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       I Fratelli Dinamite 
      (87'; Italia, 1949) 
      regia, soggetto, disegni:  Nino Pagot 
      direzione tecnica:  Paolo Gaudenzi 
      direzione animazione:  Ferdinando Palermo,  Toni Pagot 
      direzione scenografia:  Franco Cagnoli 
      animazione: Carlo Bachini,  Gianfranco Barenghi,  Gualtiero
      Boffini,  Osvaldo Cavandoli,
       Fernando Carcupino,   Glauco Coretti,  Giancarlo
      Livraghi,  Anacleto Marosi,  Luciano Paganini,  F.
      Pelorosso,   Osvaldo Piccardo,  Pino Tovaglia,  Dante Vernice 
      scenografia:  Ugo Heinze,  Sergio Toffolo,  Rizzato 
      fotografia (Technicolor):  Franz Birtzer,  Toni Pagot,  Bruno
      Panozzo,  Marco Visconti 
      ripresa:  Franz Birtzer nei  Laboratori Pagot Film 
      responsabile delineo, lucidatura e coloritura:  Cesarina Türkheimer 
      musica:  Giuseppe Piazzi 
      canzoni:  Fernando Palermo 
      registrazione audio:  F.E.R.T., Torino 
      tecnico del suono:  G. Canavero 
      doppiaggio:  C.D.C. eseguito negli stabilimenti  S.P.A. Fono,
      Roma, su apparecchi  Western Electric 
      produzione:  Pagot Film, Milano 
      distribuzione:  Union Film 
      DVD: Editrice Il Castoro & Medusa  | 
    
         
      La copertina del DVD
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      Tra i primissimi lungometraggi animati di produzione
italiana, nonché primo film d'animazione a colori d'Europa,
I Fratelli Dinamite è un film a episodi, talvolta grotteschi, che narra le avventure dei fratelli
Din, Don e Dan, figli del capitano Spugna, perennemente ubriaco di rhum, durante la loro crescita, per voce della loro zia
Cloe, che ne descrive le imprese alle amiche. 
Il primo episodio vede i fratellini, ancora in fasce, sopravvivere ad un naufragio.
Su un'isola deserta vengono quindi accuditi dagli animali del posto.
Dopo essere stati trovati da un gruppo di cacciatori, mentre cercavano di
      salvare gli animali, vengono affidati proprio alla zia
Cloe, che non riesce però a fargli perdere completamente la natura selvaggia e dispettosa ormai acquisita. 
Sempre alla ricerca della propria libertà e in barba alle regole della società, nel secondo episodio vediamo come i fratellini continuino a fare dispetti.
      Fuori dalla scuola due pagliacci attirano i bambini fannulloni, tra cui i
      tre fratelli, suonando una musica ipnotizzante, per rapirli e portarli al
      cospetto del Diavolo, all'Inferno. Qui, però, nemmeno il
Re dei Diavoli riesce ad avere la meglio su di loro, che scappano distraendolo con una musica dolce
      (in realtà, parte del testo di questa canzone verrà anche utilizzato come
      slogan da alcuni collettivi anarchici, negli anni successivi!). Da notare che
      la bambina rapita dai finti pagliacci ha la stessa caratterizzazione
      grafica della piccola protagonista del precedente mediometraggio Lalla,
      Piccola Lalla.... (Pagot Film, 1946). 
      Appassionati di musica, i tre Dinamite ricevono in regalo un contrabbasso
      e, nel terzo episodio, partecipano come musicisti di un'orchestra, durante
      il concerto di famoso pianista. I tre fratelli creano qui scompiglio, tra scherzi e dispetti.
Anche in questo capitolo, la musica ha un ruolo protagonista e fondamentale. 
L'ultimo episodio si svolge a
Venezia, durante il Carnevale, dove, grazie ad un trucco, i tre pestiferi fratelli
riescono a vincere il premio, facendosi eleggere Dogi del Carnevale. Investiti di tale carica, fermano i festeggiamenti,
      non senza le proteste di tutti i festeggianti, per soccorrere una bimba che piange per aver perduto la propria bambola tra le acque del
Canal Grande. Din, Don e Dan riescono a recuperare la bambola dal fondo della
      laguna, sacrificando il loro contrabbasso, che era tutto ciò che
      possedevano. 
      Grazie all'altruismo da loro dimostrato gli verranno perdonate tutte le
      marachelle combinate e i tre fratelli Dinamite si guadagneranno un posto
      in Paradiso. 
In tutto il film prevalgono delle musiche intense e ritmate, scritte da Giuseppe
      Piazzi, e un continuo gioco caleidoscopico di colori che rendono vive le sequenze del film stesso.
      Interessante notare che, per riprendere i disegni a colori del film, i Pagot utilizzarono una particolare macchina da presa costruita da loro
      padre. Quando le riprese vennero ricevute a Londra per lo sviluppo, il
      direttore generale della Technicolor si presentò loro per conoscere
      personalmente le persone che erano state in grado di ottenere quegli
      ottimi risultati, senza utilizzare le attrezzature della sua prestigiosa
      ditta. 
I Fratelli Dinamite è stato proiettato per la prima volta il giorno d'apertura della
      X Mostra del Cinema di Venezia nel 1949, ma non ottenne il grande successo
      di critica meritato, probabilmente a causa di certa aggressività nelle
      immagini e nelle animazioni, a sfavore dell'usuale tradizione fiabesca. Completamente
      restaurato dalla Fondazione Cineteca Italiana di Milano, è stato proiettato il giorno d'apertura dell'edizione 2004 dello
      medesimo festival di Venezia.
Ora è disponibile in DVD, distribuito da Editrice Il Castoro/Medusa.
  
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