Teo Teo ha scritto:
1 Qual è la maggior "qualità" audio possibile ottenibile con i metodi analogici?
Non capisco cosa intendi di preciso.
Teo Teo ha scritto:
2 Qual è la maggior "qualità" audio possibile ottenibile con i metodi digitali?
vedi sopra
Teo Teo ha scritto:
3 Analogico o Digitale?
Digitale senza ombra di dubbio!
Teo Teo ha scritto:
4 Perchè quando si passa da un ambiente analogico a quello digitale ( o viceversa ), pur avendo a disposizione in ogni caso la massima tecnologia vi sono problemi?
Non mi risulta, ammenoche' il processo di conversione non si ripeta diverse volte di seguito sullo stesso segnale, ripassando di continuo da analogico a digitale e viceversa.
In tal caso ad un certo punto qualche problema si avvertira', dovuto alla non perfezione dei convertitori DAC quando si passa da digitale ad analogico e dall'altra parte al fatto che ogni volta che si passa da analogico a digitale si introduce l'errore di quantizzazione, dovuto appunto al fatto che l'onda viene non solo campionata ad intervalli di tempo finiti (anche se molto piccoli, 44100 volte al secondo per i cd, 48000 per l'audio dei dvd per esempio), ma anche l'ampiezza dell'onda viene discretizzata e puo' assumere solo un certo numero di livelli (256 per il campionamento a 8 bit, che viene usato in ambiente telefonico e che a causa dell'alto errore di quantizzazione introdotto è assolutamente inadatto ad applicazioni di alta fedeltà, oppure 65536 livelli per il campionamento a 16 bit usato nei cd, che invece non sara' la vera onda analogica come dice il purista Dancasti, ma è sicuramente più che accettabile per fini pratici)
In ogni caso la cosa migliore e sensata per lavorare su un segnale è prima di tutto passare in digitale e poi fare tutte le elaborazioni a livello numerico.
Teo Teo ha scritto:
5 Quali tra i cd ( e a questo punto anche vinile ) pubblicati fino ad oggi ( parlo delle sigle ovviamente ) possono essere presi come esempio di "alta qualità"?
Quelli piu' vecchi, ad esempio i primi tre tivulandia, negli ultimi tempi purtroppo si usa introdurre un filtro di compressione dinamica che fa suonare i brani ad un volume apparentemente piu' "pieno" ma che in realta' deteriora l'onda in modo irrimediabile, ammazzando i particolari...
già dalle raccolte successivie della bmg si nota, e sempre di piu' negli ultime....
per approfondire un minimo:
http://it.wikipedia.org/wiki/Compressio ... ello_audioTeo Teo ha scritto:
6 Come è possibile che alcuni brani pubblicati da case discografiche non brillino per la bellezza del loro audio quando, a quanto mi si dice, quelli rimasterizzati da KBL si sentono da "sturbo"?
un po per il motivo della compressione dinamica visto sopra, un po' per quello che dice Dancasti.
a volte se non si trovano piu' i master vengono fatte delle registrazioni da vinile vergognose ("le sigle di papa'" per esempio) da dischi rovinati e senza un minimo di pulitura. le versioni kbl sono fatte con molta piu' cura, poi lui ha anche un giradischi + scheda di aquisizione coi controcazzi.
Teo Teo ha scritto:
i primi cd dei Beatles furono pubblicati all'epoca su vinile in monofonia [..] e ora verrano pubblicati su cd in stereo con nuovissime tecnologie di rimasterizzazione.
Ma se furono registrati a suo tempo in ambiente analogico in monofonia, come è possible, pur avendo a disposizione i master originali ( forse addirittura le piste dei singoli strumenti suonati! ), raggiungere una così alta qualità in stereofonia in ambiente digitale?
Se si hanno a disposizione le piste dei singoli strumenti basta digitalizzarle, rifare il mix in stereo e banalmente si ottiene quello che dici tu.
E' stato fatto per diverse canzoni del cd dei Balestra (anche se quelle erano già stereo)
Se ci fosse solo il master monofonico la cosa e' piu' complicata... si puo' ad esempio creare un "finto" stereo spostando il segnale a destra o a sinistra in base alle varie frequenze, tanto per dirne una...
Teo Teo ha scritto:
Sarebbe possibile avere simili risultati con le sigle?
perche' no? ma andrebbero messe le mani su quei materiali, per vare questioni quasi sempre non vale la pena..
Teo Teo ha scritto:
Per esempio, tra l'edizione dell'album di Goldrake della d/visual e warner ( argomento già trattato in passato ), io ho notato che la prima ha un suono più pulito e preciso ma più freddo e più adatto ad un ascolto in cuffia, mentre la seconda ha un suono più grezzo ma più caldo ( quasi vinilico? ) e adatto ad un ascolto con le casse.
Ma il perchè lo IGNORO
Credo si tratti semplicemnete del fatto che è stata applicata una equalizzazione diversa.
Parlando invece della differenza tra analogico e digitale, intanto infamo Dancasti che ha scritto della roba che non si capisce bene, suppongo che i "picchi" di cui parla siano in realta' le componenti ad alta frequenza del segnale, nel qual caso grossomodo ha scritto cose giuste,
d'altro canto come gia' detto da Tarraque, la cui lunga spiegazione data sopra è ineccepibile, la massima frequenza rappresentabile con un campionamento digitale e' la meta' della frequenza di campionamento stessa (teorema di Shannon) per cui nei cd, campionati a 44100Hz, la massima frequenza rappresentabile è 22050Hz, e dal momento che si stima che l'orecchio umano senta fino a 20000Hz....
D'altro canto va anche detto che mano a mano che ci si avvicina alle massime frequenze rappresentabile, queste vengono rappresentate peggio (una frequenza intorno ai 22000Hz sui cd, mi si perdoni il tecnicismo, viene resa di merda, intorno ai 20000 ci si puo' ancora stare), tanto che in ambiti professionali (e non parlo solo ambiente audio) di solito invece di campionare ad una frequenza doppia della massima che si vuole rappresentare, si va anche a campionare a frequenze 10 volte superiori.
Nell'audio professionale comunque di solito si campiona a 96000Hz e a 24bit (16777216 livelli!) poi dopo tutte le elaborazioni del caso, solo alla fine si converte a 44100 - 16bit per i cd
(il cambio della frequenza di campionamento è in assoluto una delle elaborazioni piu' dannose nel panorama digitale, va fatta il minor numero di volte possibile, meglio mai! Perche' c'e' tutto un fenomeno di frequenze-alias che appaiono nello spettro e che se non sono filtrate a dovere (ma non si riesce mai a farlo al 100%) rompono altamente le scatole deteriorando il segnale.... il fenomeno e' meno grave se le frequenze di campionamento in gioco sono multiple (per questo si usa 96Khz che e' doppia di 48Khz, usata in ambiente video... ma i cd vanno a 44.1Khz, quindi ci vuole la conversione fatta a modo!

)
aggiungo solo una cosa a quanto detto da Tarraque:
Tarrasque ha scritto:
Una volta che il suono viene trasformato in digitale, si hanno però enormi vantaggi. Come prima cosa, il segnale è riproducibile con esattezza all'infinito. Può essere copiato quante volte si voglia e escludendo catastrofi è considerabile come eterno (volendo uno potrebbe anche scriverlo su carta, visto che sono numeri). Inoltre è manipolabile con facilità come si vuole, senza il rischio di introdurre disturbi da interferenze esterne.
un altro vantaggio enorme è poter fare un ulteriore elaborazione numerica in frequenza scartando parti difficilmente udibili del segnale ed ottenendo una mole di numeri inferiore che rappresenta circa lo stesso segnale, o comunque una sua approssimazione molto buona per l'orecchio..
Cosicche' posso immagazzinare un brano occupanto anche un decimo della memoria!
Un risultato di questa tecnica chiamasi "mp3" (poi ce ne sono tanti altri di formati compressi a perdita (o "lossy") anche decisamente meglio di mp3, ma meno conosciutim tipo AAC...)
Danca storcerà ancora di più il naso, perche si butta via ulteriore roba, oltre a quella già persa dalla conversione analogico/digitale, ma vuoi mettere quando vai in bici il walkmen con la casssettina, con tutto il rumore di fondo del nastro, e quelle belle botte di distorsione armonica quando pigli una buca, rispetto al lettorino mp3, dove ti ci entrano ore e ore di musica, e' piu' piccolo, e vabbe' non ridara' il suono preciso preciso, ma non dà rumore, non teme i sobbalzi.... mi pare un compromesso ben piu' che accettabile!!!!!