Mi permetto di fare un copia&incolla di una recensione che avevo scritto su ciao.it
Shogun - James Clavell(dedicato a Watta)con la fava.Shogun è un romanzo del 1975 scritto da James Clavell (1924-1994), autore di altri romanzi storici quali "Tai-Pan" e "Gai-Jin". Come il titolo lascia intuire, è ambientato nel Giappone feudale del XVII secolo.
Siamo agli inizi del 1600. Il protagonista è il pilota inglese di navi John Blackthorne che, a bordo del mercantile olandese Erasmus, naufraga vicino ad un villaggio giapponese di pescatori. Il suo risveglio è traumatico: lui e il pugno di uomini sopravvissuti si trovano in una terra ostile, quasi aliena, dove le usanze, i princìpi, i modi di pensare occidentali vengono ribalbati in modo sorprendente e talvolta sconvolgente.
Gli stranieri (
gaijin) - i barbari occidentali - sono malvisti dalla popolazione, e rappresentano il gradino più basso della gerarchia sociale. Perché sono brutti, perché non discendono dalla dea Amaterasu e pertanto non possono far parte del popolo eletto, perché hanno usanze assurde e puzzano in maniera indecente. I gaijin sono ancora più in basso degli
eta (gli intoccabili), dei mercanti e commercianti, dei contadini e dei samurai. I samurai, gli unici ad avere il diritto di portare le spade, hanno potere di vita e di morte nei confronti delle classi inferiori.
In quegli anni, il Giappone è nel caos totale: il
Taiko (governante sostituitosi allo Shogun) è morto, e le terre sono dilaniate da infinite guerre civili. L'Imperatore è ancora un bambino, e a governare è chiamato un consiglio di cinque reggenti che non sono in grado di mettesi d'accordo per la successione.
In aggiunta a questa situazione sociale, il Giappone si trova al centro di enormi interessi commerciali e religiosi: da una parte ci sono i Gesuiti portoghesi che cercano di evangelizzare la popolazione locale, dall'altra ci sono gli Spagnoli con le loro navi mercantili, nonché nemici mortali degli eretici Inglesi e Olandesi.
John Blackthorne si trova quindi catapultato in un contesto dove tutto gli sembra avverso; solo - con un pugno di sopravvissuti che presto saranno solo un'ombra nei suoi ricordi - in una terra straniera e profondamente ostile, dove anche il solo capriccio di un samurai potrebbee costargli la vita. Ma grazie alla sua astuzia, alla sua incredibile capacità di adattamento e ad un pizzico di fortuna, riesce nell'impresa di comprendere lo spirito giapponese per garantirsi la propria sopravvivenza.
Ma questo è solo l'inizio: ad attenderlo ci saranno intrighi, passioni, lo spettro della morte e giochi di poteri dove lui, man mano, diventerà una pedina sempre più importante. In Giappone il samurai convive con la morte, che non viene vista con il tipico pessimismo occidentale, ma diventa parte della vita stessa. La morte non è che una tappa del percorso dell'anima, e tutto è governato dal karma, dall'accettazione di ciò che deve essere.
La struttura narrativaShogun può avere molte chiavi di lettura a seconda dell'approccio del lettore.
E' un romanzo di avventura, dove è impossibile non compartecipare alle vicende del protagonista. L'immedesimazione del lettore è pressoché totale, perché l'autore riesce a presentarci la civilità giapponese - così diversa e peculiare - attraverso il filtro del personaggio occidentale.
E' un romanzo storico. Il background è reale. I personaggi sono reali (anche se romanzati). L'autore ha cambiato i nomi, ma esiste una certa corrispondenza tra i fatti narrati e quelli realmente accaduti. John Blackthorne, ad esempio, è ispirato da William Adams, primo navigatore inglese ad approdare nel Giappone. Anche Toranaga ha la sua controparte storica, ma per non anticipare la trama preferisco non aggiungere altro.
E' un romanzo sullo stile di vita. Dove possiamo leggere dello scontro tra civilità, quella occidentale permeata dal cattolicesimo, e quella orientale dove lo shintoismo e il karma sono punti cardine del modo di vivere e pensare.
I personaggiA mio avviso, Shogun presenta alcuni dei personaggi meglio caratterizzati nella narrativa contemporanea. Oltre a John Blackthorne, troviamo l'ambizioso Toranaga: potente signore locale e membro del consiglio di reggenti. Toranaga è astuto, scaltro, dotato di intelligenza sopraffina e calcolatrice; sa cosa vuole e come ottenerla. E' forse la persona giusta per ambire al posto di Shogun, ma si ritiene umile al punto da non rivendicare mai apertamente quella posizione. Toranaga capisce il valore di Blackthorne ed è l'unica persona in grado di avvicinarsi al suo modo di pensare così alieno.
E poi c'è Mariko. Donna samurai, coraggiosa, aperta, giapponese, shitoista e allo stesso tempo cattolica. Interprete ufficiale di Blackthorne, vivrà una splendida, romantica storia d'amore. E' l'anello di congiunzione fra Giappone e l'Occidente, fra Blackthorne e Toranaga, fra il Cattolicesimo e lo shintoismo.
ConclusioniShogun è un romanzo di 900 e rotte pagine, peraltro scritte fitte fitte. La sua mole può impressionare il lettore occasionale, ma chi troverà il coraggio e la passione di addentrarsi fra le sue pagine, si troverà immerso in un mondo vivido, pulsante, avvincente, reale. E' a mio avviso un capolavoro della letteratura contemporanea.