Ho scritto questa favola questa sera dopo aver visto il dvd di beatrix potter, ke vi consiglio caldamente di guardare xkè è davvero bello.
in questa favola ci siete anche voi, ovviamente nn tutti xò...
titolo: LE UOVA DI LUNLUN
Questa storia ha inizio una notte di Natale di un secolo fa in un paesino dell'Italia.
Quella notte faceva molto freddo e la neve scendeva a fiocchi grossi come mele.
I bambini erano appena entrati in chiesa con i genitori per celebrare la santa messa. Fa Gian, il prete, già benediceva il pane.
Ai piedi della scalinata della grande chiesa, però venivano abbandonate due splendide gattine nascoste dentro un cestino di vimini. Esse si tenevano strette strette per riscaldarsi ed erano condannate a morte certa se qualcuno non l'avesse viste. Il freddo quell'inverno aveva già fatto molte vittime tra gli uomini e animali.
La messa era iniziata da un pezzo e Sandy era in ritardo per celebrare la funzione.
- Oddio caro, se non ti sbrighi arriveremo in ritardo.
- Ma cara siamo già in ritardo! - disse il marito sorridente.
- Io non riesco a capire come fai ad essere sempre così tranquillo. mi fai venire l'agitazione! - prese a dire Sandy indossando il copriabito di velluto rosso.
Sandy e Tarrasque, il marito, si diressero di corsa in chiesa e quando giunsero alla scalinata, la donna si accorse di quel cestino.
- e questo cos'è? - domandò.
- è un cestino mia cara!
- lo vedo che è un cestino, pensavi fosse babbo natale? secondo te posso dare una sbirciatina per vedere cosa contiene?
- e se fosse peccato? -domandò tarrasque.
- Il buon Dio ci perdonerà.
Sandy tolse lo straccio di lana che copriva due fagotti morbidi e vide due splendide gattine intente a dormire. una era completamente bianca e l'altra era macchiata di nero marrone e bianco.
- sono stupende! - esclamò sgranando gli occhi cerulei e ritornò a casa a prendersi cura di quelle povere bestiole.
- Dici che il Signore ci punirà per non aver celebrato la santa messa di Natale? - domandò sandy.
- Non ti preoccupare cara. io non credo che ci punirà perchè abbiamo salvato due sue creature dalle mani della morte.
- Ora mi sento più sollevata. Bisogna trovare un nome a queste due nuove figliole. Allora, la gattina bianca la chiamerò Lunlun e quest'altra Mimula.
- Sono nomi stupendi cara - disse il marito abbracciandola, mentre il camino scoppiettante illuminava la scena di una luce quasi magica.
Sandy ed il marito vivevano in un casolare bello ed accogliente. Erano produttori di frutta, verdura, ortaggi ed allevavano bestiame. Non avevano figli, ma consideravano i loro animali come fossero parte della famiglia.
Quella notte di Natale la famiglia era cresciuta.
- Il buon Dio ha voluto farmi diventare di nuovo mamma - disse Sandy con le lacrime agli occhi osservando quelle dolci creature intente a bere il latte.
Trascorsero due anni da quella notte.
Lunlun e Mimula divennero adulte e desideravano tanto poter rivedere la loro madre.
- Dobbiamo andarcene! - disse un giorno Lunlun alla sorella.
- Andarcene, ma io sto così bene qui. Abbiamo tanti amici e non voglio separarmi da loro.
- E non ti importa di conoscere la mamma?
- Ma la mamma è Magenta!
- Lo sai ke non è così. Magenta è un'anatra! - esclamò lunlun.
- ma è stata lei a prendersi cura di noi fino ad ora. Non ti ricordi quando eri piccola che volevi covare le uova come faceva la "mamma"?
- Si che mi ricordo. Se ci penso mi viene ancora da ridere. Credevo di essere un'anatra. Anche tu però lo credevi...
- Lo credo ancora!
- Scema.
E ti ricordi quando sei caduta nello stagno e ti è saltato Demetan sulla testa? - domandò Mimula.
- Come non lo ricordo, ho gridato come una matta quando ho capito di avere un ranocchio in testa! era viscido!
- E quando sei entrata nel recinto di Grezza?
- Mi sono spaventata a morte! quel grosso maiale mi fissava così intensamente che al primo grugnito sono letteralmente fuggita.
- Sorella, come posso lasciare la simpatica pecorella Venusia ed il suo irritabile marito Dancasti, il gallo dispettoso Vlad e il fedele cane Wally, la capretta Zante ed il coniglio Lependu? - chiese Mimula sgranando gli occhi il più possiblile cercando di impietosire Lunlun.
-Anche per me sarà difficile separarmi da loro perchè li amo come la mia stessa vita, ma è più forte il desiderio di cercare la mamma. voglio sapere se sta bene, se è viva edi lperchè ci ha abbandonate - disse Lunlun.
- Va bene ti seguirò - disse Mimula - Anche io sento la mancanza della mamma.
- Allora domani mattina presto partiremo.
il mattino arrivò e le due intraprendenti gattine lasciarono il tepore del casolare per dirigersi lungo una via di campagna alla ricerca della loro madre. Lasciarono una lettera a tutti i loro amici per spiegare l'improvvisa dipartita.
il viaggio fu lungo e tante furono le persone a cui le gattine chiesero informazioni.
inizialmente ci fu Sonic, il cavallo snob, ma da lui non ebbero nessuna informazione importante;
poi venne la volta della tartaruga Gojira, ma purtroppo anche lei non sapeva nulla della loro madre.
poi fu la volta della gatta Morgana e lei sapeva qualcosa. morgana, infatti, all'epoca dell'abbandono di Lunlun e Mimula era una gatta randagia.
quella notte di natale si aggirava attorno alla chiesa sperando di impietosire qualche fedele affinchè potessero adottarla.
fu così che vide...
- perchè ti sei fermata proprio adesso? - chiese Lunlun.
- se sai qualcosa parla adesso, ti prego - disse Mimula.
- siete veramente sicure di voler sentire tutta la storia?
le sorelle si guardarono pochi attimi.
- si lo vogliamo - risposero all'unisono.
- e va bene. vi racconterò tutto quello che so.
- vidi qualcuno che afferrava tra i denti un cesto.
- è la mamma! - esclamò Mimula.
- Se volete vi porterò da questo qualcuno.
- subito! - dissero in coro.
fu così che Morgana accompagnò Mimula e Lunlun dal personaggio misterioso.
morgana arrivò in un casolare abbandonato.
- chi è là? - chiese djufo, un cane randagio.
- sono margana.
- Entra pure, ma quelle due chi sono?
- io mi chiamo Lunlun.
- io sono Mimula, piacere di conoscerti.
- che siete venute a fare qui?
- vedi djufo, queste gattine sono...
il cane si avvicinò per scrutare bene quelle due gattine.
- quanti anni avete? - domandò.
- a natale compiamo due anni.
- loro sono... si interruppe morgana.
- possibile che siano quelle famose gattine? - pensò djufo.
- sono quelle gattine che tu hai lasciato ai piedi della scalinata della grande chiesa - disse Morgana tutto di un fiato.
- Morgana ci ha detto che tu puoi condurci dalla mamma - prese a dire Lunlun.
- è vero? -domandò Mimula.
Djufo le guardò ed improvvisamente i suoi occhi si riempirono di lacrime.
Mimula e Lunlun non riuscivano ad interpretare quell'espressione e tremavano al pensiero che fosse successo qualcosa di grave alla loro madre.
- Se siete venute fino a me è perchè siete state spinte dall'amore che nutrite nei confronti di vostra madre.
- si è così - disse mimula.
- vedete, quella strana notte di natale mi aggiravo attorno alla casa della signora Corinzia. Lei mi dà sempre qualcosa da mangiare, ma quella notte tardava. io allora decisi di aspettare. così mi accucciai davanti alla porta di casa quando la sentii litigare col marito.
- non puoi tenerli tutti e 5 hai capito? - gridava il marito.
- ma come posso abbandonarli - rispondeva lei disperandosi.
la gatta della signora corinzia, infatti, aveva partorito a fine ottobre 5 splendidi cuccioli. la signora corinzia voleva tenerli tutti, ma il marito non era d'accordo. tre cuccioli li uccise. le due gattine,invece, la signora corinzia le infilò di nascosto in un cestino in fretta e furia e poi mi disse:
- dj portale in salvo tu.
io, allora, vi portai ai piedi della scalinata della grande chiesa con la speranza che qualcuno di buon cuore avesse potuto adottarvi.
- ma dicci, la mamma è viva?
- io questo non lo so perchè da quando il marito della signora Corinzia mi ha cacciato di casa non vi sono più tornato.
- puoi portarci da lei? - chiese febbricitante Lunlun.
- va bene, vi porterò da lei.
lunlun e mimula giunsero quindi al momento della verità e forse avrebbero realizzato il grande sogno di poter incontare la mamma perduta.
- Ecco, quella villa appartiene alla signora Corinzia disse djufo.
lunlun e mimula entrarono nel giardino, si arrampicarono su un albero e passarono da una finestra che dava in soffitta. lì videro una gatta sola e malata.
lunlun e mimula tremavano dall'emozione, mentre gli occhi si coprivano di lacrime. non avevano mai visto la madre, ma il cuore diceva che quella gatta era proprio la loro mamma.
- finalmente ti abbiamo trovato! - esclamò lunlun.
- mamma, mammina mia - gridò mimula andandole incontro per abbracciarla.
al suono di quelle parole la gatta si destò dal sonno. ella stentava a credere ai suoi occhi.
la gatta riconobbe le sue figlie all'istante nonostante non le vedesse da quasi due anni.
- figlie mie, figlie mie quanto ho pregato per vivere questo momento! - escamò.
- mamma, mamma, mammina cara ci sei mancata tanto! - dissero le figlie tra le lacrime.
- Oggi sono rinata - disse la mamma con un filo di voce.
le tre gatte piansero molto e si abbracciarono ed accarezzarono.
la mamma di lunlun e mimula viveva solo nella speranza di vivere quel momento perchè da quella famosa notte s'era ammalata di cuore ed era deperita.
- mamma vieni con noi nel casolare di Sandy. vedrai che li ti troverai bene - disse mimula.
- è vero mammina, li siamo tutti come una grande famiglia! -esclamò Lunlun.
- io mi sento tanto stanca.
- ti aiuteremo a rimetterti in forza e poi partiremo tutte insieme e mai nessuno più ci dividerà - disse Lunlun.
- siete i miei tesori più cari!
trascorse un mese da quel fantastico giorno. lunlun e mimula si adoperarono per far ritrovare la salute alla madre e ci riuscirono egregiamente bene.
le tre gatte iniziarono quindi il viaggio del ritorno e quando giunsero al casolare Sandy fu la prima ad accorgersi della presenza delle gattine.
- Tarrasque, tarrasque presto vieni!
- arrivo!
- guarda, guarda laggiù. vedi anche tu quello che vedo io?
- ma quelle sono lunlun e mimula! - esclamò lui.
- sono tornate, sono tornate!
sandy corse incontro alle sue amate gatte e quando fu abbastanza vicina le prese in braccio e le strinse forte a sè.
- ma dove siete andate per tutto questo tempo? non lo sapete che ho sofferto tanto?
nel frattempo giunse anche il marito.
- e questa gatta chi è?
- quale gatta? - domandò sandy - è vero c'è un'altra gatta con loro.
- magari è la loro madre - disse tarrasque.
- ora capisco! sono andate a cercare la mamma! non posso crederci.
- sei la benvenuta mamma di mimula e lunlun.
- cara dovresti darle un nome.
- hai ragione - sandy ci pensò un po' e poi disse - la chiamerò Yu.
- anche questo è un bellissimo nome cara. ora andiamo dentro. le nostre gatte saranno affamate.
fu così che lunlun, mimula e la loro madre vissero insieme felici e contenti in una grande famiglia.
fine
ore 24.55
_________________ cenponpin porolin porolan stricenponpin porolin, accademisolfamì acca de mi sol fa mì!
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