Il tutto, insospettabilmente nasce nel 1964, quando la Hassenfeld Brothers (divenuta successivamente Hasbro), produce la linea di giocattoli G.I.Joe. Essi erano molto diversi dagli attuali. Piu' grossi, senza i Cobra e tutto quello che caratterizza la linea classica che tutti conoscono. Erano semplicemente dei militari americani ed e', di fatto, la prima action figure.
Nel 1970 la Takara importa i G.I.Joe in Giappone, ma cambia loro il nome in Combat Joe.
Evidentemente i soldati americani non avevano molto feeling in Giappone. La Takara allora li modifica in Henshin Cyborg. Di fatto diventano guerrieri spaziali cibernetici (il corpo era trasparente e dentro si vedeva parte dei meccanismi).
Dovuto agli spazi piu' ristretti delle abitazioni giapponesi, nel 1974 la Takara opera una riduzione delle misure nella linea Henshing Cyborg. I nuovi, piu' piccoli, soldati spaziali si chiamano Microman, una linea che tutt'oggi dura.
Il successo di tale linea riecheggia anche in occidente, infatti stavolta saranno gli americani a prendere la licenza dei Microman, tramite la Mego nel 1976. Negli USA si chiameranno Micronauts e la Marvel ne fara' una serie a fumetti.
Intanto la Takara apre una nuova linea. L'idea e' quella di miniaturizzare ancora i Microman in modo da puntare tutto sui veicoli da loro pilotati. Nasce cosi' Diaclone (1980).
Nel 1981 Microman si rinnova in New Microman (migliore dettagli, veicoli).
Nel 1982 appaiono i Car Robos, sotto linea di Diaclone. Invece che veicoli spaziali, sono vere riproduzioni di macchine reali (Frightliner, Corvette, Jeep, Lamborghini Countach, ecc.) che tuttavia si trasformano in robot.
Nel 1983 si aprira' una nuova sottolinea Real & Robo, della quale fanno parte i jet F-15 eagle, i tripla trasformazione e i primi due combiner Constructor Robo e Train Robo.
La Takara decide quindi di applicare il principio dei robot trasformabili anche nella linea Microman. Ecco quindi che nel 1983 nasce la sottolinea Microchange, nella quale sono oggetti di uso quotidiano (beh, insomma) a trasformarsi in potenti robot. Gun robo (le pistole), Cassette man (il walkman), Scope man (il binocolo), Mini Car Robo (le macchinine giocattolo), ecc. Spesso erano anche funzionanti (la pistola sparava proiettili di plastica, il microscopio ingrandiva, lo stereo portatile aveva la radio funzionante...).
Siamo al 1983. La Hasbro si accorge che la Takara ha prodotto una miniera d'oro. Essendo le due compagnie "alleate", stavolta e' la Hasbro a tendere la mano ai colleghi giapponesi e ne acquisisce le licenze.
Tuttavia i tentativi di vendere i prodotti Diaclone (o Diakron o Kronoform a seconda del paese) falliscono miseramente.
La Hasbro quindi, nel 1984, ha l'idea di fondere le varie linee per ottenere un prodotto nuovo. Nasce quindi la linea Transformers che unisce i robot presi da Microchange e Diaclone. La Hasbro inoltre compra i diritti per qualche altro robot trasformabile non Takara (Bandai, ToyCo, ToyBox).
I piloti Diaclone e i personaggi Microman vengono scartati, in quanto i nuovi robot sono esseri senzienti, delle forme di vita autonome meccaniche. La Marvel viene incaricata di realizzarci una storia di base. Infine la stessa Marvel produrra' il fumetto, mentre lo Studio Ox giapponese si occupera' della serie animata, su sceneggiature americane.
I nomi dei personaggi cambiano a seconda della versione americana o giapponese. Ricordiamoci che i giapponesi gia' conoscevano quei robot. Quindi il leader dei "buoni", Optimus Prime, in Giappone resta Convoy, come la sua versione Diaclone, per intenderci. Per altri vengono usati i nomi decisi dalla Marvel o delle storpiature (Bumble invece di Bumblebee).
I robot vengono modificati nella loro versione animata da Floro Dery, che cerca di "umanizzarli", disegnandoli piu' antropomorfi e dotandoli di teste con faccia. Un particolare re-design va a Jetfire. Il giocattolo era stato comprato dalla Bandai ed era in origine un Valkyrie di Macross. In Giappone Macross era gia' famoso, quindi non poteva essere venduto, mentre negli Usa (ancora Robotech non c'era) si. Tuttavia il cartone era visto in entrambi i Paesi. Ecco allora che la versione animata di Jetfire subisce grossi cambiamenti (un jet piu' "spaziale", una testa distinta, ecc).
La Hasbro progettera' quindi i nuovi robot che saranno protagonisti di The Movie (fine 1984) e della successiva seconda serie (1985). La terza serie Rebirth fu composta di soli tre episodi.
In Giappone intanto i Transformers iniziano a spopolare. Viene quindi fatta una nuova serie stavolta con sceneggiature giapponesi e non solo l'animazione. Ignorando Rebirth viene data continuita' alla serie con Headmasters, alla quale seguiranno Masterforce e Victory.
Dopo Victory esiste solo un episodio di quella che doveva essere la nuova serie Zone, e poi alcuni abbozzi delle serie successive su fumetto (Battlestars e Operation Combination). Alcuni giocattoli di queste serie (anche quelle abbozzate) vengono prodotti in Giappone.
E' da notare come in tutto questo periodo i Transformers viaggino su due binari. Negli USA, dopo Rebirth, e' la serie a fumetti a fare da traino ai giocattoli che vengono prodotti dalla Hasbro. In Giappone invece sono le varie serie animate. Alcuni giocattoli vengono riciclati da una parte all'altra, con modifiche nei colori, nei nomi e a volte anche nelle forme.
Questo periodo dei Transformers e' noto come Generation 1.
La Generation 2 nacque successivamente verso la meta' degli anni '90 negli USA, quando la Hasbro tento' di riutilizzare i vecchi stampi e diverse nuove aggiunte per rinverdire la serie. Tuttavia i G2 erano colorati in modo discutibile, con scelte cromatiche "da giocattolo da spiaggia" e cariche di gimmick (le particolarita' giocabili) che andavano di moda all'epoca: enormi pacchi con luci e suoni, pompette ad aria per sparare missili, ecc.
A riportare in auge i Transformers ci pensarono stavolta gli americani con le serie di Beast Wars. Correlate, ma in una diversa epoca, alla serie classica, erano realizzate in CGI e vedevano i robot trasformarsi in animali di vario genere. Dopo due serie made in USA, i giapponesi ripresero in mano i robot trasformabili e realizzarono dei seguiti fatti con la classica tecnica del disegno animato.
Siamo all'anno 2000 e i transformers hanno quasi 25 anni di vita alle spalle. I giapponesi tentano di riportare i Transformers a quello che erano, mezzi meccanici e realizza la serie Car Robots (Robots in Disguise poi negli USA), dove i buoni sono veicoli e i cattivi animali, con ampio riciclo di giocattoli dalle serie antecedenti, sia G1 che Beast Wars.
Il successo di tale serie spinge a farne di nuove. Ecco quindi che per il 25ennale nasce Micron Densetsu (Armada), prima di una trilogia (che include Superlink (Energon) e Galaxy Force (Cybertron)) che riportera' i transformers agli antichi fasti.
In questi anni sono nate diverse sottolinee che non hanno un cartone o un fumetto alle spalle, e sono mirate soprattutto ai collezionisti. I Binal Tech (Alternator), riproduzioni fedelissime di automobili in scala 1:24, upgrade al passo coi tempi dei vecchi Car Robo Diaclone. I Masterpiece, enormi dettagliatissimi robot che nulla hanno da invidiare ai Soul of Chogokin. I Titanium, in metallo riproducenti tf delle varie serie. Classics, sebbene piu' giocattoli che pezzi da collezione, sono dei remake dei vecchi G1 "come avrebbero dovuto essere", ma in plastica.
E le nuove serie a fumetti, stavolta non Marvel, ma IDW, con notevole cura dei disegni, dei colori e delle storie.
Nel 2007 esce il film prodotto da Spielberg. Stavolta con attori in carne ed ossa e robot in CGI. Sebbene con molte differenze dalla serie classica, soprattutto nel design dei personaggi, il film riscuote un enorme successo e dei seguiti sono gia' stati annunciati.
Nel 2008 e' prevista una nuova serie animata, e saranno gli Stati Uniti a realizzarla, chiamata "Transformers Animated", fatta con lo stile nuovo, dinamico e stilizzato, tipico dei cartoni statunitenzi degli ultimi anni.
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