Ho finalmente visto "Pognio"

(per lavoro...).
Inizio e titoli di coda:
L'idea di mettere "inizio" (come fosse veramente una favola per bambini) è stata superlativa!

...Ancor più quella d'inserire i partecipanti al film in un unico blocco alla fine, senza differenziare la loro professione (visto che i bambini piccoli non sanno cos'è un direttore della fotografia... e non credo gliene freghi molto!

).
Sosuke:
Forse i bambini potrebbero restare leggermente disorientati sentendo a volte "sosche"... ed a volte "soschecià"! Comunque, per quanto l'adulto che accompagni il bambino ignori nella maniera più assoluta il concetto di chan... sama... sensei... san... ecc... (che non è un suffisso, ma il nostrano eccetera!

), ...con un po' di fantasia penso riuscirà facilmente a capire che è una specie di vezzeggiativo (visto che era usato dalle vecchiette e dalle sue compagne di classe). E' un po' come se da noi Pino lo chiamassero Peppino!
Risa:
Secondo me,
l'unico scoglio del film! Non perché Risa non si capisce se è Lisa o Rita (se si hanno problemi con Risa... figuriamoci con Sosche o Fusgimoto!

), ...ma perché bisogna riconoscere che è veramente arduo sentir chiamare una mamma per nome!
Le cose però son 2: se è stata una specifica scelta di Miyazaki, nulla da eccepire; se invece in Giappone si usa proprio così... beh... l'ostacolo è veramente arduo per noi!
Quella persona:
Se il "quella persona" è ciò che intendo io, ossia la frase pronunciata da Fujimoto riferendosi alla mamma di Ponyo (e quindi sua moglie), personalmente non ci trovo nulla di strano! Fermo restando che un marito è libero di chiamare la propria moglie come preferisce

, gli adulti si sa che si esprimono con un linguaggio per il 90% non comprensibile da un bambino piccolo. Affinché potesse essere capito da un bambino, Fujimoto avrebbe dovuto dire "mia moglie", ...ma voi l'avete mai visto, al giorno d'oggi, un adulto che si preoccupa d'esprimersi in modo che un bambino piccolo lo capisca?
Vi auguro una tranquilla navigazione:
Ognuno ha i suoi punti di vista, ...e per il mio non ho visto nulla di "traumatico" per un bambino in questa espressione. Certo... se Sosche avesse "lampeggiato": andate di bolina e cazzate la randa, sicuramente l'avrei preso per un soggetto disagiato!

...Ma lampeggiare "vi auguro una tranquilla navigazione" invece di "buon viaggio", non mi sembra qualcosa d'incomprensibile per il bambino che recepisce (tanto più che era una frase solo sottotitolata, e per questo è l'adulto che la deve riferire al bambino che non riesce a leggere il sottotitolo, come ho visto fare in sala dov'ero io). Tra l'altro, nessun bambino presente in sala ha chiesto: "Ma che vuol dire vi auguro una tranquilla navigazione"?
Film per bambini:
Ho letto di appassionati di animazione giapponese che, in proporzione, sono stati ancora più chiusi di mentalità di quelli che la aborrono! Se avessero letto le interviste che aveva rilasciato Miyazaki, avrebbero capito che questi aveva detto d'aver realizzato un film per bambini, perché era ciò che voleva fare! Eppure, abituati al Miyazaki classico, molti sono andati al cinema aspettandosi Conan o la principessa Mononoke. C'è stato anche chi ha criticato Miyazaki per aver realizzato un film così semplice! Mi domando però: ma Miya è obbligato per tutta la vita a creare lavori che abbiano al loro interno un'elevata morale che lasci dentro la propria anima una sensazione di riflessione interiore... ecc... ecc... ecc...?
Sarebbe come criticare aspramente Tobey Maguire se smettesse di girare Spiderman, perché ormai lo conosciamo per quello!
Canzone italiana:
Su questo ho già precedentemente espresso il mio parere che ribadisco. Aggiungo inoltre che ho scoperto che la canzone sta alla fine del film. Sapendo quanto i titoli di coda sono solitamente seguiti dagli italiani... questo non fa che rafforzare ancor di più il mio pensiero!
Se mi sono perso qualche punto "diatribato" nelle discussioni, prego qualcuno di farmelo presente, così ci rifletto anche io...
