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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: La Rai e il Satellite
MessaggioInviato: ven 31 lug 2009, 12:44 
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Come buttare al vento redditi e qualità assicurati per dare spazio ad un Digitale Terrestre dal palinsesto scarso sia qualitativamente,in fatto di prime tv,sia anche tecnologicamente :roll:

È finita come doveva finire, mentre resta incomprensibile come la Rai si privi volontariamente dei redditi certi che Sky poteva continuare a garantirle. Una scelta ‘politica’ che di certo non gioverà all’azienda, mentre i canali generalisti, sia pure “parziali”, resteranno su Sky.

La trattativa tra la Rai e Sky per RaiSat si è chiusa con esito negativo e la vicenda non può essere in alcun modo recuperata. Lo ha confermato ieri il presidente della Rai Paolo Garimberti alla Commissione di Vigilanza Rai. "La chiusura del negoziato in senso negativo - ha spiegato a sua volta il vicedirettore generale Giancarlo Leone - è chiara e evidente. Due sono i motivi: le dichiarazioni ufficiali di ieri (mercoledì; Ndr) di Tom Mockridge amministratore delegato di Sky, che equivalgono ad una chiusura della fase negoziale che talvolta il bon ton vorrebbe fosse comunicata tra aziende. Ed oggi (giovedì; Ndr.) il contenuto dell'informativa del direttore generale al consiglio di amministrazione che ho riferito in consiglio e che segna la conclusione delle trattativa".

L’indisposizione di Masi di mercoledì non era dunque diplomatica (c’è stato un problema alla retina che ha fatto rinviare anche il Cda Rai sulle nomine) e la decisione della rottura è confermata, anche se la Rai cerca di darne la colpa a Sky.
Sempre secondo le motivazioni del vicedirettore generale Leone, alla base del mancato rinnovo del contratto c’è la posizione di Sky per la quale era diventato imprescindibile ottenere oltre all'offerta RaiSat anche tutti i canali Rai in chiaro, ma questi ultimi a titolo non oneroso, come in precedenza in base all'art. 26 del contratto di servizio.
Sarcastico Giuseppe Giulietti (Articolo 21) per l’opposizione: “La costruzione del polo unico Mediaset-Rai è ormai completata. Alle autorità di garanzia spetterebbe il compito di bloccare nuovi monopoli e vecchi duopoli senza guardare in faccia nessuno, né Murdoch né Berlusconi né la Rai. Ma anche questa volta il conflitto di interesse avrà la meglio sull'interesse generale dei cittadini utenti che pagheranno il conto per tutti”.

Da oggi quindi al posto di Raisat Extra, Raisat Premium, Raisat Smash Girls, Raisat YoYo, Raisat Cinema, oltre a Gambero Rosso nella versione Sky (e non più Rai), ci saranno, sempre su Sky, una bella quantità di nuovi canali: Sky Cinema Italia, dedicato interamente alle pellicole di casa nostra, Fox Retro, con i telefilm più celebri del passato, Cult, che diventa un canale cinema; poi ci saranno anche Nick Junior, realizzato dal gruppo di Nickelodeon, e il famoso Baby Tv, il canale di casa Fox per i più piccoli (da 0 a 3 anni), già oggetto di molte polemiche, e persino Onda Latina Tv (al 715), canale di musica latina realizzato nientemeno che da Elemedia (Gruppo L’Espresso). A corredo, ecco anche Nickeodeon +1 (Sky 605) e Comedy Central +1 (Sky, 131) .

Inoltre dall'11 agosto, lo show di punta di Raisat Extra, ‘David Letterman Show’, sarà in esclusiva su SkyUno per gli abbonati.

Niente male come reazione e la Rai dovrebbe forse capire anche da questo come la sua scelta di rottura sia assurda, prima di tutto dal punto di vista economico, visto che i soldi che Sky poteva assicurare (350 milioni di euro come minimo garantito per i canali di RaiSat, più i film, per almeno altri 50-70 milioni, per sette anni), al di là delle chiacchiere, non saranno adesso recuperati affatto, ma letteralmente ‘buttati via’, in un momento di grave crisi economica. A parzialissima consolazione si parla di una possibile intesa con Sky per i soli film.

La Rai nel coso della trattativa (ma trattativa vera non c’è mai stata, perché la decisione era di fatto già stata presa), poi, ha letteralmente scompigliato malamente le carte, pretendendo di farsi pagare da Sky gli stessi canali generalisti, che sono invece ‘servizio pubblico’, ‘free' per definizione, e non andavano affatto inseriti in una partita ‘pay’ che riguardava strettamente RaiSat, società autonoma che realizza(va) contenuti pay su commissione. Già, che ne sarà di RaiSat? Ah, saperlo…

Il risultato è che le tre reti generaliste Rai restano su Sky (certo, saranno parzialmente oscurate ma anche questo rischia poi di essere un danno per la Rai!), come si doveva pur immaginare, e così pure gli altri canali free, si suppone (salvo sorprese, non prevedibili al momento), con la solita eccezione di Rai 4, che Sky avrebbe tanto voluto e che la Rai non ‘mollava’, anche qui per ragioni misteriose (in un accordo globale non si capiva perché negarlo).

Una vicenda grottesca che farà male alla Rai e che si chiude nel peggiore dei modi per Viale Mazzini, mentre anche Mediaset forse non ha molti motivi per gioire. E Sky non ne sarà forse affatto danneggiata.

Che dirà lunedì Masi in una specifica conferenza stampa per giustificare tutto ciò? Lo vedremo, intanto ieri il Cda Rai ha deciso quanto segue:

«In seguito al mancato rinnovo del contratto Raisat-Sky, da domani (oggi, Ndr.) saranno visibili in chiaro, in forma gratuita ed integrale, dodici canali della Rai sulla piattaforma Digitale Terrestre e sulla piattaforma satellitare TivùSat: Raiuno, Raidue, Raitre, Rai4, Raisport+, Rainews24, Raisat Cinema, Raisat Premium, Raisat Extra, RaiGulp, Raisat YoYo, Raistoria. I quattro canali di RaiSat che completano l’intera offerta gratuita saranno visibili sul Digitale Terrestre per il momento nelle zone dove è già avvenuto lo switch off, ovvero il passaggio integrale al digitale terrestre». Insomma, in Sardegna, e accontentatevi di questo!

PS: “Il Digitale Terrestre è arrivato sulla terra”? Oggi, come ieri, è sottoterra, solo che ora se ne sono accorti tutti.Per utilizzare il DTT bisogna avere una scatola chiamata decoder per la quale sono stati stanziati contributi pubblici. Il DTT è pubblicizzato con soldi pubblici. Di chi sono questi soldi? Nostri! E a chi vanno? Forse a chi fabbrica i decoder e ai proprietari delle reti televisive, attraverso l’acquisto delle partite di calcio, l’unica cosa a cui sembra serva il DTT?”.
”Sono stati venduti con i contributi statali, e quindi con i nostri soldi, solo tre milioni (rispetto ai venti milioni di famiglie italiane) di inutili decoder, e il governo ha deciso di spostare in avanti di due anni l’adozione obbligatoria del DTT. Sulla Rete si possono vedere già oggi, se la linea arriva (come negli altri Paesi), se la linea è veloce (come negli altri Paesi), se ha un costo ragionevole (come negli altri Paesi) centinaia di canali televisivi. Chi ci ha guadagnato da DTT? Chi ci sta guadagnando dall’adozione di una tecnologia zombie? Un giorno dovremo pur farli i conti”.
L’Italia ha perso dieci anni nelle telecomunicazioni grazie alla legge Gasparri e agli aiuti di Stato al Digitale Terrestre. Una tecnologia obsoleta!

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