Mitokomon ha scritto:
¹ ma come si arriva a "metalupo" partendo da direwolf?
² più che folletto però io avrei usato "gnomo" in questo caso per rendere l'inglese "imp", mi sembra più associabile ad un nano...
Dire vuol dire "terribile", "tremendo", vedi
dire straits. Spesso viene usato per sottointendere terribile urgenza o bisogno, come in
dire need, o anche in senso figurato per sottolineare qualcosa che portende terribili conseguenze come in
dire warning.
Il dire wolf, che ogni appassionato di D&D conosce perfettamente, è un lupo più grosso, più cattivo, più ferale del lupo normale, e che da un annetto ho scoperto essere esistito veramente:
http://en.wikipedia.org/wiki/Canis_dirusAl di là della scienza e della fantasia ritengo che
meta-lupo renda ben poco l'idea, perché è un termine che sa di artificiale, asettico, mentre dire wolf è lingua corrente. Avrei quasi preferito che l'avessero chiamato "lupo gigante" o qualsiasi cosa avesse il saporte tradizionale sufficiente ad un animale che è lo stemma ancestrale del blasone di una casata medievale.
Per quanto riguarda
imp, l'adattamento del folklore germanico/scandinavo in italiano è sempre una battaglia persa in partenza, perché è impossibile trovare uan corrispondenza precisa tra le miriadi di creature fatate o simili delle leggende.
Vedi ad esempio il buon classico Vorwerk Folletto, che nell'originale tedesco è Vorwerk Kobold.

Comunque anche se la traduzione "storica" di folletto è in effetti non criticabile più di tanto, riconosco con Mitokomon che anche a me il termine al giorno d'oggi richiama una creatura più benigna, magari dotata di alucce, quindi più simile al
pixie inglese, mentre l'
imp è una creatura dalle nette connotazioni maligne e negative, tanto che un bambino discolo e malizioso anche adesso viene descritto come "impish".
Non concordo invece relativamente allo gnomo. Può sorprendere, la lo gnomo è un'invenzione relativamente moderna, risale all'alchimista Paracelso, nel 16mo secolo, e quindi sicuramente non fa parte del folklore medievale medievale. Rivisitazioni successive gli hanno conferito l'aspetto più comune, con cappello rosso a punta alla David Gnomo, ma è appunto un look abbastanza moderno, in cui si è sostituito ed ha incorporato elementi di altre creature fantastiche del cosiddetto "piccolo popolo".
Quello di Nils Holgersson era un
tomte, altra creatura delle tradizioni scandinave, abbastanza riconducibile al
brownie anglosassone. Cioè, gira e rigira la categoria dei "folletti" classici. Che come tutte le creature fatate possono essere buone e care, più tipicamente sono maliziose e amano gli scherzi anche pericolosi per gli uomini, ma soprattutto se gli fai uno sgarro o non le tratti con il rispetto che ritengono meritersi te la fanno pagare cara.