AlexKatsura ha scritto:
Mi rendo conto che ho sempre meno tempo libero.
Eppure, ripensandoci...qualche anno fa facevo piu' cose di adesso, e avevo il tempo per farle tutte.
Qualcosa non torna.
Voglio dire: anni fa leggevo piu' fumetti, piu' libri, giocavo a basket, suonavo piu' tempo la chitarra, cazzeggiavo molto di piu'. Stavo anche molto piu' tempo seduto sulla tazza a fare i miei bisogni.
Queste e molte altre cose.
Eppure lavoravo tanto uguale, e in piu' avevo i tempi di trasferimento piu' lunghi.
Tutto questo forse puo' essere spiegato scientificamente: o le giornate si stanno accorciando o sono io che mi sto espandendo nel tempo. Propenderei per la seconda ipotesi, in quanto probabilmente qualcuno potrebbe confutare la prima dicendo che ha piu' tempo libero che in passato. E non ci sarebbe niente di male.
Che mi stia, quindi, di pari passo col mio invecchiamento, espandendo nel tempo, oltre che nello spazio?
Che stia diventando un ciccione temporale, un crono-obeso?
E' un'ipotesi affascinante.
Ma come si torna indietro? Esistono rimedi, o diete dimagranti per i crono-obesi, forse?
Forse si', ma non credo di avere il tempo per scoprirlo.
Dunque, è lo stesso fenomeno che sto accusando anch'io da qualche anno.
Sono affascinato perciò dalla tua profonda analisi scientifica.
E' scientificamente fondato sostenere la nostra espansione nel tempo (nel mio caso, dopo una sana dieta, l'espansione nello spazio è stata arrestata).
Si può facilmente dimostrare contando gli anni che vanno dalla nostra nascita ad oggi e quelli che andavano dalla nostra nascita al punto in cui abbiamo situato la precedente osservazione del nostro stato "reattivo".
Tuttavia è ampiamente credibile ANCHE che le giornate si accorcino gradualmente. Su questo, però, non sono in grado di fornire matematiche dimostrazioni, e mi baserò su una comune osservazione.
Fate un semplice esperimento:
Provate a prendere un cartone animato qualsiasi, di quelli recenti. Ad esempio Nana. Guardatene una puntata. E non guardatela più per i prossimi anni.
Ora, cercate di identificare con la memoria una puntata di un vecchio cartone animato che non avete più visto dal periodo in cui eravate molto piccoli. Calcolate la differenza temporale tra quel momento ed oggi.
Noterete (posso scommetterci) che NON ricorderete la puntata di Nana alla stessa distanza temporale di quanto ricordate la puntata del vecchio cartone.
Questo perché i 20 minuti di quel tempo erano OGGETTIVAMENTE più lunghi, e ci davano il tempo di memorizzarli meno.
Non c'è altra possibile spiegazione
