Hiroshi ha scritto:
Sapete anche chi ha cantato questa volta?

Non avevo risposto perché mi era venuto il dubbio di ricordarmi male, invece dopo la visione di stasera al cinema posso dire che ricordavo bene: nel film in questione non ci sono parti cantate dai protagonisti e gli unici 2 brani cantati sono il primo poco dopo l'inizio durante il volo di Kiki e il secondo alla fine del film sui titoli di coda. Ah, a proposito dei titoli di coda,
NON ANDATE VIA DURANTE I TITOLI PERCHE' LA SEQUENZA CONCLUSIVA DEL FILM E' DOPO I TITOLI DI CODA!!Ad ogni modo i brani sono PER FORTUNA quelli originali ovvero "Rouge no Dengon" e "Yasashisa ni tsutsumareta nara" della (all'epoca)
Yumi Arai (oggi Yumi Matsutoya).
Sono stati tradotti tramite sottotitoli per capire di cosa parlano: purtroppo temo queste traduzioni saranno aspramente criticate dai detrattori dell'adattatore (m'è venuto uno scioglilingua!!

), perché probabilmente nel tentativo di rendere la metrica del testo originale sono un po'.... come dire... beh, sapete come e con che linee guida lavora QUELL'adattatore, ecco!
Mi permetto però di dire la mia: Rouge no Dengon è per me il sigillo di questo film. A parte che musicalmente mi piace da matti! Se vedete un Passat rosso fucilato in autostrada a manetta è possibile che dentro ci sia io che mi ascolto il pezzo a palla...
Ma secondo me anche la tematica del testo della canzone in qualche modo richiama il carattere intraprendente di Kiki.
Tornando al film, la pagina di Wikipedia relativa alla pellicola riporta tutte le info a proposito, anche se forse è un po' smaccatamente "Cannarsiana".
Se volete un commento da parte mia dirò che questo adattamento mi è piaciuto, a parte qualche scivolone a inizio film in cui si sente la mano di Canny nel tradurre; poi però i dialoghi scorrono bene, forse sarà che ormai sono assuefatto al suo bizzarro stile di Italiano "giapponesizzato", ma stavolta mi è sembrato che nella seconda metà del film il linguaggio e il vocabolario usati siano normali e comuni, tenendo conto che la distopia in cui è ambientato il film richiama gli anni '30 a occhio e croce.
Ad ogni modo per me era tale la liberazione di non dover più tollerare l'insopportabile stupro del copione che ne avevano fatto gli americani, che poteva anche essere recitato in italico tardomedievale e mi sarebbe stato bene: sulla vecchia edizione vedere le bocche dei personaggi chiuse e sentire pezzi di dialogo completamente inventati mi faceva venire voglia di scendere in strada e spaccare la faccia a qualcuno a caso. Queste cagate lasciamole fare a quegli incompetenti imbecilli di m3rda$et, ma su un film Ghibli sono una bestemmia in chiesa. Durante la messa. Alla comunione.
Il film è bellissimo, ma chevvelodicoaffa'. Per essere certi di stare per vedere qualcosa di eccezionale è sufficiente l'apparizione della silhouette di Totoro all'inizio del film: una scommessa vinta in partenza.