Visto ieri Alice, e sono abbastanza combattuto nel giudizio.
Tanto per cominciare, "visto" è un parolone, perché i fottuti occhiali 3d erano così LERCI che il mio dito era meno unto di loro, e se lo passavo direttamente sulle lenti le pulivo invece di sporcarle...
Mi riservo il giudizio quindi sul 3d perché vedevo lo schermo come attraverso un parabrezza appannato.
Non è il mio film di Burton preferito, anzi, non è neanche il miglior Burton o il miglior Depp. Il secondo ha portato un personaggio a metà tra Jack Sparrow e il suo Willy Wonka, quindi ovviamente non è che poteva sperare di stupire più di tanto.
Il primo invece, beh a sua discolpa diciamo che se quello che ho visto non mi ha impressionato più di tanto forse è anche perché sono vent'anni che stafacendo "alice". C'è "alice" in praticamente tutti i suoi film se vogliamo essere onesti, tra cui il probabilmente più riuscito (sotto questo aspetto), cioè Nightmare Before Christmas. Forse erano le mie aspettative ad essere anche troppo alte.
Alla fine ha fatto una scelta personale e discutibile come tutte le scelte personali: prendere quello che gli interessava dell'immaginario di Carrol, e su questo ha costruito una effettivamente più che classica storia fantasy. Esattamente come Disney ai tempi ha preso Alice e Attraverso lo Specchio, ha scorporato gli elementi che voleva e su questo (sua ammissione) ha applicato il suo stile Disney e costruito un musical. Tanto e vero che all'epoca è stato un flop e stroncato da molta della critica, soprattutto inglese, e dei fan di Carrol.
La "specie di drago" ad essere onesti, in Alice c'è, precisamente del poema
Jabberwocky, da cui derivano (non ricordo bene i nomi italiani usati, ma tanto uno può inventare quelli che vuole) il Jabberwock, il Bandersnatch, il Giorno Gioiglorioso, e soprattutto la spada vorpal, che tutti gli appassionati di fantasy, D&D e giochi di ruolo ben conoscono. Questa è una possibile
traduzione.
Per cui, non era un remake, non era un sequel, forse era un "reimagining" del materiale originale, come ha detto Burton. Sulla carta niente che mi scandalizzi. Non ho problemi nel rendere in maniera "attuale" una storia classica. Alla fine è la stessa cosa che hanno fatto nel film del Mago di Oz, in cui il libro originale è stato saccheggiato per farne un musical. Con musica che adesso ci sembra "classica" ma ricordiamoci che ballare il jitterbug negli anni 30. Dobbiamo sempre stare attienti a ricordare che Alice di disney NON E' Alice di Carrol tanto quanto Pinocchio di Disney NON E' Pinocchio di Collodi.
Il poter giocare sul classico trucco del "ci sono già stato ma ho perso la memoria" ha concesso al regista di riproporre alcune classiche situazioni del libro, tipo le ultrafamose scene del l'elisir e del dolcetto, e la maggior parte dei personaggi del libro, anche se per solo un cameo. Questo può essere visto come un bene o un male. come dicevo, sono abbastanza combattuto.
Un'altra riflessione che mi è venuta in mente riguarda ancora il Mago di Oz. Alla fine, il film porta un messaggio praticamente antitetico allo storico film (non al libro originale, ovviamente). Dorothy nel suo viaggio/sogno impara che la felicità non devi cercarla fuori dal vialetto di casa. Alice invece impara che non devi farti chiudere nei ruoli che la famiglia e la società ti impongono ma devi continuare a sognare. Non credo sia un caso che la sequenza finale, con Alice che prende in rassegna tutti i parenti e partecipanti alla festa, ricalchi in qualche misura il risveglio di Dorothy (d'altronde Burton è un regista di ben straordinario calibro). Burton ha dichiarato di voler fare fin dall'inizio un film in cui Alice non fosse una pedina mossa dagli eventi da una situazione all'altra senza la minima possibilità di avere un impatto sugli eventi, come in altre versioni della storia, ma di volerne fare un elemento principale. Se questo sia un bene o un male poi lo decide ognuno per se.
Considerazione finale: Burton ha realizzato il suo Avatar. Trama lineare, al limite del banale, retta interamente dal visivo. Che alla fine se vuoi è quello che ha praticamente sempre fatto, però questa volta gli è mancato un po' di stile.
Detto tutto questo, probabilmente la Deliranza me la sarei risparmiata.

Per lo meno Michael Jackson non può più citarlo in giudizio. Ah, e il Brucaliffo avrei cercato di farlo un po' meno Yoda. Devi disimparare, Alice, tutto quello che hai imparato...