Cari tutti,
ho l'impressione di conoscere qualcuno fra voi, anche se non ne sono sicuro perché siete tutti nella vostra identità supereroistica di partecipanti al forum di KBL, ma da qualche riferimento penso di avere intravisto un certo baffuto "perdinotte" della movida romana, adepto di quel mitico satiro postmoderno che risponde al nome di Massimo Marino, e uno dei componenti (per non dire membri!) dei Bishoonen, da me immortalati appunto in quella figura 105 de "Il Drago e la Saetta"!
Vorrei ringraziare tutti quanti voi per aver parlato del libro e perché alcuni di voi lo hanno addirittura comprato. Per me l'importante è che il libro sia letto, ma mentirei se non ammettessi che l'acquisto mi ripagherà parzialmente - se non altro, moralmente! - di due anni di ricerche sostenute tutte a mio carico: questionari, codifica dati, analisi (che prosegue tuttora), ricerca bibliografica, conferenze a cui ho partecipato, stesura del testo... un lavoro spossante e tutto per provare a dare un contributo al dibattito italiano che mi pareva un po' languire in uno strano "isolazionismo", quando invece in paesi come gli Stati Uniti, la Germania o l'Australia in questi anni esso è andato avanti alla grande, anche se fra tutti e tre i paesi è arrivato un decimo degli anime giunti nelle tv italiane e un quinto dei manga pubblicati in Italia.
Ciò detto, saluto anche quelli che erano intervenuti alla presentazione romana. E' nostra intenzione fare delle altre conferenze in sede universitaria, in autunno.
Vorrei segnalare che, come scrivo nell'Avvertenza bibliografica in calce alla Premessa del volume, il titolo "Il Drago e la Saetta" - solo il titolo - è in effetti ripreso dalla mia tesi di laurea, ma è l'unico punto di contatto con quella tesi. Cioè non ho voluto pubblicare la mia tesi di laurea "riveduta" (per quanto la cosa in sé sia lecita, quando la tesi è di qualità, vedi quella di Alpisio, se ho capito correttamente chi è!) ma ho solo usato quei due simboli, Drago e Saetta, perché erano funzionali e "belli", passatemi la licenza, come immagini metaforiche per indicare le due fasi da me individuate rispetto all'arrivo in Occidente della J-pop sotto forma di anime prima, e manga poi. La mia tesi di laurea conteneva pezzi di "Mazinga Nostalgia" e di "Anatomia di Pokémon", più pezzi scritti per l'occasione, più una seconda parte "sperimentale" in cui simulavo la realizzazione della scaletta dettagliata di un programma televisivo tipo "Rai Educational" in 4 puntate, una specie di versione documentaristica televisiva di "Mazinga Nostalgia" (la tesi è del 2002 e "Mazinga Nostalgia" era già uscito nel 1999). E' rimasto un lavoro nel cassetto, che avevo assemblato seriamente, ma con una certa rapidità, per laurearmi tra i vari impegni di lavoro. La tesi comunque era piaciuta molto ai miei relatori e alla commissione di laurea, e al voto mi aveva dato parecchia soddisfazione.
Sempre in quell'avvertenza, in "Il Drago e la Saetta" (il libro, non la tesi!), segnalo con precisione tutti i brani già in qualche modo apparsi altrove. Lo zelo con cui li ho segnalati - per correttezza verso i lettori ma anche per rendere conto del fatto che fra "Mazinga Nostalgia" e "Il Drago e la Saetta" ho condotto varie ricerche preparatorie - potrebbe fare pensare che il libro sia un collage di pezzi già editi, in realtà è un testo per la maggior parte inedito, e con quegli inserti ripresi da altre pubblicazioni. Inserti che sono stati così tanto implementati nelle notizie e nelle fonti da essere diventati praticamente testi nuovi.
Le fonti del libro sono soprattutto accademiche nel senso stretto della parola, ma ovviamente non ho potuto e voluto fare a meno di avvalermi di fonti di grandissima utilità filologica come questo sito, e poi altri, come Robozzy.com e Cartoni On Line, Adam Italia ecc. Si tratta di due metà che si completano, per lo studio di anime e manga e delle dinamiche culturali e sociali a essi connesse. Questo è ormai un fatto risaputo a livello internazionale: tutti gli studiosi seri si avvalgono a volontà dei materiali e delle notizie raccolti e sistematizzati dagli appassionati, che svolgono la funzione "informale" (perché non retribuita, ma assai accurata) di veri e propri archivisti, senza il cui lavoro molta della documentazione per la stesura di articoli e libri dovrebbe ogni volta ripartire da zero.
Ciò detto, chiunque di voi trovi degli errori nel libro, o comunque abbia qualche critica, vi prego di riferirmene, se volete: il mio indirizzo e-mail è
m.pellitteri@tunue.com.
Ciao e buone cose, a presto
Marco