Tilion ha scritto:
e comunque, tanto perchè son polemico pure io,
@ Tarrasque:
(snip)
Che mi dici su di questi?
Purtroppo ho poco tempo per articolare i pensieri e rispondere come si dovrebbe a questa interessante discussione.
Intanto benvenuto a C.D.B e ci mancherebbe che tu non possa dire la tua opinione!!!
Poi vorrei ribadire che forse non sono stato sufficientemente chiaro, ma non è che volessi dire che tutto quello che è stato fatto negli '80 fa schifo. Penso sia un'affermazione abbastanza impossibile. Quello che intendevo dire è che a livello qualitativo, e sempre riferendomi principalmente al rock mainstream, lo trovo il punto più basso. E' un'affermazione di carattere quindi relativo, non assoluto.
Riguardo alla lista citata sopra, ovviamente include anche dei begli album di buoni artisti. E ci sono anche altri begli LP che sono rimasti fuori. Mi sembra però un esercizio sterile, perché potrei cominciare con una lista altrettanto lunga di begli LP anni '60, e una anni '70, e non si finirebbe più.
Personalmente a parte alcuni di quelli elencati, la maggior parte non li ritengo capolavori. Non voglio neanche considerare poi l'idea di Vasco e Litfiba nella stessa categoria di altri nomi citati in precedenza.
Altro punto in cui sono stato frainteso è che quando parlavo di "protesta", "fastidio" e "rottura" non mi riferivo principalmente alla parte testuale ma alla musica stessa. E' il rock stesso ad essere stato dagli esordi musica scomoda ed innovativa rispetto allo status quo. Non è che Tutti Frutti avesse so gran testo, e volendo vedere anche la maggior parte dei pezzi heavy metal non porta nessun messaggio sociale.
E' la musica stessa ad essere il principale veicolo di innovazione del rock dai '50 ai '70 compresi. Poi, sarà perché dopo 30 anni ha attraversato una crisi di mezz'età, sarà perché ormai il rock era dato per scontato (i quindicenni del '55 erano ormai ultracinquantenni, quelli del '65 ne avevano più di 40, e quelli del '75 superavano la trentina), negli anni '80 anche il rock mainstream ha messo le pantofole, si è trovato un lavoro stabile e la casetta fuori città.
Pensandoci bene, una distinzione netta tra rock commerciale e rock alternativo non esisteva prima degli '80. Il rock che andava in radio negli anni '60 erano Beatles, Zeppelin e Who. Musica che oggi consideriamo da ultraquarantenni, come Genesis, PFM e il prog in generale, era invece comune e ascoltata in radio da ragazzini. Anzi, a dirla tutta nei '50 / '60 non si differenziava molto tra rock e pop perché il rock ERA la musica popolare.
La fine dei '70 ha visto invece la sempre maggiore produzione di musica per il mercato, a tavolino, cominciando con la disco music. Il movimento punk nasce anche di rivolta a questo atteggiamento. Se ritengo di avere qualcosa da dire, prendo uno strumento e ci faccio una canzone, senza aver bisogno della pomposità e la tecnica del prog, e senza le basi e i coretti della disco.
Negli '80 la tendenza ha investito anche il rock, per cui buona parte degli artisti si è adeguata a prodotto ben confezionati, spesso suonati anche da eccellenti musicisti (non dimentichiamo che i Toto erano tutti session men di alto livello), però a discapito della creatività e dell'innovazione.
Parliamoci chiaro, gli '80 sono gli anni dell'AOR, detto anche "adult oriented rock". Il rock per gli adulti. Quello che puoi sentire alla radio senza che alla nonna venga un infarto. E' un'ossimoro! Una contraddizione di termini! Uno squarcio nel continuum spazio-tempo. Non PUO' esistere un rock per ADULTI. Uno dei principali sintomi che sei diventato vecchio è che non ti riconosci più nel rock che ti circonda!!!
Si è quindi creata la spaccatura tra il rock commerciale e quello alternativo, dove per comodità mettiamo per ora tutto quello che non avresti mai potuto sentire a Superclassifica Show, quindi heavy metal, punk / hardcore, thrash, funk metal, e tutte le altre sottocategorie che cominciano a svilupparsi nella decade, fino ad arrivare ad esplodere e rubare prepotentemente le classifiche ai pop-rocchettari dalla rivoluzione di Nevermind in poi (ma è un'altra storia).