Watta Takeo ha scritto:
Remember Love Modena Pink Floyd Concert,
in secula seculorum...

watta, e chi se lo immaginava che eravamo stati insieme anche ad un concerto fatto non di sigle

quello dei pink floyd a modena è stato il mio primo concerto. avevo 14 ed ero abituato solamente alla forma-canzone di 3 minuti, tant'è che "one of these days" non mi sembrò una canzone ma una serie di scalette

in fondo non capivo una sega ma sono comunque contento e orgoglioso di esserci stato. se penso che per i 14enni di adesso molto probabilmente il primo concerto è quello dei finley...
per il discorso fatto da freccia, tarra e gohan, io distinguo 4 periodi dei pink floyd (che servono certo a schematizzare, non per essere riduttivi):
1) il primo periodo è quello dei primi singoli e di "the piper at the gates of dawn", nel quale è l'estro creativo di barrett ad essere preponderante;
2)poi da "a saucerful of secrets" a "obscured by clouds" gilmour, waters, wrighte e mason (barrett ci ha salutati con "jugband blues"

) vivono un periodo di intensa e sostanzialmente pari creatività. è il periodo, questo, delle grandi "architetture" come per esempio "atom heart mother";
3) da "the dark side of the moon" a "the final cut" è waters ad essere l'anima creativa del gruppo, tant'è che "the final cut" è in pratica totalmente un suo album, non fosse altro che per i contenuti autobiografici. fino a "the wall", però, si sente ancora il marchio degli altri tre: infatti in "animals", nonostante il concept sia di waters, gilmour ha per me un ruolo insostituibile;
4) poi, dopo l'abbandono di roger (dai pink, perché come solista è ancora fortissimamente sulla breccia, senza mai cali di tensione creativa e e di personalità) è gilmour a prendere in mano le redini. "a momentary lapse of reason" è una sua creatura, che rispecchia la sua musica e il periodo di quei pink floyd: grande classe, splendidi esercizi di stile, ma senza quell'impatto così viscerale che avevano un tempo (si potrebbe dire che è l'età, ma non vale per il discorso appena fatto su waters). poi "the division bell", in cui gilmour è più affiancato da wright e mason ma rimane l'autore principale. sono ormai passati 14 anni. che dire... niente, solo che in fondo è giusto che sia finita con "high hopes"