Se devo essere sincero, a mio parere una sigla tv nata per una certa serie tv, sta bene dove sta: ovvero solo ed esclusivamente con la serie tv per cui è stata creata.
Mi piace molto l'idea di usare delle versioni strumentali delle sigle italiane nei trailer per promuovere questi film.
Si tratta di una "strizzatina d'occhio" a noi fan, una sorta di "omaggio" che ci potrebbe invogliare ad andare al cinema.
Senza far del male a nessuno, senza dover pagare fior di licenze agli aventi diritto, e poter utilizzare così i soldi per doppiaggio e distribuzione.
Teo se vuoi sentire le sigle le trovi sui cd e sui dvd omonimi, non vedo la necessità di apprlicarle anche a prodotti a esse "estranei".
Le cifre di cui ti parlo sono cifre "normali" per le produzioni minori. I kolossal spendono milioni di dollari di licenze per usare brani originali, per questo di solito ogni casa discografica possiede anche un'etichetta di edizioni musicali: per limare al minimo i costi di licenza di acquisto di master altrui.
Poi che eticamente non sia giusto STRAguadagnare sempre sulle stesse cose che hanno già portato soldi sono pienamente concorde.
Ma sul pianeta Terra le cose non vanno esattamente come vorremmo, quindi non vedo perchè scandalizzarsi così...

Quanto alla "storia delle sigle italiane", ci sarebbe davvero da riscrivere tutto, magari un bel libro che faccia luce su queste fantomatiche leggende metropolitane dei "giapponesi che chiedevano il tal interprete italiano per le sigle": tutte balle clamorose.
- I provini di Lady Oscar non erano così tanti come si legge da sempre su internet e sulle interviste.
- Per accaparrarsi una sigla spesso non si doveva attendere le volontà dei giapponesi, semmai occorreva pagare prima degli altri per ottenere l'esclusiva
- I distirbutori facevano il bello e il cattivo tempo con le "povere" case discografiche, che se non volevano spendere soldi in mazzette dovevano consegnare delle sigle orecchiabili alla velocità della luce, costringendo i poveri interpreti / autori / arrangiatori ai tour de force che ben conosciamo
- I Giapponesi permettevano il cambio della sigla solo dietro il pagamento di royalties
- Spesso i produttori autonomi venivano bistrattati dalle case discofrafiche, che stampavano per la grande distribuzione solo i dischi di cui possedevano il master, viceversa boicottavano i dischi in licenza dopo aver ottenuto la loro distribuzione, stampandone pochissime copie: se non potevano avere tutto per loro il disco, promettevano di distribuirlo e invece non lo stampavano se non in poche centinaia di copie, in pratica stroncavano la concorrenza pagando una cifra misera per ottenere la stampa del disco, e poi non lo facevano uscire, risparmiando così un botto di soldi rispetto a dover pagare la percentuale sulle vendite ad un produttore estraneo.
- Non poche tra le voci soliste che oggi amiamo (sia femminili sia maschili) sono riuscite a fare le sigle NON certo grazie alla loro voce, ma semmai grazie a legami di parentela / agganci / prestazioni varie che vi lascio immaginare
- Spesso gli artisti venivano invitati a firmare contratti discografici "capestro" che li privavano di ogni diritto sulle loro opere, e in cambio ottenevano solo briciole dalla SIAE, grazie ai produttori e ai colleghi autori navigati che erano più "furbetti" di loro. In pratica cedevano il master a vita senza nemmeno saperlo.
- Alcuni autori "storici" hanno fatto palate di soldi sfruttando l'ingenuità di poveri artisti emergenti / giovani / giovanissimi a cui di fatto hanno "scippato" pezzi da loro scritti e per i quali a fronte di milioni di copie vendute hanno avuto in cambio solo le briciole
- Tra i vari interpeti e autori di sigle, a noi oggi tutti tanto cari, non sempre scorreva buon sangue, anzi.
Il solo motivo per cui non ho ancora messo tutto nero su bianco, oltre al tempo immane necessario, è che non voglio infrangere i sogni di noi / voi appassionati di sigle. Ormai abbiamo tutti 40 anni (chi poco più, chi poco meno), è ora che vi rendiate conto che anche nel magico mondo delle sigle le cose non sono andate esattamente come per decenni ce le hanno raccontate, e che dietro a ogni operazione commerciale vige solo una logica: il GUADAGNO. È così che va il mondo, non c'è nulla di che scandalizzarsi; prima ve ne renderete conto e prima dormirete sonni sereni.
Questi trailer con la musica di sottofondo ispirata alle sigle storiche, in confronto, sono solo acqua di rose.