LAMU': UNA QUESTIONE IRRISOLTA...
(di Mitokomon)

L’affascinante avventura di un gruppo di fans  alla ricerca
dell’autore di una delle sigle più famose degli anni '80.

1.1. Premessa storica

Questa è la storia di una lunga avventura, non ancora conclusasi. Da leggere fino in fondo, nella speranza di poter contribuire a svelare il mistero di quanto stiamo per narrare…

Nella prima metà degli anni ottanta, in quel proliferare di televisioni private, trasmissioni e di nuove idee, le cd. sigle televisive  vissero di certo il loro momento d’oro, capaci com’erano di attirare la attenzione dell’imberbe telespettatore su questo o su quel programma.
Tra tutte le sigle diffuse nell’etere in quel tempo, se ne segnalava una che ebbe particolare successo, sia per la simpatia che esprimeva, sia perché davvero calzante al prodotto che introduceva. Era la sigla di uno di quei cartoni animati giapponesi che all’epoca imperversavano dappertutto. Era la sigla di Lamù, la ragazza dello spazio (in orig.: うる星やつら  - Urusei Yatsura -  dall’omonimo manga di Rumiko Takahashi).
Il cartone animato era assai divertente, realizzato in maniera molto intelligente, e ben confezionato, sicché ebbe un grande successo, come del resto aveva avuto già in patria qualche anno prima. Rispetto al Giappone, aveva in più una sigla italiana che, sia per il successo già riscosso dal cartone animato, sia per sua qualità intrinseca, contribuì a dare una certa notorietà alla serie.
Moltissimi dei ragazzi nati negli anni ’70 ricordano di certo sigla e cartone. E chissà quanti di loro, entusiasti di poter riascoltare la musica che canticchiavano tra un gioco ed un altro, si saranno recati in un negozio di dischi (o più plausibilmente, lo avranno chiesto ai loro genitori) per comprare il singolo della “canzone di Lamù”. Ma non importa quanti di loro ci abbiano provato: di certo nessuno ci è riuscito. La “canzone di Lamù”, infatti, non era stata pubblicata su 45 giri. Anzi: non fu mai edita.
Questo di per sé, non stupisce troppo, in verità. Erano tempi pionieristici in cui, a fronte dell’incredibile successo di alcune canzoni, altre non venivano invece neanche proposte per la pubblicazione, perché si pensava che non avrebbero goduto di una grande diffusione, magari perché andate in onda su reti televisive locali.  Lamù poteva benissimo essere stata una di queste, e seppur trasmessa in tutta Italia, chi l’aveva importata e vi aveva fatto inserire la sigla poteva non aver pensato di insistere sul merchandising.
Con l’animo in pace per non poter continuare a canticchiare la sigla, ed arrendendosi a troncare il motivetto nella parte sfumata sentita in tv («… e io tremo perché so…»), i nostri bambini dei primi anni ottanta hanno continuato a giocare, e, tra un gioco ed un altro, alla fine entravano gradualmente nel mondo degli adulti. 

1.2. I prodromi della ricerca.

Prima di immergervisi completamente, tuttavia, alcuni di loro decidevano di volgere lo sguardo indietro ancora per un attimo, e di prepararsi all’agone della vita adulta con una maggiore consapevolezza del loro trascorso. Volevano riascoltare le vecchie sigle e le vecchie emozioni. E volevano riascoltare anche la sigla di Lamù.
Non era certo facile, anzi era impossibile, perché la sigla, come già detto, era introvabile. Ma a quale altro scopo, allora, questi ex-bambini erano cresciuti, se non per poter risolvere problemi di questo tipo? Le vecchie sigle erano introvabili? Ebbene, basta scrivere alla casa editrice, e richiederne la pubblicazione. 
E per quelle inedite? Certo, era più complicato, perché bisognava ricercare gli autori, e spiegare loro che il loro lavoro era tutt’altro che dimenticato, e che invece era lì, pronto per essere rivalutato e apprezzato. E così mentre molte vecchie sigle venivano alla luce, per altre si cercava di riottenerne la pubblicazione. Sarebbero stati gli autori a decidere chi deteneva i diritti. 
Eppure, in questo caso i nostri amici si ritrovarono, da adulti, di fronte alla stessa difficoltà che ebbero da bambini: di Lamù, della canzone di Lamù, nessuna traccia. Bisognava rivolgersi all’autore, certo; ma … chi era l’autore? Chi aveva scritto quella canzone? Chi l’aveva cantata?
Presi dal dubbio, ciascuno di loro, separatamente l’uno dall’altro, rispolverava le vecchie musicassette, le nuove riviste di animazione giapponese, le enciclopedie di musica, i cataloghi delle case editrici musicali, le interviste ai musicisti dell’epoca, agli appassionati e ai musicisti più giovani. Nessuna traccia.
Eppure Lamù continuava ad essere trasmessa. Non in tutta Italia, forse, ma di certo in alcune regioni dello stivale era lì, con la sua sigla che tutti cantavano. Bisognava allora leggere attentamente i titoli di coda, di certo l’avrebbero spiegato. E invece niente. Nessuna indicazione. Ma come è possibile? Nessun dato sulla canzone?
La voglia di ascoltare il pezzo completo così cresceva; era ormai uno dei pochi ‘classici’ che non si potevano riascoltare. Ormai si poteva risalire con una certa facilità al singolo jingle della più oscura pubblicità degli anni ’70; possibile che non si poteva ascoltare in maniera decente la sigla di uno dei cartoni animati più famosi degli ’80? Ma soprattutto, come continuava?

1.3. Lamù riprende forma telematica.

Il fade out su quel «e io tremo perché so..» forse non faceva perdere il sonno, ma certo incuriosiva gli ormai non più giovani telespettatori. Perché il protagonista «tremava»? Cosa sapeva? Quale scoperta sulla terribile fidanzata spingeva il cantante (che si immaginava coincidere col protagonista del cartone, Ataru Moroboshi) a «tremare»?
La cosa più divertente è che il pezzo non conteneva riferimenti espliciti alla trama del cartone animato, per cui non era possibile colmare la lacuna neanche con un po’ di fantasia.
Erano gli anni “ruggenti” del primo internet italiano; uno dei più convinti appassionati, ispirato da un opera simile realizzata da un altro fan, registra la canzone (incompleta) dalla televisione, ripulendone l’audio e montando la  sigla finale (strumentale) con la prima parte: dopodiché le unisce con un solo di tastiera e, invece di coprire la parte vocale inesistente, la ripulisce inserendovi, subito dopo il troncamento, nuovamente il ritornello, in una sorta di ripresa.
Et voilà: così «io tremo perché so…» pur senza proseguire, si perdeva in un rinnovato «scappo o resto …» per poi concludere con la classica sfumatura. Questa versione ebbe grande successo su internet, e ancora oggi molti sono, anche in buona fede, convinti che si tratti della sigla originale, miracolosamente ritrovata.
Nulla di più falso. Il nostro KBL (questo il nick dell’appassionato manipolatore), non era certo un falsario né un semplice appassionato. Era uno dei più determinati riscopritori delle vecchie sigle. Al punto che, circondato da un gruppo di amici,  aveva dato vita ad un forum telematico dedicato al mondo delle sigle in Tv. Forum che col tempo si era popolato da quanti, in tutta Italia, avevano voglia di discutere della vecchie sigle tv, e soprattutto di quelle dei vecchi cartoni animati giapponesi.
Era quindi naturale che, ad un certo punto, su quel forum iniziò a serpeggiare la domanda che ciascuno rivolgeva agli altri: «ma tu che sai della canzone di Lamù?». 
Nel riportare fedelmente la discussione che ne originò, avremo qui la cura di riportare in verde i nick dei forumisti, in rosso i nomi di persone enti o cose importanti per la ricerca.

Da YouTube il video della sigla

2.1. Ma.. di chi è questa sigla?

Sulle prime, il buon KBL pensava infatti di pubblicarla in una sorta di compilation, sperando che così il vero autore si facesse vivo. 
Nel forum, riordinato dopo i primi emozionanti inizi, il primo a porre il quesito è Dancasti, nell’ormai lontano 2003. La discussione riprende discorsi fatti dal vivo: ma quale network televisivo possedeva Lamù? Odeon Tv? Qualcuno faceva già riferimento a Telecapri. E possibile che l’autore sia del tutto sconosciuto? La voce, sosteneva biondyno, era troppo uguale al cantante di Angie Girl, altra vecchia sigla storica, che la aveva firmata col nome di Chelli. Forse era stato lui? E perché non allora il cantante della sigla de La famiglia Mezil, come sosteneva Hiroshi? Questa pista era possibile verificarla subito: ormai l’amministrazione del forum aveva un certo grado di mobilità, e OFM poteva chiedere direttamente a Franco Godi. Ma nulla di fatto.
Possibile che nessuno ne sapesse niente? Anche un archivio vivente come Hokuto no Rao non ne aveva idea alcuna. Un vero mistero. Ad ogni modo, lo stesso Hokuto aveva chiesto informazioni a Rosalinda Galli, la doppiatrice del personaggio di Lamù stessa, che forse poteva ricordare qualcosa. La Galli non sa che rimanda però a Federico Costantino, proprietario di Telecapri nonché sindaco di Capri, probabile curatore dell’edizione del cartone. E’ il primo riferimento preciso a quest’uomo. La pista viene però abbandonata, allorché il suo avvocato, opportunamente interpellato, fa sapere per conto del sindaco di non saperne nulla.

2.2. E... qual'è il titolo?

Mentre le ricerche proseguivano, ci si cominciava a porre una domanda tutt’altro che oziosa: chi ha detto che la canzone fosse stata fatta apposta per il cartone animato? Non c’è nessun riferimento nel testo, se non un generico richiamo alla follia della innamorata e alla stranezza della storia d’amore. Ma quale innamorato non ha vissuto così la sua storia d’amore? Tuttavia, la suggestiva ipotesi sollevava qualche dubbio: possibile mai che un pezzo rock ‘n’ roll orecchiabile e carino, se non fosse stata fatta per il cartone, non avrebbe avuto una qualche diffusione? Sarebbe stato assai strano. L’idea non era da scartare del tutto.
Ma, pensandoci bene,… come si sarebbe potuta intitolare la canzone? Anzi... qual era, in effetti, il suo titolo? Partiva così dunque un’incredibile e lunga discussione su quale potesse essere il titolo della canzone. Operazione improba, che si apriva ad una miriade di ipotesi, tutte ragionevoli. Da quella di chi, come Siglomane, che giurava che non poteva altro che essere «Come è difficile stare al mondo» a chi invece suggeriva «Amore strano», l’ipotesi che raccoglieva maggiori consensi.
Né mancavano coloro che non volevano rinunciare a fare ironia, parodiando i titoli dei cartoni animati della Mediaset di allora, immaginando un improbabile «Un amore dischiuso nello spazio-tempo per Ataru e Lamù».
Con la ferma intenzione di risolvere il problema si iscrive al forum Filgalaxy999. Uno dei più irriducibili segugi, che inizia subito a compiere delle ricerche. E cosa scopre? Che in SIAE sono registrate non una, ma molte sigle col nome «Lamù», ma che nessuna di queste è quella giusta!
Del resto, senza titolo e autore la ricerca è difficile, anzi, proibitiva: come ricercare il nostro testo nella migliaia e migliaia di canzoni depositate negli archivi Siae? Frattanto qualcuno fa notare che su Telecapri continuavano a trasmettere la serie animata…

2.3. Un anno dopo: «I predatori della sigla perduta».

Passa un anno, ma i dubbi non sono sciolti. La discussione tuttavia riemerge, perché ci si accorge che in alcuni network nazionali avevano ripreso a trasmettere il cartone animato, ma… con una nuova sigla. 
Alcuni nuovi arrivati e più giovani fan addirittura scambiavano la vecchia sigla con quella nuova, opera di Stefano Bersola!
Di riflesso, il topic «Lamù, una questione irrisolta» cominciava ad attirare un sacco di “navigatori”. E tantissimi arrivavano, sostenendo di essere in possesso di numerose versioni della sigla, per scoprire infine che quella che pensavano essere la “vera” … era il montaggio di KBL!
Bisognava sperimentare nuove piste. La prima cosa da fare, era analizzare la videosigla, facilmente reperibile su internet. I titoli di cosa portano riferimenti ad una società chiamata TBS, e, per la sigla, ad una Videorecording S.r.l. OFM scope che quest’ultima è diventata una misteriosa SBP s.p.a. Ma cosa vorrà dire la misteriosa TBS? Tele Broadcasting System? O addirittura (trattandosi di cartoni animati giapponesi) Tokyo Broadcasting System?
Il paradosso di una sigla amata e sconosciuta si fa sempre più affascinante. Nuovi cybernauti si iscrivono apposta per partecipare alla ricerca. Si chiede a tutti i ‘nomi’ del mondo delle sigle che il forum è ormai capace di contattare; a Chelli, a Olimpio Petrossi, … addirittura ad un cantante poco noto di una sigla di una telenovela suggerito da chissà chi, e difficilissimo da raggiungere. Tutto inutile. Tutti negano di aver avuto a che fare con la sigla. Ten riassume i risultati raggiunti in un appassionante intervento «I Predatori della sigla perduta».
Ci si accorge, intanto, di un altro elemento, tutt’altro che ininfluente. Come si sa, nel passaggio dalla pellicola al nastro, le sigle subiscono un’accelerazione. La voce della sigla presa dalla tv non è dunque naturale, ma accelerata (di un 4,16%, ndT.): andrebbe rallentata per carpirne la vera voce. 
Ed è quello che KBL decide di fare. Decelerando Lamù alla presumibile velocità originaria, la voce assumeva infatti caratteristiche più naturali. Identificata la vera voce, era ora più semplice instaurare un confronto con altre voci. E quindi confrontarla con la voce del cantante della sigla, molto meno conosciuta, ma ugualmente misteriosa, di Gianni e Pinotto: le voci tuttavia non coincidono.
Ten arriva addirittura a scrivere a Condor, il programma di Luca Sofri. Questi legge in trasmissione la sua email, ed ha un discreto successo. Decine di lettere arrivano alla redazione del programma, ma… le risposte? Molto poco utili: chi è l’autore? … Stefano Bersola, ovviamente!

2.4. Effetti collaterali da pirateria inconsapevole e falsi miti

Tutte le strade sono complicate dal fatto che, nel caos di internet, si amplificano le piste false. In rete cominciano a circolare i testi, i più disparati.
Forse una buona idea è chiedere alla Yamato Video: la casa editrice di film di animazione giapponese stava in quel periodo pubblicando le VHS della serie di Lamù.
L’effetto sortito dalla domanda, tuttavia, è dirompente, e del tutto opposto a quanto anche lontanamente immaginato dagli internauti): invece di fare luce sul mistero, si ottiene il ritiro della vecchia sigla dal mercato. Infatti, se nella prime dieci VHS pubblicate era stata inserita la vecchia sigla, dalla undicesima in poi e in tutta la successiva ripubblicazione su DVD la casa editrice milanese non seppe trovare modo migliore per togliersi dai guai del dubbio copyright se non quello di inserire solo la canzone originale giapponese.
E’ vero che nel film di animazione di Lamù Only you, pubblicato sempre da Yamato, il protagonista canticchia ad un certo punto il motivetto della vecchia canzone, ma lo fa parodiandolo e adattandolo alla trama del film stesso. Di più, la Yamato, insomma, non vuole rischiare.
Cominciano a diffondersi falsi miti. A cominciare dalla attribuzione ad un giovanissimo Alex Baroni di una sigla intitolata Super Lamù, come riportato nel documentatissimo sito di Antonio Genna.
Ma Super Lamù non era altro che la seconda serie di Lamù, per di più trasmessa con la stessa sigla. Forse il riferimento era ad una nuova sigla fatta cantare dalla Yamato in sostituzione dell’originale. O forse è solo un errore: Mandos scrive a Genna, che subito corregge e toglie il riferimento.

2.5. Telecapri Broadcasting System?

Il logo storico di TelecapriIl punto è che Lamù non era scomparsa: in un canale televisivo meridionale era ancora trasmessa, regolarmente, con la vecchia sigla. Ed il network è ben conosciuto ai nostri utenti: Telecapri!
E, come si ricorderà, anche altri indizi portavano a Capri: le prime puntate della serie, non sono della Videorecording, giura Freccia, ma della Ricmon Sound. E di chi è la Ricmon Sound? Di Federico Costantino, il sindaco di Capri.
Non era stata dunque Odeon TV a importare la serie. In realtà la maggior parte degli investigatori, finora, era settentrionale o del centro Italia. Scoprire che su Telecapri era ancora trasmessa Lamù, con la vecchia sigla, era decisamente una bella sorpresa. E che forse forse Telecapri stessa la aveva importata, come già pareva aver detto la stessa Rosalinda Galli, era un indizio decisamente importante.
Filgalaxy999, pur non essendo campano, non esita. Telefona davvero a tutti. Ed è ancora lui a trovare un indizio ancora più ‘caprese’. Ritrova infatti un vecchio 45 giri su etichetta Splash, con incise le canzoni «Uffi amico mio» e «Marina Piccola», cantate da Teresa Iaccarino, autori Aletta e Catapano.
E, colpo di scena, l’etichetta Splash è quella di Peppino Di Capri. Ataru79 telefona allora a Telecapri, e visita gli studi al centro di Napoli; Mitokomon conferma i suoi ricordi, spiegando che Uffi era la mascotte di una trasmissione contenitore, in cui veniva in effetti trasmessa Lamù, nei primi anni ‘80, proprio su Telecapri (e ancora oggi in auge, rinato in versone digitale in un suo Uffi Show).
Seguire la pista di Uffi pare una buona idea: la Iaccarino è ancora attiva a Telecapri, e gentilmente disponibile. Ad una mail di Filgalaxy999 risponde affettuosamente, ricordando la sua antica prestazione canora. E invitando gli investigatori a chiedere alla responsabile della programmazione di Telecapri, Ada Gargiulo. Questo non si rivela però facile: la Gargiulo si nega al telefono, eterne attese, nessuna risposta. Filgalaxy999 non demorde, ma non cava un ragno dal buco.
La strada di Telecapri aveva tuttavia ormai preso consistenza. Freccia ancora dubitava, sostenendo che la scritta TBS sui titoli di cosa fu aggiunta solo dopo: le prime puntate non avevano quell’invasivo logo. Enciclopedia, l’ennesimo utente iscrittosi perché attirato dalla discussione su Lamù (e in questo distolto dalla sua passione per Stanlio e Ollio), porta dati ben documentati: TBS è stato, sì, aggiunto dopo (forse da Odeon Tv, o forse, come immagina CosmoJ9, già alla metà degli ’80), ma di certo è stata Telecapri ad importare la serie (TBS è dunque Telecapri Broadcasting System?), come avvenne del resto anche per Gakeen, il robot magnetico. La stessa Yamato avrebbe usato, per le prime VHS, i master di Telecapri. Anche Rosalinda Galli, più volte intervistata da Filgalaxy, conferma: fu proprio Federico Costantino, di cui all’epoca era amica, ad importare la serie. Di più: curò lui personalmente l’edizione! Una visura alla camera di commercio conferma: TBS è Telecapri.

2.6. Uffi! Tra Napoli e Milano..

Frattanto, «più tenace di un barracuda», Filgalaxy999 cerca informazioni su Aletta e CatapanoBruno Aletta, l’autore della canzone, è ora insegnante in un liceo a Giugliano, alla periferia di Napoli. Ma è grazie al giornale «L’espresso napoletano» che Filgalaxy riesce a trovarlo.
Se Aletta non ha, artisticamente, proseguito, Catapano ha invece continuato la carriera artistica: settore classico, strumento mandolino. All’epoca erano discreti chitarristi e componevano jingle pubblicitari; per questo erano stati contattati da Federico Costantino, per sigle e brani per Telecapri. Ma non han fatto loro Lamù. Né sanno nulla.
Quanto alla Ricmon (o, ipotizzano i nostri segugi, Ricmond, o Richmond?) Sound, beh, non esiste più e che i proprietari sono defunti. Se però, come conferma la Galli, fu la TBS a curare Lamù, e se le edizioni Splash sono di Peppino Di Capri, bisogna tentare questa strada.
Le edizioni Splash sono facili da rintracciare, ma negano tutto: nessun disco, nessun Uffi, nessun Catapano. Ed ancora più difficile raggiungere Federico Costantino. Si è sempre più vicini, ma sfugge: la stessa Galli non è più in contatto con lui. Su Peppino di Capri, tuttavia, una speranza: Mazingerobot ha la possibilità di avvicinarlo. Chi più di lui può sapere se la Splash sa qualcosa di una sigla? Alla prima occasione, gliela farà ascoltare.
I ricordi intanto si affastellano. Alla fine del 2005 tutta il forum viene scosso da un’altra pista. Se, per quella napoletana si era in attesa di rivelazioni, un nuovo iscritto lombardo, Oscar Leon, asserisce di ricordare di aver sentito Lamù cantata dal vivo in una trasmissione su Antenna 3 nel lontano 1983. E chi poteva cantarla, se non magari l’interprete originale?
Oscar Leon cerca nei vari archivi telematici dell'emittente, e grazie ai ricordi e ai ritagli di vecchie riviste o trovando la conferma nei ricordi degli altri, pare ricostruire il contesto: era in una trasmissione nel 1983 su Antenna 3, dal titolo beneaugurante  «Non lo sapessi, ma lo so».
Da alcune vecchie VHS registrate all’epoca, i nostri amici riescono a recuperare una apparente cronologia delle puntate di Lamù… ma siamo sicuri, osserva Dancasti, che Lamù fu trasmessa su Antenna 3? Oscar Leon è sicuro al 100 %. Ed alla fine conferma la data del 1983. Forse l’aprile.
L’indizio, tuttavia, si rivela non suffragabile. I milanesi si attivano, ma non si ottengono conferme né maggiori risultati. E così, in sordina, si conclude il 2005, anno tuttavia ricco di scoperte.

3.1. Tempo di riepiloghi e nuove riflessioni.

Si diffondono poi nuove leggende: Lamù in onda in stereo su T9 nel programma «Sbuccia la cipolla», sui problemi dei quartieri romani? Ma T9 non ha mai trasmesso in stereo…
Umidelmare fa notare che il testo della sigla italiana fa addirittura il verso a quella giapponese. Qualcuno, in effetti, potrebbe aver tradotto, all’epoca, la versione giapponese, ispirando il compositore. Forse andando a vedere sui Corriere dei Piccoli di allora si trova qualche trafiletto… In realtà, rispondeva Mitokomon, non c’era bisogno di immaginare una traduzione, dato che il testo giapponese corrispondeva in tutto e per tutto alle immagini della videosigla.
Tornando alla SIAE, ma chi ci dice poi che i diritti siano mai stati pagati? O che la sigla fu mai depositata? Alby87 immagina così tutti i possibili modi con cui potrebbe essere stata registrata. Le possibilità di centrare i titolo, per cercarla in SIAE, come già si era visto, erano davvero troppe; oltre ad «Amore strano», anche immaginandolo collegato al cartone, si tende all’infinito: ‘ Lamu ’,  ‘Lum ’, ‘ L’amu ’, ' La Mou ' (come la caramella!). E Kira davvero non riusciva a trovare altre ipotesi non verificate, purtroppo, vanamente. Del resto, purtroppo, neanche è vero che i “veri” autori depositano i brani.
A metà del 2006 si iscrive e arriva Annunziato. Grande esperto di musica, di cui giura di non saper nulla, e si offre per realizzare un riassunto di tutto, dopo che, sul forum, il topic di discussione su Lamù aveva raggiunto delle dimensioni considerevoli. In venticinque pagine, alla fine i nuovi iscritti finivano per ripetere le stesse domande e a riproporre le stesse soluzioni dimostrate fallaci pagine prima.
Un riassunto sarebbe stato utile per evitare accavallamenti e ripetizioni. Ma già a distanza di un anno, la discussione sarebbe raddoppiata di dimensioni, e a questo riassunto, come si vedrà alla fine di questo racconto, ne dovrà seguire un altro...
Pare almeno sicuro l’anno in cui la canzone è stata aggiunta al cartone: il 1983. In realtà, come già si era visto, c’era qualche incertezza: Lamù era stata trasmessa già fine del 1982 (quinta elementare di Fa.Gian) o inizio 1984 (quinta elementare di Mitokomon)? Su Euro TV era di certo nel 1984, ma l’inizio del 1983 è la data più probabilmente accertata della prima trasmissione di Lamù.

3.2. Zaliski Ippidemo e amenità varie.

La questione Lamù è ormai all’ordine del giorno. Tutti i partecipanti e appassionati di sigle hanno la loro da dire, nessuno si spiegava come fosse possibile che l’autore di un canzone così non si fosse mai preoccupato di sapere che fine avesse fatto. Forse è morto? O fa altro e non gliene frega niente? O forse non l’ha mai saputo? O è magari una canzone pensata per non avere una utilizzazione e casualmente inserita nel cartone animato?
Yusaku, un prolifico utente del forum, decide di ricorrere alle scienze infernali. E quale modo più efficace di penetrare i segreti di una canzone, se non ascoltandola al contrario?
E questo egli fa: rovescia la canzone e ne decripta il testo. I risultati di questo procedimento sono soddisfacenti: tra parole in latino (!) e oscure formule iniziatiche («nel dirlo sii nautico»!?), si sente chiaramente il nome del possibile cantante: Zaliski Ippidemo! Chi mai sarà? Chissà…
L’alternativa è il paradosso spazio temporale, di cui ormai i vari forum in cui la notizia si diffondeva cominciavano a ricamare. Gli UFO? Magari provenienti dalla stella chiassosa stella Uru, la stella di Lamù?
Tra tutti gli interventi più improbabili, il più sintomatico è certo quello di una certa Mariangela che, mentre – testuali parole «[…] mettevo a posto fra l'immondizia di quand'ero bambina [...]” scopre un vecchio foglietto che riportava il proseguimento del testo. Che avrebbe recitato «(...) e io tremo perché so... che una scarica fra poco riceverò». Sintomatico davvero, perché così si immaginava proseguisse il testo in una altra e più vecchia discussione ironica tra fan, che si erano sbizzaritti sul seguito del «perché so…».
Insomma, come spesso accade, il dibattito finiva per mangiare sé stesso.

3.3. Champagne…

Ma perché tanto silenzio? Perché anche dalla Splash e da Telecapri non si hanno informazioni? Mazingerobot riesce alfine a contattare Peppino Di Capri. Questi, per la verità, ricorda due ragazze che vennero a registrare per conto di Telecapri, ma non certo né un ragazzo, né la sigla in se gli ricorda nulla.
Del resto, a Tommy Aku riesce finalmente di avere notizie più chiare dalla Splash, che finora negava la evidenza di aver prodotto il disco di Uffi.
La verità più semplice era che essa non conservava più nulla degli archivi dei primi anni ‘80 né aveva più alcuna traccia della collaborazione con Telecapri. Ecco tutto. Anche alla Forum, che ha curato la versione del disco di Uffi,  non ne sanno nulla.
Ma anche un’altra informazione è ottenuta da Mazingerobot: le bobine col cartone erano inviate a Roma per il doppiaggio ed il missaggio. Se la sigla fosse stata inserita solo in quel momento? Si sarebbe dovuto allora, più che la TBS e Telecapri, tornare a seguire la pista non più napoletana della Videorecording.
La serie, doppiata in varie tranches, avrebbe potuto infatti avere quella sigla nella primissima versione italiana. Dal resto, solo nella versione Yamato la sigla viene cantata dai protagonisti all’interno del cartone. Ma non avrebbero, chiede Alby87, chiesto allora ad un doppiatore di cantare? Nel caso, lo avremmo saputo dalle interviste rivolte ai doppiatori della serie.
Filgalaxy999 aggiunge altre informazioni sulla Ricmon Sound. Dopo aver chiesto ad altri autori di sigle che hanno lavorato con questa azienda (come gli autori della sigla di Vultus V), e alcuni doppiatori quale Fabio Boccanera, cerca di contattare Monica Caudieri. Anche lei doppiatrice, ma soprattutto nipote di Renato Caudieri, fondatore della azienda (Il “mon” di Ricmon è appunto in onore di Monica). Trova la anziana nonna, che però da molto non è in contatto con la nipote.
E se, come ipotizza albatros, qualcuno avesse voluto occultare la verità? Difficile, a detta di Tommy Aku: che Telecapri non avesse un interesse a dimostrare di poter trasmettere la sigla, dato che il cartone veniva trasmesso ancora oggi. E’ probabile che anche loro non abbiano le idee chiare. Del resto, come osserva Enciclopedia (che tra l’altro fa notare che solo per le prime videocassette la Yamato ha usato i master di Telecapri, poi non più, con peggioramento di qualità), a Telecapri possono averci messo un qualsiasi canzone. Pare però difficile pensare ad una operazione “al risparmio”. Come immagina OFM, la canzone sembra qualitativamente ben impostata e rifinita.

3.4. Si chiude il terzo anno...

E così, il 2006 si conclude con una lunga discussione sul diritto d’autore, sulla differenza tra diritti morali e diritti di sfruttamento. Non solo infatti non era possibile registrare, come proponevano in tanti, Lamù a nome del forum, per poterla pubblicare, ma neanche era possibile farlo con la dicitura anonimo: semplicemente la SIAE non la accetterebbe, perché chi la deposita non potrebbe dimostrare di esserne l’autore, o che il pezzo è “di pubblico dominio”. E poi non sarebbe servito a scoprire né autore né cantante. Forse, i nostri nipoti l’avrebbero vista pubblicata con la dicitura “tradizionale”... 
Eppure, una volta Lamù era stata edita. Già! Non nella versione completa, ovviamente, bensì in quella tv-size: era una compilation di qualche tempo prima, in cui, accanto a varie cover, fu inserita appunto il pezzo di Lamù opportunatamente tagliato dal dj alla fine del 2'. 
La prova dell'esistenza di questa compilation venne data dall'iscrizione al forum di mister_k, che, dopo una serie di post anonimi, permette (grazie alla collaborazione del Sig. Mascolo, realizzatore della grafica) di avere le scannerizzazioni del cd. Questo dimostrerebbe, tuttavia, che la pubblicazione è possibile...
Intanto, intervistato al proposito, anche il giornalista Luca Raffaelli ammette di non saperne niente. E si scopre, intanto, anche  che Federico Costantino non è più sindaco di Capri, ma solo consigliere comunale e che (curiosità) Uffi è il nome della sua barca.
Mentre ormai la pista caprese stava per essere abbandonata, un’altro indizio riporta i nostri amici a Napoli. Una radio locale della Campania, Radio Punto Zero, si offre di mandare in onda la sigla di Lamù nel corso di una trasmissione dedicata alle sigle dei cartoni, e così di raccontare al pubblico il mistero che questa nasconde. 
Il responsabile della trasmissione, mistermad, (che si iscrive infatti al forum), tiene banco per discutere della avventurosa ricerca, invitando alcuni dei principali 'investigatori' a presentarne gli aspetti principali. Tutti i fan fanno a gara per intervenire e presentare lo stato della ricerca, ma la spunta OFM. Lamù è trasmessa; purtroppo, senza ottenere risultati concreti. Ad ogni modo, è un buon passo avanti. 

4.1. Anonimi inconcludenti e vicoli ciechi.

Albatros riscrive, per sicurezza alla Yamato Video, ma per il resto, dopo l'evento radiofonico, i primi mesi del 2007 sono occupati dalle numerose risposte ai ripetuti interventi di nuovi volenterosi fan che finivano purtroppo avanzare senpre le stesse ipotesi. Non tutti, tra l'altro, sono propriamente 'volenterosi', come è il caso di chi domanda: «ma allora, non si sa neanche chi è il cantante?». 
La discussione aveva assunto volumi poderosi, e non tutti hanno la pazienza di leggerla. Prima della pubblicazione del megariassunto, e di partecipare attivamente alla ricerca, il futuro Fabrizio75 arrivava a considerare assurdo che ci si potesse stupire dell'anonimato di una canzone.
Ma, tornando alle possibili piste da seguire, le scuole di pensiero ora sono sostanzialmente due: la pista napoletana (Filgalaxy999 e altri suoi seguaci) e la pista centro-settentrionale (prediletta da MimulaLeon e altri). 
Relativamente alla prima, una delle notizie più curiose è la scoperta che Federico Costantino ha un suo sito dedicato alla politica caprese. Nonostante non tutti condividessero l'opportunità, un anonimo decide di sua iniziativa di scrivergli. Ma, come era da aspettarsi, non ci sono conseguenze.
E... se fosse un plagio? L'idea ritorna, ma è difficile dimostrarla. C0n4n ipotizza che il testo del ritornello «come è difficile stare al mo-o-ondo» sia "forzatamente cantato su una melodia pre-esistente". L'idea piace, e trova numerosi consensi. 
Eppure l'unico modo per suffragare simili ipotesi sarebbe almeno di rintracciare il periodo di composizione. A cui sono collegate le vecchie questioni della natura di Telecapri, se parte del circuito Euro tv.
Mistermad ipotizza una simiglianza della voce cantante con quella di Shuky Levy, trovando poco ascolto, (se non la comprensione di Cavaliere o di Jeegrobot sulla necessità di non sottovalutare troppo la pista). Al di là però del fatto che pochi riconoscerebbero un accento inglese nella canzone di Lamù, la pista non appare ricca di prospettive: Fra era riuscito a contattare (anche se per altre fondamentali imprese collegate col mondo delle sigle) Saban, che però, per quanto non richiestogli espressamente, non avrebbe fatto un qualisiasi accenno a Lamù.
Di certo, assicura Fra, era stata posta la domanda a Lopez, l'interprete di Pinocchio ,perché no?, che dichiara di non ricordare alcuna Lamù.
Su una cosa, tuttavia, sono tutti d'accordo tutti: nessuna iniziativa personale! Ormai i dati erano tanti e tali, che non ci si può permettere di non coordinarsi. La popolarità della questione implica maggiore responsabilità: ora si trattava di fare passi ben ponderati. E invece...

4.2. Se non c'è un autore... bisogna inventarselo!

E invece... si era parlato della difficoltà relativa alla pubblicazione di Lamù? Chi volesse farlo professionalmente e su grande diffusione, non correrebbe in qualche intoppo, laddove cercasse di editare un pezzo di cui la SIAE non ha informazioni precise? 
Ed allora, quale soluzione apprentemente migliore di quella presa dai Raggi Fotonici? Il loro cantante, Mirko, decide infatti di ... iscrivere la canzone alla SIAE a suo nome!
Alla notizia, soprendente, il forum all'inizio reagisce lentamente. Da sempre c'era chi sosteneva che era una ottima idea per 'smuovere le acque'. Ma le obbiezioni principali derivavano dal fatto che non sarebbe servitoa a molto per risolvere l'arcano. Anzi, addirittura poteva essere controproducente, dato che, per i profani poco addentro alla questione, avrebbe significato porre un 'autore ufficiale' accanto alla canzone di Lamù. 
Dopo qualche giorno, tuttavia, il forum esplode letteralmente: in un susseguirsi di dubbi e di polemiche a) sulla SIAE, b) sull'opportunità di una siffatta operazione, c) sulla sua utilità d) e, soprattutto, sulla sua legalità. Con quale intento i Raggi Fotonici avrebbero fatto una cosa simile? Non certo per intascarsi i proventi di altri (cosa, per di più, assolutamente inverosimile), ma allora? Quale conseguenze può avere una decisione del genere?
Nell'attesa di queste reazioni, dopo un po', la polemica sfuma. 
Nel marasma della polemica su Mirko, tuttavia Enciclopedia avanza una ricostruzione altamente plausibile (a detta di Mitokomon) di quello che poteva essere successo: L'autore della canzone presumibilmene non prende nulla dai dai passaggi televisivi su una qualsiasi rete che non siano quelle nazionali, perchè i canali come Telecapri non compilano un borderau, bensì pagano un forfettario. 
Dunque i canali privati non dicono che "sigla" stanno trasmettendo. Se questo era vero anche per gli anni '80, e l'autore sapeva sin dall'inizio che Lamù sarebbe andata in onda su quei canali, sapeva allora anche che non avrebbe visto un centesimo dalla messa in onda in TV. E che avrebbe guadagnato solo dalla pubblicazione di un eventuale disco. Evidentemente non ha creduto in un eventuale successo del disco (sfiducia diffusa da chi produceva sigle per le reti private, come testimoniò Mariano Detto); e questo è il motivo  del perché l'autore è rimasto nascosto.

4.3. La via dell'appassionato di sigle... e la fine delle possibili piste.

Si riprendono intanto le consuete ipotesi: I titoli con cui può essere registrata, l'anno del pezzo (secondo Siglomane, 1983). E se fosse un giovane cantante napoletano? ... come cercare un ago nel pagliaio. Nino Bonocore? Il cantante di Pac-man? Tommy AKu, Frabizio 75, freeway999, tutti si prodigano di immaginare a compositori, etc., ma non è facile. E il problema è sempre quello: non si tratta di una (fa notare Demetan) canzone apporssimativa.. 
Dani5042 chiede se a Migliacci non sia mai stato chiesto. No, risponde Hiroshi, proprio perché improbabile che un professionista non abbia mai vokuto percepire i diritti. Chiedere a Max novaresi, e alla sua trasmissione su r101, chiede mar.vettto? Inutile: Max è già utente del forum!
Intanto: occorre che qualcuno ampliare la voce Lamù sulla Wikipedia, inserendo i dubbi sulla paternità. E si cerca inoltre di percorrere fino in fondo le due piste principali. 
La seconda, quella settentrionale, che ruota intorno ad una vecchia trasmissione (vedi sopra) su Antenna 3, torna per iniziativa di Oscar Leon, che (grazie anche a joe81m) porta altri elementi, quali le alcune stars presenti a quell'evento (tra gli altri, sembra, Ruggeri). Sempre che non ci si confonda con "30 anni senza andare fuori tempo", altra trasmissione che però non c'entra con la nostra sigla. Un'altro indizio però sarebbe Gerry Bruno, direttore di quel concerto.
Antenna 3, ad ogni modo, è collaborativa al pari di Telecapri sulla questione.
. Certo, esile, ma l'alternativa è una gita a capri. Ma la pista caprese subisce una brutta battuta d'arresto: Filgalaxy999 dichiara un fallimento dell'impresa: a Telecapri, la Gargiulo si è fatta espressamente negare. Al telefono gli spiegano di aver già chiesto a Federico Costantino, nonché a Rosalinda Galli, ma che nessuno si ricorda niente. In verità, non dicono proprio la verità, perché la Galli non fu mai contattata. Tuttavia, anche la pista Caudieri, della Ricmon Sound, fallisce, né alcuno dei doppiatori di allora sa qualcosa. La gita a Capri, pare rimandata.

Cronaca di un riassunto Annunziato  

(di Annunziato Cangemi)

Come preannunciato, quello che seguirà è un riassunto schematico dei provvisori risultati delle indagini di cui avete letto. 
In attesa di presentare un quadro esaustivo aggiornato delle
strade finora battute, rinviamo alla versione precedente, raggiungibile nel topic: Lamù, i punti fermi.

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