Tarrasque ha scritto:
P.S. Faccio decisamente fatica ad immaginare Tricarico a vivere una "vita spericolata". Dalla faccia che ha il massimo dell'emozione che deve essergli mai capitato è mettere il sale invece nel te nella camomilla.
solo per dovere di cronaca
non so quanto e in che modo possa influire su una eventuale vita 'spericolata' (in senso lato)
ma Tricarico esordì qualche anno fa con una canzone che cercava di mettere in luce
che il suo carattere 'particolare' derivava da situazioni conseguenti alla morte prematura del padre
riporto il testo del brano autobiografico "Io sono Francesco"
Buongiorno buongiorno io sono Francesco
io ero un bambino che rideva sempre
ma un giorno la maestra dice oggi c'è tema
oggi fate il tema, il tema sul papà
io penso è uno scherzo sorrido e mi alzo
le vado vicino ero contento
le dico non ricordo mio padre è morto presto
avevo solo tre anni non ricordo non ricordo
lei sa cosa mi dice neanche mi guardava
beveva il cappuccino non so con chi parlava
dice "qualche cosa qualcosa ti avran detto
ora vai a posto e lo fai come tutti gli altri"
puttana puttana, puttana la maestra
puttana puttana, puttana la maestra
io sono andato a posto ricordo il foglio bianco
bianco come un vuoto per vent'anni nel cervello
e poi ho pianto non so per quanto ho pianto
su quel foglio bianco io non so per quanto ho pianto
brilla brilla la scintilla brilla in fondo al mare
venite bambini venite bambine e non lasciatela annegare
prendetele la mano e portatela via lontano
e datele i baci e datele carezze e datele tutte le energie
Cadono le stelle è buio e non ci vedo e la primavera
è come l'inverno il tempo non esiste neanche l'acqua del mare
e l'aria non riesco a respirare
e a dodici anni ero quasi morto
ero in ospedale non mangiavo più niente
e poi pulivo i bagni, i vetri e i pavimenti
per sei sette anni seicento metri quadri
tadanatadadana
e il mio capo il mio capo mi ha salvato
li ci sono giochi se vuoi puoi giocare il padre è solo un uomo
e gli uomini son tanti scegli il migliore seguilo e impara
buongiorno buongiorno io sono Francesco
questa mattina mi sono svegliato presto
in fondo in quel vuoto io ho inventato un mondo
sorrido prendo un foglio scrivo viva Francesco
brilla brilla la scintilla brilla in fondo al mare
venite bambini venite bambine e non lasciatela annegare
prendetele la mano e portatela via lontano
e datele i baci e datele carezze e datele tutte le energie
venite bambini venite bambine
e ditele che il mondo può essere diverso
tutto può cambiare la vita può cambiare
e può diventare come la vorrai inventare
ditele che il sole nascerà anche d'inverno
che la notte non esiste guarda la luna
ditele che la notte è una bugia
che il sole c'è anche c'è anche la sera
Conoscendo la sua situazione solo dalle parole di questa canzone
si può intuire che abbia vissuto una vita sì 'spericolata' , ma non nel significato che il termine aveva nella canzone di Vasco
Come accennavo nel topic di Sanremo, non è che mi abbia entusiasmato la sua esibizione
tuttavia l'ho sentito parlare 1 minuto con la Gialappa's e mi è sembrato, oltre che timido, realmente sensibile, nulla di 'costruito'
e in un certo senso più 'normale' della maggior parte degli altri cantanti
che si reggono su un 'personaggio' che forse non gli appartiene nella vita quotidiana
ultimo esempio di 'normalità': prima dell'esibizione della serata finale, Chiambretti lo ha preso in giro proprio alle sue spalle,
imitando la sua andatura scomposta nell'uscire dal palco. Tricarico se ne è accorto ha pronunciato uno spontaneo, naturale e giustificato: Stron2o!
Prima di scatenare una sfilza di post 'polemici'
ribadisco che ho citato il tutto per dovere di cronaca
non mi interessa elogiare ma neppure denigrare a priori 