sono legate indissolubilmente e non sminuiscono affatto il lavoro o la capacità degli idraulici che si fanno pagare.
Se fai il volontario gratuitamente coi bambini handicappati ma in realtà ti fanno schifo e lo fai solo per farti vedere non vale un caxxo. Se lo fai per un adeguato compenso, ma ci metti tutto il cuore e tutto quello che hai da dare come persona, vale infinitamente di più.
Pensare che quello che uno fa gratis sia valido e se invece uno si fa pagare allora non vale nulla è una semplificazione agghiacciante e presuppone una superficialità ancora più agghiacciante.
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Infine, provo a far capire questa cosa difficile.
Io (e tutti quelli come me, parlo per tutti loro) quando faccio musica non ci metto solo l'esperienza tecnica che con tanta fatica ed impegno ho sviluppato nel corso di tanti e tanti anni, ma ci metto tutta l'anima, tutte le mie esperienze, le mie gioie, la mia immaginazione, i miei dolori, tutto quello che ho da dire e dare come persona, ci metto la felicità che ho da condividere, arrivo a provare una sofferenza squassante se quello che ho da mettere in musica è un dolore profondo, nella mia musica c'è tutto me stesso, e poco importa poi se agli altri piace o meno, se è oggettivamente valida o meno, perchè è la testimonianza di un essere umano, la foto di quello che sono, sono stato e sarò nel profondo di me stesso.
Una delle soddisfazioni e gioe più grandi per me è quando qualcono mi scrive "ascoltando il brano tale del tuo cd ho provato intensamente questa cosa..." e quello che mi descrive è esattamente quello che io ho messo nella musica, quello che intendevo comunicare con quel brano.
Detto, questo, io - come l'idraulico, il panettiere, l'impiegata, il meccanico, la parrucchiera, etc. - vivo e devo cercare di sopravvivere in questo mondo purtroppo materiale, fatto di bollette, di conti da pagare, di cibo da comprare...
E se chiedo di poter pagare un paio di bollette all'anno in cambio delle parti di me stesso che metto in quei pezzi di plastica argentati, non mi sembra affatto una richiesta eccessiva o folle.
Se uno non vuole prenderli, va bene, certamente non obbligo nessuno. Ma dato che nella mia musica c'è tutto me stesso, come essere umano, nel momento in cui vedo che qualcuno se ne appropria senza nessun diritto morale di farlo e senza dare nulla in cambio, come fosse una scatola di pomodori senza valore se non quello della latta anzichè il contenuto dell'anima di una persona, io MI SENTO STUPRATO.
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Scusate la lunghezza.
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