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 Oggetto del messaggio: Re: Lamù, una questione irrisolta...
MessaggioInviato: dom 13 ott 2013, 22:43 
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Iscritto il: sab 21 set 2013, 12:57
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Renzo ha scritto:
@Lord_Diapolon: impossibile che un privato potesse realizzare tutto in casa, da solo ed ottenere un risultato così con i mezzi dell'epoca.


Non significa niente. Ho un paio di amici maniacali, che hanno delle attrezzature da far invidia a tutte le sale d'incisioni presenti a Napoli.
Uno di questi ospitava nella sua sala, moltissimi artisti napoletani, che hanno iniziato ad incidere i primi dischi.
Il punto piu' che altro risiede nel passaggio dal master alla consegna. Li qualcuno c'entra sicuramente.


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 Oggetto del messaggio: Re: Lamù, una questione irrisolta...
MessaggioInviato: dom 13 ott 2013, 22:58 
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Iscritto il: mer 2 lug 2008, 17:25
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@Lord Diapolon: anche ciò che scrivi tu non significa nulla. Anche io conosco tanti pseudo musicisti che con una copia craccata di Cubase e qualche computer pensano di essere musicisti e qualcosa la tirano fuori. Ma la musica realizzata in veri studi di registrazione si sente.
Una delle certezze sulla canzone di Lamù è che è suonata e il nostro tizio misterioso non può aver suonato tutti gli strumenti così bene da solo.
Non pensare a come si produce oggi, ai tempi non c'erano i VST ;)

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 Oggetto del messaggio: Re: Lamù, una questione irrisolta...
MessaggioInviato: dom 13 ott 2013, 23:09 
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Iscritto il: sab 21 set 2013, 12:57
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Renzo ha scritto:
@Lord Diapolon: anche ciò che scrivi tu non significa nulla. Anche io conosco tanti pseudo musicisti che con una copia craccata di Cubase e qualche computer pensano di essere musicisti e qualcosa la tirano fuori. Ma la musica realizzata in veri studi di registrazione si sente.
Una delle certezze sulla canzone di Lamù è che è suonata e il nostro tizio misterioso non può aver suonato tutti gli strumenti così bene da solo.
Non pensare a come si produce oggi, ai tempi non c'erano i VST ;)

E chi dice che una sola persona ha fatto tutto questo? Capisci male.
Poi non sono assolutamente d'accordo su quanto dici. Esistono PSEUDO musicisti e MUSICISTI....sbagli fortemente a generalizzare. Molti autodidatti col tempo hanno aperto sale studio, proprio perchè mosse da una passione spiccata, sopra le linee e gli standard.
Conta la musicalità che uno ha dentro, oltre a saper smanettare su missaggi e piste audio.
Le due persone di cui parlo, sono professionisti da 30 anni. Niente a che vedere dunque con VST, Plugin, accomodi, tagli, modifiche di micro e macrostonature.


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 Oggetto del messaggio: Re: Lamù, una questione irrisolta...
MessaggioInviato: dom 13 ott 2013, 23:31 
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Iscritto il: mer 2 lug 2008, 17:25
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Non è solo la musicalità spontanea. Non ci si improvvisa arrangiatori se non si hanno competenze tecniche e formazione alle spalle. O meglio lo si può anche fare ma le lacune si sentono. Oggi come allora. Rispetto la tua opinione ma la sigla di Lamù tutto può essere meno che una produzione amatoriale arrangiata privatamente da autodidatti.

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 Oggetto del messaggio: Re: Lamù, una questione irrisolta...
MessaggioInviato: dom 13 ott 2013, 23:41 
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Iscritto il: dom 1 apr 2012, 23:31
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Renzo, non era impossibile che intorno al 1983 un musicista professionale potesse attrezzarsi uno studio per conto suo anche del tipo "casa e bottega", persino acquistando o procurandosi strumenti non di sua competenza da far suonare a colleghi. L'esempio più eclatante nel campo delle sigle è Riccardo Zara che già nel periodo storico era organizzato in questo senso. Non mi sembra che Lord abbia parlato di una produzione amatoriale.


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 Oggetto del messaggio: Re: Lamù, una questione irrisolta...
MessaggioInviato: lun 14 ott 2013, 0:07 
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Iscritto il: sab 21 set 2013, 12:57
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Scusa se insisto, e rispetto la tua idea, ma non la condivido. La formazione tecnica che dici tu non c'entra con la registrazione del brano, o almeno gli stessi autori potrebbero tranquillamente essersi affidati ad un ottimo autodidatta.
Certo è che la differenza la fanno i musicisti non i tecnici. Pertanto...poco conta. E quando i musicisti sono bravi, sono anche scassambrelli, sicuro non si affidano ad un tecnico sonoro di poco conto.
Ma è sempre stato così nella Musica e sempre lo sarà. ;)


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 Oggetto del messaggio: Re: Lamù, una questione irrisolta...
MessaggioInviato: lun 14 ott 2013, 0:20 
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Iscritto il: dom 1 apr 2012, 23:31
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E fra l'altro, Lord, riprendendo quanto ho scritto "smentendo" Renzo, lo stesso Zara che ho portato ad esempio mi risulta registrasse in casa non dei semplici provini, ma i definitivi da spedire alla RCA dove al limite li ritoccavano nel missaggio, al limite...


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 Oggetto del messaggio: Re: Lamù, una questione irrisolta...
MessaggioInviato: lun 14 ott 2013, 6:51 
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Iscritto il: mer 2 lug 2008, 17:25
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Riccardo Zara non era un privato avulso dalla discografia.
Prima di arrivare a farsi uno studio di registrazione in casa di produzioni ne aveva alle spalle. Anche perché costruire uno studio di registrazione non è mai stata un'operazione a portata di tutte le tasche.
I dubbi di Lord Diapolon sono legittimi e se andate indietro a rileggervi il topic vedrete che anche io ho dubitato che potesse essere opera di un "prosumer" privato dopo aver sentito esperti di tecnica audio dell'epoca.
Mi sono tuttavia convinto del contrario non trovando risposte logiche alla domanda:
perché un privato fuori dal giro della musica che conta e senza competenze come arrangiatore, avrebbe dovuto spendere decine di milioni di lire per costruirsi uno studio in casa per una canzone?

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 Oggetto del messaggio: Re: Lamù, una questione irrisolta...
MessaggioInviato: lun 14 ott 2013, 10:11 
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Iscritto il: mar 20 ott 2009, 20:59
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Ma sta lettera l'avete spedita?


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 Oggetto del messaggio: Re: Lamù, una questione irrisolta...
MessaggioInviato: lun 14 ott 2013, 12:15 
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Iscritto il: dom 1 apr 2012, 23:31
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Renzo ha scritto:
Riccardo Zara non era un privato avulso dalla discografia.
Prima di arrivare a farsi uno studio di registrazione in casa di produzioni ne aveva alle spalle. Anche perché costruire uno studio di registrazione non è mai stata un'operazione a portata di tutte le tasche.
I dubbi di Lord Diapolon sono legittimi e se andate indietro a rileggervi il topic vedrete che anche io ho dubitato che potesse essere opera di un "prosumer" privato dopo aver sentito esperti di tecnica audio dell'epoca.
Mi sono tuttavia convinto del contrario non trovando risposte logiche alla domanda:
perché un privato fuori dal giro della musica che conta e senza competenze come arrangiatore, avrebbe dovuto spendere decine di milioni di lire per costruirsi uno studio in casa per una canzone?


Zara non veniva dal nulla, è vero, ma l'avevo portato come esempio sul piano tecnico e organizzativo.
La sigla, per le apparenti caratteristiche della produzione, potrebbe far pensare a uno studio medio, diciamo "privato", che si occupasse di sonorizzazioni, jingle ecc. Ai tempi, suppongo che radio locali di medie dimensioni si affidassero a studi di questo tipo non solo per i propri jingle, ma anche per quelli di pubblicità di esercizi commerciali palesemente composti e realizzati ad hoc, e già dovrebbe essersi ipotizzato che della sigla si occupò uno di questi studi. Di certo Telecapri non era una piccola tv ma quasi un network, ma se è vero che rimase estranea a tutta la fase di adattamento, doppiaggio e confezionamento del prodotto...


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 Oggetto del messaggio: Re: Lamù, una questione irrisolta...
MessaggioInviato: lun 14 ott 2013, 18:13 
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Iscritto il: sab 21 set 2013, 12:57
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Comunque, tralasciando un attimo se privato o meno, qualcuno ha notizie delle persone in questione?


VINCI SEMPRE TU Titolo originale
Codice ISWC: T-006.194.505-8
Autori ed Editori Qualifica Codice IPI
BASSETTI GUIDO Compositore Musica (C) 00002273336
LUCIANI FERNANDO Autore del Testo (A) 00018666173
PIROSCIA EMANUELE Autore del Testo (A) 00024451804
M.V.E.MARIO VOLANTI ED. S Editore Originale (E) 00198858000


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 Oggetto del messaggio: Re: Lamù, una questione irrisolta...
MessaggioInviato: lun 14 ott 2013, 18:59 
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Iscritto il: mar 3 apr 2007, 17:41
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@Lord Diapolon: se n'è parlato a pagina 142.


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 Oggetto del messaggio: Re: Lamù, una questione irrisolta...
MessaggioInviato: lun 14 ott 2013, 19:24 
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Mister_k ha scritto:
@Lord Diapolon: se n'è parlato a pagina 142.


Faffy ha scritto:
Sono riuscita a mettermi in contatto con il nipote di Emanuele Piroscia, l'autore del testo di una canzone dal titolo "vinci sempre tu".
Il ragazzo è stato molto gentile mi ha confermato che il nonno (che purtroppo è morto) scriveva varie canzoni (più di duemila) anche in napoletano, ma non aveva idea se il nonno avesse mai collaborato con Tele Capri.
Gli ho chiesto allora se avesse mai scritto qualcosa per dei cartoni animati e lui ha detto che sapeva che il nonno avesse composto qualcosa per il cartone di Pinocchio, ma non ne sapeva molto di più.
Gli ho allora fatto ascoltare la sigla di Lamù chiedendogli se riconosceva qualcosa del nonno, ma lui (che comunque ha detto che vedeva Lamu quando era piccolo) purtroppo non ha saputo dirmi nulla di certo e mi ha promesso che avrebbe chiesto alla nonna.
Ha detto che recuperare il testo di quella canzone depositata in siae ("Vinci sempre tu") gli pare piuttosto difficle, proprio per la grande quantità di roba che ha scritto il nonno.


Io non ci credo, ma incrocio le dita.



Bene, ma poi?


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 Oggetto del messaggio: Re: Lamù, una questione irrisolta...
MessaggioInviato: sab 19 ott 2013, 19:20 
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Iscritto il: mar 18 set 2012, 14:06
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Nessuna notizia. Faffy, l'utente che si è occupato della faccenda, non ha dato altre informazioni. I suoi ultimi interventi mi sembrano risalgano al 2010.
In ogni caso al nome di Piroscia Emanuele sono riconosciute in SIAE 2806 voci: per quanto ci possano essere omonimie, è un numero abbastanza elevato.
Emanuele Piroscia risulta essere stato autore di una canzone del compositore Giuseppe Enzo Palanti, attivo tra gli anni '40 e '60, dal titolo "Ti ho cercato". Non so se possa dunque essere considerato un personaggio riconducibile al panorama musicale di fine anni '70...
Ciò ovviamente non esclude a priori che un testo di questo cantautore scritto molti anni prima sia stato poi utilizzato in un arrangiamento risalente a molti anni dopo. Ma non credo sia questo il caso.


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 Oggetto del messaggio: Re: Lamù, una questione irrisolta...
MessaggioInviato: lun 21 ott 2013, 21:26 
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Iscritto il: mar 20 ott 2009, 20:59
Messaggi: 104
Si è mai pensato a Romano Bais? Timbricamente ci può stare anche se non era il suo genere...



Approfitto di quest'intervento per richiedere novità riguardo alla lettera da spedire a Monica.


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 Oggetto del messaggio: Re: Lamù, una questione irrisolta...
MessaggioInviato: gio 31 ott 2013, 17:48 
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Iscritto il: lun 4 mar 2013, 20:16
Messaggi: 258
Cari amici, annuncio una svolta importante nella nostra ricerca. Negli ultimi giorni, infatti, si è aperta una strada nuova e per certi versi inaspettata, in grado di consegnarci una possibile chiave di decrittazione del mistero di Lamù. Mi scuso in anticipo per l’oceanica lunghezza del post: l’ho scritto di getto, senza badare troppo alla sua “ponderosità”, ansioso di comunicarvi nel modo più chiaro possibile i risultati della “scoperta”. Mettetevi comodi, dunque.

Grazie a michael_shayne e alla sua bella idea di compilare un elenco di sigle “misteriose” i cui interpreti fossero ignoti o celati dietro improbabili pseudonimi (gran bella idea, michael), negli ultimi giorni ho ascoltato un paio di brani che non conoscevo e che mi hanno letteralmente fatto drizzare le antenne. [EDIT] Dopo ripetuti ascolti e confronti su:

struttura (intensità e fascia del cantabile a livello degli estremi della tessitura, cioè range di frequenze);
colore;
temperamento (modalità d’emissione della voce, intonazione, utilizzo di specifiche tecniche del vibrato, peculiarità dell’antirisonanza a livello delle fosse nasali ecc.)
pronuncia/dizione (soprattutto a livello delle consonanti affricata postalveolare sorda [“C” dolce] e vibrante alveolare [r]) ecc.;

Posso affermare che la voce del cantante di “Lamù” presenti delle notevoli somiglianze con quella dell’interprete di Ulisse 31/Ulisse delle galassie. A posteriori: si è trattato di un riconoscimento tutto sommato rapido e privo d’incertezze, confortato, tra l'altro, dal parere di altri due periti. [EDIT] A beneficio di tutti, ritengo tuttavia opportuno condurre in questa sede una brevissima analisi sui pezzi in questione.

(CONTINUA)

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 Oggetto del messaggio: Re: Lamù, una questione irrisolta...
MessaggioInviato: gio 31 ott 2013, 17:58 
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Iscritto il: lun 4 mar 2013, 20:16
Messaggi: 258
“LAMÙ”: http://www.youtube.com/watch?v=kMCTo1Qaxb8
ULISSE 31: http://www.youtube.com/watch?v=7X0upzVqOA0
ULISSE DELLE GALASSIE: http://www.youtube.com/watch?v=KumlwtFR_nA

ULISSE 31–LAMÙ (quarta ottava)
Stile e struttura. Tecnica, colore, nasalizzazione.
Il registro vocale utilizzato per tutti e tre i pezzi è il medesimo (voce piena, intesa ovviamente come mix, in percentuali variabili, di “voce di petto” e “voce di testa”); fanno eccezione il refrain di Ulisse delle galassie (falsetto) e, naturalmente, l’“intro” di “Lamù”. Cominciamo da Ulisse 31. È un pezzo rock, difficile da cantare per via della tonalità “alta” (buon per noi, il confronto vocale è quanto mai indicativo): qui, il cantante misterioso spinge fin dalle prime note, toccando nel ritornello un SI4, ai limiti della quinta ottava... il famigerato DO5! In “Lamù” il pitch è decisamente più basso, comunque – a livello di ritornello – entro la “fascia mediana” della quarta ottava (l’acuto “Non me ne andrò” è un FA#4); il confronto esige perciò che sia presa maggiormente in considerazione questa parte. Procediamo allora alla comparazione tra la prima strofa di Ulisse 31 (0’:16”–0’:19”, “Contro il tempo, contro gli dei”) e il ritornello di “Lamù”: (0’:40”– 0’:41”, “Com’è difficile stare...”): eccola, la somiglianza con la voce del cantante misterioso, in tutta la sua robusta nasalità (cfr. 0:18”–19”, “dei”; 0:23”–24”, “sei”; 0:35”–36”, “quello”; 0:36”–37”, “vuoi”; 0:44”–45”, “vai”) e coloritura timbrica! Ed ecco anche la famigerata “erre” all’“inglese” (scelta “stilistico - interpretativa” o, più probabilmente, sillabazione iper-marcata in presenza della consonante alveolare [r] + [e]/[a])! Accostate quel “lotteRAi” di Ulisse 0:19”–20” allo “staRE” 0:41”, “sbagliaRE” 0’:51”, “scappaRE” 0’:54” e, infine, “restaRE” 0’:58” di “Lamù”... quasi perfect match! ;) Raffrontiamo ora i due ritornelli. Come già anticipato, il tono di Ulisse 31 è più alto rispetto a quello di “Lamù” e la voce del cantante, conseguentemente, più “tirata” (si tratta del resto di un pezzo molto più “rock”, in cui l'intenzione interpretativa risulta decisamente più "aggressiva"). Il risultato, tuttavia, è simile. Provate ad ascoltare il “vai” in Ulisse 0’:44”–45”: sentite la risonanza al livello delle cavità nasali tipica del cantante di “Lamù”? Qui, indubbiamente, la nasalizzazione aiuta l’interprete a rendere la propria voce un po’ più malleabile e “controllabile”, senza intaccarne eccessivamente la naturale robustezza: un tratto distintivo, dunque, e non una scelta dettata da occasionali esigenze interpretative.

ULISSE DELLE GALASSIE–LAMÙ (terza/quarta ottava)
Veniamo ora al confronto tra “Lamù” e Ulisse delle galassie. La bellissima B-track del 45 giri della Saban Records ci offre la possibilità di confrontare le due voci anche al livello dell’estremo “basso” della tessitura, sotto il limite della quarta ottava. A differenza di Ulisse 31, infatti, in UDG il tono si fa meno frenetico (anche se non più rilassato), e l’atmosfera soffusa e a tratti malinconica. I primi versi delle due strofe (0’:12”–0’:25” e 1’:37”–1’:50”) ci fanno apprezzare ancora una volta una somiglianza con la bella voce del cantante misterioso agli estremi della terza ottava (SOL3–LA3–SI3): solo un po’ più corposa e “nasale” rispetto alla prima strofa di “Lamù” (“Sarà un amore strano...”: vocalmente, la più pulita di tutte). Abbastanza ovvio, considerando l’“epicità” e drammaticità di UDG (enfatizzata appieno dalla vocalità a tratti stentorea del cantante). Da questo punto di vista è meglio confrontare l’inizio della prima (o della seconda) strofa di UDG con la seconda strofa di “Lamù” (“Nel mio destino pace non ce n’è...” ecc.); infatti, in quest’ultima apprezziamo maggiormente la caratteristica emissione nasale del “singer” rispetto alla prima (la nasalizzazione, ovviamente, raggiunge il proprio apice nel ritornello). Provate ad aprire UDG e “Lamù”con due diversi media player, bloccando rispettivamente l’avanzamento della prima a 1’:37” e quello della seconda a 1’:10” (inizio del primo verso della seconda strofa, “Nel mio destino pace non ce n’è...”); poi, ascoltando con attenzione, mettete in play UDG fino a 1’:43”; schiacciate “pausa” e attivate rapidamente “Lamù”, lasciandola in “play” fino a 1’:14”... Ovviamente, la stessa cosa può essere ripetuta confrontando i versi successivi della seconda strofa di “Lamù” con la prima parte della prima e della seconda strofa di UDG (medesima tonalità).

Per quanto attiene alla parte finale di entrambe le strofe di UDG (0’:27”– 0’:40” e 1’52”–2’:05”), dato che la tonalità si alza fino alla “fascia mediana” dell’ottava successiva (la quarta), è bene procedere al confronto con il ritornello di “Lamù” (“Com’è difficile stare...” ecc.): le note toccate dal cantante (MI4–FA4–SOL4) sono, infatti, praticamente le stesse di “Lamù” (MI4–FA#4). Dunque, confronto quanto mai indicativo. Come al solito, affiancate (riducendo un po’ le rispettive finestre) i vostri player virtuali, bloccando l’avanzamento di UDG a 1’:51” e quello di “Lamù” a 0’:39”; mettete in “play” UDG e ascoltate fino a 1’:57”; fermate l’avanzamento e fate partire rapidamente “Lamù”, prestando attenzione fino a 0’:41”... sì, è proprio somigliante! Naturalmente, anche in UDG ritroviamo alcuni “marchi di fabbrica” del mitico singer: più che la “erre” all’ “inglese”, in questo caso, la particolare pronuncia della “C” dolce! Provare per credere: confrontate “Lamù” 1’:13”–14” (“...paCE non CE n’è”) con UDG 0’:22” (“...d’aCCiaio”); oppure “Lamù” 1’:03” (“vinCI (sempre tu)” con UDG 1’:42” (“di vinCEre...”); e infine il sopracitato “paCE” in “Lamù 1’:13” con il “paCE” di UDG (1’:45”) [EDIT] Discorso a parte meriterebbe il ritornello di UDG, quasi interamente cantato in falsetto; scelta stilistica un po’ discutibile, giustificata forse dall’altissima tonalità (si arriva fino a un DO5!). Il “calo di sonorità” (dovuto alla minore ricchezza di armonici) tipico dell’emissione in falsetto rende tutto sommato superfluo un confronto con i falsetti di “Lamù”.

ULISSE 31–ULISSE DELLE GALASSIE–LAMÙ (tecnica del vibrato)
Una delle peculiarità del “cantante misterioso” è certamente l’utilizzo del cosiddetto vibrato di frequenza, tipico dei cantanti ben addestrati e caratterizzato da una modulazione tonale entro i limiti del semitono (tale vibrato è, infatti, originato nei muscoli cricotiroidei), frequenza variabile (da 3 a 10 variazioni al secondo in base al tipo), leggero ritardo rispetto all’attacco del suono e forma di onde sinusoidali regolari. Il vibrato esteticamente più apprezzabile è senza dubbio quello di frequenza intermedia (4/6 variazioni al secondo). In “Lamù” 0’:59”–1’:00” (FA#4) e in Ulisse delle galassie 0’:19”–20”, 0’:33”–34” e (soprattutto) 1:44”–45”: 5 varr./sec., ampiezza e forma regolari, piacevolezza all’ascolto. In una parola, da manuale. Per quanto riguarda Ulisse 31, invece, sebbene il numero di variazioni effettive nell’altezza tonale diminuisca, rimane costante il "ritmo" (non si passa, in altre parole, a un vibrato a bassa frequenza, assimilabile in taluni casi e anche in ambito “leggero” all’inestetico “ballamento di voce”). Possiamo perciò concludere che la tecnica e il tipo di vibrato utilizzato dal cantante di “Lamù” e da quello di Ulisse 31/Ulisse delle galassie sia strutturalmente identico.

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Ultima modifica di NesrednA il mer 9 apr 2014, 5:19, modificato 7 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Lamù, una questione irrisolta...
MessaggioInviato: gio 31 ott 2013, 18:02 
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Implicazioni.
[EDIT] Della data di produzione di “Lamù” nulla sappiamo, ma di quella di Ulisse 31, al contrario, abbiamo certezza. Pubblicata dalla Saban Records, nel 1982, Ulisse 31 esiste “sul serio”: se ne conoscono gli autori (Haim Saban e Shuky Levy), i produttori (idem), il paroliere italiano incaricato dell’adattamento del testo originale (Alberto Testa), l’etichetta che ne ha curato la distribuzione in Italia (Baby Records). Sappiamo perfino dove è stata prodotta: Sound Connection Studio di Hollywood, L.A., California, e da chi è stata interpretata: “Superbanda” (cfr. http://it.wikipedia.org/wiki/Ulisse/Uli ... e_galassie e http://www.discogs.com/Superbanda-Ulyss ... se/3897665). Già, Superbanda, con la “a” finale... [EDIT]

Congetture.
A questo punto potremmo essere in grado di congetturare in modo più fondato? E se sì, in che modo?

1) Come detto, nei crediti di Ulisse 31 si indica il luogo di produzione materiale del brano: il Sound Collection Studio di L.A. Ovviamente, essendo stata utilizzata la medesima base musicale (originariamente composta per il mercato anglosassone) anche per le versioni francese, italiana, tedesca, spagnola e portoghese, è facile supporre che la sala d’incisione statunitense (in cui intorno all’inizio degli anni ’80 Saban e Levy erano stabilmente acquartierati, cfr. http://www.imdb.com/company/co0291275/) abbia sfornato quest’ultima, senza tuttavia essere minimamente coinvolta nella registrazione delle tracce vocali nelle varie altre lingue, realizzate probabilmente nei paesi di provenienza degli stessi cantanti;

2) Dove, allora, il misterioso cantante potrebbe aver inciso la parte vocale di Ulisse31/Ulisse delle galassie? Considerando il coinvolgimento della Baby Records come distributore italiano del brano, si potrebbe ipotizzare uno studio milanese (come all’inizio avveniva di regola per quasi tutti gli artisti di punta della BR, vedi Pupo; sebbene poi, a partire dal 1983, in un clima di maggior “grandeur”, i “big” dell’etichetta milanese fossero mandati perfino a Nashville, cfr. http://www.dimenticatoio.it/index.php?t ... by_Records, “Primi problemi”, e passim);

3) E il nome “Superbanda”? [EDIT] più plausibile che si riferisca al gruppo (?) che ha inciso la base strumentale (a meno che non si tratti di un anagramma... ma viene fuori ben poco, a parte un “Brune” Spada che – sia detto a puro titolo di cronaca – collimerebbe con il cognome indicato da un forumista in vena di “sparate” in http://freeforumzone.leonardo.it/lofi/c ... 48590.html [poi contattato da Renzo e accantonato, per ovvi motivi]);

4) Ed ecco il punto fondamentale, l’approdo congetturale più ardito ma anche, per certi versi, più “inevitabile”. Perché la domanda, in fin dei conti, è questa: se il cantante di Ulisse 31/Ulisse delle galassie (vocalist scelto ad hoc ma, si badi bene, non coinvolto nel processo creativo di composizione del brano) fosse lo stesso di “Lamù”, stabilendo un’analogia tra le due situazioni, sarebbe plausibile ipotizzare che gli autori/produttori di “Lamù” potessero essere a loro volta i medesimi di Ulisse? In altre parole, uno scenario del tipo: “Lamù” scritta (chissà quando e con quale titolo) da Saban-Levy, prodotta in California e adattata magari a livello testuale da un Alberto Testa o da un Ciro D’Amico (noti collaboratori del “dinamico duo” franco-statunitense, cfr. http://it.wikipedia.org/wiki/I_Sorrisi)... could it be? Indubbiamente si spiegherebbero tante cose, a cominciare dall’alone di mistero che circonda da sempre il brano, per qualche motivo rimasto poi inedito (almeno in Italia): autorialità e “dislocazione” della produzione all’estero; coinvolgimento di artisti italiani limitato verosimilmente al paroliere e al cantante (reduce magari dalla bella prova fornita con Ulisse, e perciò richiamato, un anno più tardi, per “Lamù”... sempre che non sia avvenuto il contrario). Proprio l’abitudine – radicata e comune a molti produttori (ma pensiamo anche a ciò che avviene nel mondo dell’editoria tout court e in particolare in quello dei fumetti!) – di selezionare un gruppo di “artisti di fiducia” e, poi, di muoversi sempre con la stessa gente, con quella che si potrebbe definire “la propria tribù”, mi induce a credere che un cantante coinvolto in due soli progetti e, per qualche strano motivo, mai citato nei crediti, abbia buone probabilità di aver fatto capo in entrambi i casi alla medesima produzione. Questo ragionamento, com’è ovvio, non dà certezze (offre al massimo qualche spunto di riflessione) [EDIT].

(CONTINUA)

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La statistica è quella scienza che insegna che se uno ha la testa dentro il forno e i piedi nel congelatore, mediamente sta bene.


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 Oggetto del messaggio: Re: Lamù, una questione irrisolta...
MessaggioInviato: gio 31 ott 2013, 18:06 
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Conclusioni.
Adesso, che cosa fare? [EDIT] Nel caso di “Lamù”, infatti, è sempre mancato quasi tutto, un appiglio, un punto di partenza seppur minimo (a parte Telecapri). Con Ulisse 31, invece, è diverso. Conosciamo nomi e cognomi coinvolti nel progetto: Saban e Levy, ad esempio, ma anche Alberto Testa (che purtroppo non c’è più: chissà però che qualche suo amico o erede, contattato con i dovuti modi, non possa fornire utili indicazioni). Poi, la Baby Records, defunta come noto nel 1990, di cui è lecito sperare che ci sia ancora in circolazione qualche ex-fonico (o tecnico, o addetto alla sala, per non parlare di impiegati e manager) in grado di ricordare qualcosa seppure a distanza di decenni. Ancora, i cantanti delle versioni estere (ad es. francese e inglese): non potrebbe darsi che qualcuno tra loro conosca il nome del misterioso (e talentuoso) interprete italiano, onde effettuare ulteriori verifiche? E non si dimentichino neppure i doppiatori italiani dell’anime (http://www.antoniogenna.net/doppiaggio/ ... ysse31.htm). Le piste, in altre parole, sono tante, e variamente percorribili. Parimenti sarebbe pure necessario interrogarsi su quanto già fatto (?) nel corso degli anni, sullo “stato dell’arte” della ricerca, insomma: dando per scontato che qualcuno ci abbia provato (sebbene su internet non se ne trovi traccia, perlomeno a livello di discussioni su forum o gruppi), quanti “siglofili” [EDIT] si sono attivati per risalire all’identità del cantante di Ulisse, e con quale grado d’impegno? Quali ricerche sono state effettuate, e in quale direzione? Quali sono stati i risultati effettivi? L’elenco di domande, riflessioni e possibili suggerimenti (anche metodologi) è ovviamente lungo e da compilare il più in fretta possibile: una mappa della ricerca in “direzione Ulisse” è, suppongo, ancora tutta da scrivere.

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 Oggetto del messaggio: Re: Lamù, una questione irrisolta...
MessaggioInviato: gio 31 ott 2013, 18:12 
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MINCHIA!

Hai fatto un po' di analisi... complimenti!
Spero davvero che tu abbia ragione, stasera me le ascolto per bene entrambe e mi faccio un'idea, intanto bravo, anche solo per il tempo che ci hai perso....


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 Oggetto del messaggio: Re: Lamù, una questione irrisolta...
MessaggioInviato: gio 31 ott 2013, 18:22 
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Iscritto il: lun 4 mar 2013, 20:16
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Flender ha scritto:
MINCHIA!

Hai fatto un po' di analisi... complimenti!
Spero davvero che tu abbia ragione, stasera me le ascolto per bene entrambe e mi faccio un'idea, intanto bravo, anche solo per il tempo che ci hai perso....


Non mi sbaglio! ;) Grazie, comunque!

Ciao!

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 Oggetto del messaggio: Re: Lamù, una questione irrisolta...
MessaggioInviato: gio 31 ott 2013, 18:40 
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Iscritto il: mar 23 lug 2013, 14:57
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Località: Roma
In genere ho un buon orecchio, ma non "allenato" con studi del genere, detto francamente...non avrei mai detto che sono tutte sigle dello stesso cantante, quindi mi congratulo per il lavorone svolto e ti do piena fiducia :)

La scoperta è grandissima, si sono raddoppiate le piste da battere, e considerando che le piste di Lamù conducono quasi tutte a vicoli ciechi, direi che le nuove piste hanno una percentuale decisamente più alta di successo, vale la pena seguire questa nuova strada e sperare che si incroci con la strada vecchia.

Tra l'altro la seconda sigla, Ulisse delle galassie, mi sfagiola :D

Qualche giorno fa pensavo di fare un post per chiedere se Milian, dopo tutto questo tempo, ha nuove prove. A quanto pare avrà altro da fare, speriamo che la nuova analisi smuova un po' il topic con qualcosa di più concreto :D


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 Oggetto del messaggio: Re: Lamù, una questione irrisolta...
MessaggioInviato: gio 31 ott 2013, 18:51 
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Iscritto il: lun 4 mar 2013, 20:16
Messaggi: 258
The4thDuke ha scritto:
In genere ho un buon orecchio, ma non "allenato" con studi del genere, detto francamente...non avrei mai detto che sono tutte sigle dello stesso cantante, quindi mi congratulo per il lavorone svolto e ti do piena fiducia :)

La scoperta è grandissima, si sono raddoppiate le piste da battere, e considerando che le piste di Lamù conducono quasi tutte a vicoli ciechi, direi che le nuove piste hanno una percentuale decisamente più alta di successo, vale la pena seguire questa nuova strada e sperare che si incroci con la strada vecchia.

Tra l'altro la seconda sigla, Ulisse delle galassie, mi sfagiola :D

Qualche giorno fa pensavo di fare un post per chiedere se Milian, dopo tutto questo tempo, ha nuove prove. A quanto pare avrà altro da fare, speriamo che la nuova analisi smuova un po' il topic con qualcosa di più concreto :D


Guarda, l'unica piccola difficoltà è stata relativa al confronto con la prima strofa di "Lamù", vocalmente la più pulita (e la meno "nasale")... per quanto riguarda il ritornello e la seconda strofa, invece, il riconoscimento è stato davvero elementare ;) Nel complesso, come ho detto, una cosa piuttosto rapida! Sulla qualità del lavoro di Levy-Saban: si commenta da sé...

Ciao!

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 Oggetto del messaggio: Re: Lamù, una questione irrisolta...
MessaggioInviato: gio 31 ott 2013, 21:26 
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Iscritto il: mar 3 apr 2007, 17:41
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@NesrednA e agli altri: avevate fatto la stessa meticolosa analisi tecnica con Ermavilo, cantante dei Ducktales, affermando con assoluta certezza la somiglianza delle voci. Peccato che la figlia, piú volte interpellata, abbia sempre smentito categoricamente!


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 Oggetto del messaggio: Re: Lamù, una questione irrisolta...
MessaggioInviato: gio 31 ott 2013, 22:10 
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@Nesredna: Complimenti. La frase "Piccolo Robot" della sigla di Ulisse 31 mi ha fatto venire in mente Alberto Camerini. Che non sia lui il cantante misterioso? Anche Camerini ha la "r" particolare come il cantante di Lamù, specialmente quando dice "rock 'n' roll robot" nella celebre omonima canzone. Poi ha una voce molto simile.


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