Guido de Mola riceve un plico misterioso da parte del nonno paterno, recentemente defunto, che non conosceva molto bene. All’interno, ci sono due manoscritti, uno redatto da poco, e l’altro risalente a una probabile era rinascimentale. Addentrandosi nella lettura, Guido si rende così conto dei misteri che avvolgevano la figura di Pico della Mirandola, enigmi che lo conducono in un viaggio a ritroso nel tempo, quando la Chiesa dava la caccia alle streghe e i Templari governavano il mondo nel tentativo di nascondere un segreto religioso che, ora, potrebbe stravolgere ogni credenza umana.Lettura leggera, scorrevole.
Consigliato a tutti quelli che leggendo Dan Brown hanno pensato: 'un'americanata'.*
In questo libro i dettagli storici appaiono assolutamente realistici
ed il concatenarsi degli eventi inventati, si insinua piacevolmente con i reali episodi e personaggi dell'epoca.
Anche le descrizioni di una certa società di fine '400 (la Chiesa su tutti) appare realistica.
Sapete bene che, in senso religioso, non fu un buon periodo (eufemismo) per la Chiesa, ma proprio da questo
e dagli episodi raccontati si arriva ad una 'spiegazione più che logica' sugli strascichi
che hanno avuto Chiesa e società fino ai giorni nostri.
C'è anche una incursione temporale negli anni subito prima della seconda guerra mondiale, ed anche qui
i fatti storici ('fanatismo religioso' del Reich e collegamenti esoterici)
sono ben ricollegati al libro delle tesi di Pico.
Tuttavia i 'misteri' sembrano quasi un sottofondo a tutto il lavoro di ricostruzione fiction-storica.
A volte la narrazione perde mordente. L'avventura c'è, ma è relegata a rapidissimi episodi.
Proprio questo, secondo me, può fare la differenza: se è vero che alcune scene d'azione possono coinvolgere
di più nella lettura è altrettanto vero che le stesse scene, descritte come lo fa l'autore in questo caso,
rendono un maggiore 'realismo'. Non tutti sono Indiana Jones o Lara Croft...
Se il 400 è ottimamente descritto nei particolari, il 1938 ha solo una cupa atmosfera descrittiva
ed in definitiva si arriva ai giorni nostri senza un vero e proprio colpo di scena.
Se vi aspettate un finale col botto, non ve lo consiglio.
Viceversa se vi piacciono i collegamenti storici concatenanti, direi che è una lettura piacevole.
voto: leggermente sotto le aspettative ma comunque piacevole 6,5
* Diciamo che commercialmente, a partire dal titolo, è stata fatta un po la furbata di accostarlo al filone.
Lo si può fare per determinati aspetti, che sono però la minima parte, in realtà.