frank.drebin ha scritto:
Magenta ha scritto:
Perché, che cambierebbe se non ci fosse il festival? Secondo me non dà fastidio a nessuno, ci sono altre strade se vuoi seguire la buona musica italiana.
Mi dirai semmai che non danno spazio in tv ad altre manifestazioni & controfestival
sono d'accordo
chi non è interessato è libero di non guardarlo
ma non è il festival la malattia della musica italiana
Primo: lo PAGO. Con il mio dannatissimo canone. Per cui continuo a sperare che i miei soldi non vengano sprecati per sta merda.
Secondo. Non è l'UNICO male, ma è un MALE.
Quando arriva Sanremo, i meccanismi dell'industria discografica italiana girano per portare indietro la musica di una cinquantina d'anni. Lo riconoscete tutti che "a Sanremo gli artisti anche bravi devono portare le canzoni da Sanremo" o che "sembra roba del 1950".
Questo è un male. Punto. La musica evolve. E' arte. Nel 1950 Sanremo offiva il meglio di quello che la musica leggera italiana aveva da offrire. Oggi offre le stesse cose. Nel senso che offe gli stessi artisti che c'erano nel 1950 (se non morti) e chi è nato dopo si adegua.
Cazzo, vorrà dire qualcosa che tra gli artisti stranieri ospiti di punta quest'anno abbiano portato i Duran Duran!!! vuol dire che la gente che si aspettano di avere davanti al teleschermo è la stessa che c'era nel 1985!!!
E questo NON VA bene. La musica DEVE evolvere. Preferisco avere i Finley o le Vibrazioni in un festival della musica leggera italiana che Toto Cutugno e Little Tony. Mi faranno cacare, ma almeno, nel bene o nel male, RAPPRESENTANO la musica leggera italiana di oggi.
Sanremo è un cimitero degli elefanti in cui si spolverano i fossili. Nei mesi prima di Sanremo tutta l'industria ci gira attorno. Selezioni. Compositori. Marketing. Interviste. Gossip. Nei mesi successivi ancora peggio. Heavy rotation in radio. Ospitate in TV. Interviste Gossip.
Anche ad essere buoni, contando due mesi prima e due mesi dopo il festival perché si smetta di sentirne parlare, vuol dire che per un fottuto terzo di anno l'industria della musica in Italia gira attorno a Sanremo.
E visto come è fuori dal tempo il festival, non venitemi a dire che è un bene. C'è gente che esce dalla bara per Sanremo, si spara la sua canzonetta, e tra cachet e diritti vari è a posto per il resto dell'anno.
E tutti si devono adeguare al "genere Sanremo". Il che vuol dire sostanzialmente nella maggior parte dei casi svendere il culo. a parte poche eccezioni, mi vengono in mente i Subsonica, Elisa ed Elio, anni fa.
Per tutti gli altri, Sanremo diventa la tappa obbligata quando cominci a scricchiolare, ed hai bisogno (o meglio, la tua produzione) che cominci ad importi al mercato musicale del popolino, per far su un po' di soldi veri.
Andare a Sanremo è sostanzialmente l'equivalente di tagliarsi i capelli, togliere l'orecchino, trovare un laovoro in ufficio e mettere su famiglia. Ciao ciao creatività, sogni, arte e tutto il resto.
Quand'è stata l'ultima volta in cui un vincitore o un buon piazzamento è stato lanciato da Sanremo come artista italiano di prima magnitudine dopo Ramazzotti?
E perché questi artisti di primo piano: Vasco, Ligabue, lo stesso Ramazzotti, a Sanremo non ci vanno? Il giorno che vedrò Ligabue al festival capirò:
- 1) che ormai è alla frutta
- 2) che sono VECCHIO
Quanto ha DATO Sanremo alla musica italiana, in termini di spinta creativa, negli ultimi 20 anni, e quanto TOGLIE ogni anno?
Le canzoni più "innovative" o "anticonformiste" di Sanremo sono quelle in cui il chitarrista si ricorda di avere un pedalino distorsore, quelle hip hop o quelle in cui si parla vagamente di omosessualità.
Il che significa in sostanza roba vecchia di 20 anni.
E devo ritenere tutto questo un bene?